Bertoldo
Ermanno Detti
Un sagace contadino
Il personaggio di Bertoldo trae le sue origini dal modello popolare dell'uomo rozzo, incolto, non nobile, ma dotato di naturale intelligenza e di cervello [...] dialogo tra il re e Bertoldo: "Qual è la cosa più veloce che ci sia?" "Il pensiero! "; " che tu sei un uomo come gli altri, anche se sei un re".
Le vicende continuano. La corte Bologna (era nato a San Giovanni in Persiceto nel 1550), l'abate Adriano ...
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Alice
Emilio Varrà
Una bambina libera e coraggiosa
Protagonista dei romanzi Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, Alice è ancora oggi uno dei personaggi più famosi [...] col nome Alice, subito ci viene in mente l'eroina dei romanzi di Lewis Carroll. Ma a cosa si deve questa fama? Perché è toccata tutto ciò che è normale. È come se l'autore delle storie di Alice volesse metterci in guardia: il nostro modo di vedere la ...
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Gian Burrasca
Emilio Varrà
Un piccolo eroe scapestrato
Tra il 1907 e il 1908 Gian Burrasca irrompe con le sue monellerie sul Giornalino della domenica, il giornale per bambini rimasto famoso per la [...] ce l'hanno per dire cosa non si può e non si deve fare.
E a scuola non è certo meglio. Si può forse sopravvivere se si ha un minimo di spirito di avventura, se non si riesce a stare fermi più di cinque minuti, se si è sempre in cerca di sorprese? Il ...
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Moro, Tommaso
Stefano De Luca
Il padre dell’utopia
Sebbene la Chiesa cattolica abbia proclamato santo Tommaso Moro a causa della sua opposizione allo scisma anglicano del 1534, opposizione che pagò [...] significato: qualcosa che non c’è, ma che sarebbe bello se ci fosse.
Se la parola era nuova, l’idea – quella di una nonché molte idee simili alle sue (in primo luogo, l’abolizione della proprietà privata).
La cosa singolare è che soltanto tre anni ...
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proverbio
Domenico Russo
La saggezza popolare
Frase concisa e incisiva, molto nota e di antica tradizione popolare, il proverbio esprime un concetto o più spesso una regola di comportamento considerati [...] calabrese, in cui un vecchio esorta la gente a non litigare perché, se perdi, fai la figura dello stupido e, se vinci, una struttura semplice: Stare a tavola e non mangiare, è una cosa da crepare; oppure più complessa: Stare a tavola e non mangiare, ...
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Daniele Giglioli
Bilancio letterario italiano
Piacerebbe sempre a un cronista, chiamato ad assolvere il compito di dar conto di un’annata letteraria appena trascorsa, poter dire che si è trattato di un [...] . Ma la svolta dovrebbe essere chiaramente visibile; e la transizione accennare verso cosa. Non è il caso di questo 2011 uscente; che, se lo si dovesse riassumere in una formula, andrebbe piuttosto classificato come un anno di conferme, non smentite ...
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Ifigenia
Emanuele Lelli
La figlia sacrificata agli dei
Simbolo della prova più grande a cui un dio può sottoporre l'uomo, Ifigenia è una delle figure più tragiche del mito greco. La sua vicenda è stata [...] essere placata solo se Agamennone sacrificherà sua figlia Ifigenia ad Artemide (la Diana dei Romani). Cosa accade a questo famiglia e dei legami di sangue e il bene della comunità (in questo caso la possibilità per i Greci di salpare verso Troia).
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BOSSI (Bosso), Gerolamo
Piero Floriani
Figlio di Francesco e di Francesca della stessa famiglia, nacque a Milano in data imprecisabile. Non si conosce il curriculum dei suoi studi; solo si sa che intraprese [...] ci farebbe pensare a un suo stato di agiatezza, se nella prima delle sue opere (I primi cinque cosa che giova notare, segno anche questo dei tempi, è che cambiano i destinatari di alcuni elogi: scomparso Carlo V, il suo posto spetta a Filippo II; in ...
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CESENA, Antonio
Gaspare De Caro
Nacque a Varese Ligure, presso La Spezia, presumibilmente al principio del sec. XVI. Presi gli ordini religiosi divenne, in data imprecisabile, parroco del paese natale. [...] casa Fiesca", la quale, secondo il C., "è cosa da essere in eterno pianta". All'origine di questa luttuosa conclusione, la congiura , seppure minore, alla conoscenza dell'episodio, se il cronista nella intenzione di giustificare i protagonisti ...
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ARNIGIO, Bartolomeo
Simona Carando
Nacque a Brescia nel 1523 da un fabbro ferraio dal quale ereditò il mestiere e forse il desiderio di disfarsene al più presto. Sembra che alcuni amici lo incoraggiassero [...] sé come lettore di filosofia: la qual cosa gli permise di tornare a Brescia e di restaurare alquanto la sua fama in 2, Brescia 1753, pp. 1109-1112; G. B. Passano. I novellieri italiani in prosa, Torino 1878, pp. 28 s.; M. Rosi, Scienza d'amore, Milano ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...