Nato a Gemona (Udine) il 25 marzo 1648 da Valerio e Giovanna Rodisea, entrò nel convento dei frati minori di Bassano il 10 giugno 1666; nel 1674 prese gli ordini sacri a Venezia. Dopo avere insegnato per [...] Comaggia Medici). Mentre si ignora se e dove sia conservato il manoscritto fine di curarne la stampa; ma la cosa non ebbe seguito (v. lettera del pp. G. Mensaert, F. Margiotti e A. S. Rosso, in Sinica Franciscana, VI (1961), parte II, passim. G. P. ...
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Cistercensi
Paola Vitolo
L'Ordine, fondato a Cîteaux da Roberto di Molesme nel 1098, si propose di attuare un rinnovamento della vita monastica attraverso il ritorno alla primitiva regola di s. Benedetto [...] della prima metà del secolo. È incerto se le prime fondazioni cistercensi in Italia meridionale abbiano avuto luogo già al tempo decisione del concilio di Lione (1245) in merito alla sua deposizione: cosa che non mancò di sorprendere il cronista ...
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diaspora
Raffaele Savigni
La dispersione degli Ebrei in tutto il mondo
Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) gli Ebrei si sono dispersi in tutto il mondo. Per alcuni secoli essi sono [...] nella terra dei loro antenati
Che cosa significa essere Ebrei?
Gli Ebrei […] Vivono nella loro patria, ma come se fossero stranieri. Si sposano come tutti e sulla terra, perché non aveva permesso a Gesù, in cammino verso il Golgota, di bere un sorso ...
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Francesco d'Assisi, san
Chiara Frugoni
Il santo dell'amore per il prossimo e per la natura
Francesco d'Assisi, vissuto nel 13° secolo voleva ripercorrere la vita povera di Cristo e degli apostoli e, [...] a sopportare tutto, fino alla morte se necessario. Francesco andò addirittura in Egitto, durante la quinta crociata, per vita a predicare. A tutti portava un saluto di pace, cosa che allora era sentita come estremamente insolita, perché la violenza e ...
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ALBERTINI, Niccolò (Niccolò da Prato)
Abele L. Redigonda
Nacque a Prato verso il 1250 da modesta famiglia ghibellina (il cui cognome è indicato variamente, dagli studiosi, in Alberti, Ubertini, Levaldini, [...] ogni cosa, spargendo la voce che il cardinale, per riuscire nel suo intento, fosse ricorso ai ghibellini bolognesi. In seguito a pontefice, ebbe da questo varie mansioni politiche, anche se il silenzio, la faziosità e le contradizioni degli ...
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Benedetto da Norcia, santo
Chiara Frugoni
Il santo che unì il lavoro alla preghiera
Benedetto fu il fondatore dell'ordine benedettino. Scrisse per i suoi monaci la Regola, che prescrive povertà, obbedienza [...] e un giorno desiderò violentemente di avere una ragazza con sé; per spegnere questa tentazione, si gettò nudo fra spine torrenziale fino al mattino impedendo a Benedetto di andarsene.
Incosa consisteva la Regola?
La Regola, composta a Montecassino, ...
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Tommaso d'Aquino, san
Anna Lisa Schino
Il dottore angelico della Chiesa cattolica
Filosofo e teologo tra i più eminenti, il suo sistema filosofico rappresenta una forma di rinnovamento e di trasformazione [...] ’esistenza divina dalla sua onnipotenza (se definiamo Dio come l’onnipotente, via procede dalla considerazione che ogni cosa mossa richiede un motore che la che è Dio. La seconda via risale in senso verticale la connessione tra effetti e cause, ...
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bene e male
Anna Lisa Schino
I valori e le norme per giudicare e agire
Per il neonato bene è soddisfacimento dei propri bisogni primari (mangiare, bere, cure, affetto). Per il bambino bene è ciò che [...] lasciando la scelta ultima alla coscienza di ciascuno e accettando se mai come unico valore assoluto quello della tolleranza e cui significato non è fissato in maniera univoca. Per Platone una cosa è buona nella misura in cui partecipa dell'idea di ...
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fantasmi
Ermanno Detti
Creature paurose dell'immaginazione
Ci sono stati fantasmi di tutti i tipi e in ogni epoca. Secondo le credenze popolari, sono apparizioni di esseri misteriosi, creati dalla fantasia [...]
"Qui posto non ce n'è, ma se non hai paura ti mando in un palazzo".
"Perché dovrei aver paura?".
"Perché ci si sente e nessuno ne è potuto uscire altro che morto".
Dunque in quel palazzo ci si sente. Cosa? Rumori strani, forse di catene trascinate o ...
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Religione del popolo ebraico e insieme della sua cultura. Il termine è usato dagli studiosi per definire l'ebraismo a partire dal 6° sec. a.C., cioè dal tempo dell'esilio babilonese e della restaurazione [...] inteso come tutto ciò che in qualche modo cambia l'ordine delle cose o crea qualche cosa. Nella tradizione ebraica le donne è fondamentale il principio di responsabilità: ognuno fa i conti con sé stesso e con Dio.
La concezione del tempo
Il tempo e ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...