BOSSI (Bossi-Urbani)
Silvana Simonetti
Celebre famiglia di organari italiani di origine svizzera. Il capostipite Antonio, nato a Mendrisio (Canton Ticino) presumibilmente nel primo quarto del sec. XVI, [...] . Quando, nel marzo 1892, Carlo collocò nella chiesa di Nostra Signora del Carmine a Torino l'organo a tre tastiere, sulla intonazione per l'organo italiano.
Nel considerare che cosa rappresenti effettivamente la figura di Carlo Vegezzi B. in ...
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PORCACCHI, Tommaso
Franco Pignatti
PORCACCHI, Tommaso. – Nacque a Castiglione Aretino (oggi Fiorentino) probabilmente nel 1532, il 21 dicembre, da Bernardino di Francesco, ciabattino, e da Maddalena [...] alberi, che avrebbe consentito il recupero di ogni cosa ordinatamente catalogata, «fin che si viene all’ pp. 223, 290; L. Coglievina, Il Vocabolario nuovo di T. P., in Lingua nostra, XXVI (1965), pp. 35-38; A. Manno, Giulio Savorgnan: «machinatio» e ...
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PETRASSI, Goffredo
Raffaele Pozzi
PETRASSI, Goffredo. – Nato il 16 luglio 1904 a Zagarolo (Roma) da Eliseo ed Erminia Calzoletti.
Fu ultimo di sette figli di una modesta famiglia rurale: prima di lui [...] quel periodo non è che io proprio cercassi qualche cosa di particolare, ma evidentemente avevo un ribollimento interiore che Casella e la Danco, l’Ottetto di Stravinskij. La nostra ambizione arrivava ad un’esecuzione del Pierrot lunaire di Schönberg, ...
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CAVALCANTI, Bartolomeo (Baccio)
Claudio Mutini
Nacque a Firenze il 14 genn. 1503 da Mainardo, che aveva assolto qualche incarico nella Repubblica, e da Ginevra Cavalcanti, figlia di Giovanni, il quale [...] , nell’amata e sempre rimpianta Firenze, “e ci considero che voi avete determinato la vostra vita, cosa nella quale pare a me che consista molto della nostra quiete, e della quale io mi veggio tanto lontano quanto ne sono desideroso, perché non posso ...
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LETI, Gregorio
Emanuela Bufacchi
Nacque a Milano il 29 maggio 1630 da Girolamo e da Isabella Lampugnano.
Le notizie certe sulla famiglia si fermano al nonno paterno, Marco, che fu per due anni al servizio [...] prefazione a La strage de' riformati innocenti (Ginevra 1661), di "qualche novella amorosa e qualche cosa di poesia ad istanza della nostra Accademia in Italia"; inoltre nell'Avvertimento della Vita di Oliviero Cromvele (Amsterdam 1692) egli dichiara ...
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CALIGARI, Giovanni Andrea
Gaspare De Caro
Nacque a Brisighella il 14 ott. 1527 da Giuliano e da Comelia Gualamini. Nel 1547 si trasferì a Bologna, dove si addottorò in diritto nel 1554. In questo stesso [...] C. si prodigò quanto poté per ottenerne l'incarico, cosa che gli riuscì infine per la richiesta formale che ne religione christiana, che li libri di Niccolò Macchiavelli Fiorentino, et per nostra mala ventura hoggidì non è libro niuno più letto" (A. ...
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GRISELINI, Francesco
Paolo Preto
Nacque a Venezia il 12 ag. 1717, da Marco (il cognome era Greselin, poi italianizzato dal figlio), tessitore e tintore di seta, e da Elisabetta Sperafigo, di famiglia [...] all'uomo è perdimento di tempo. Se la filosofia ci ha giovato in qualche cosa, ella è per appunto questa, di averci disingannato di molte inutili applicazioni de' nostri maggiori […] E certo se noi studiassimo un poco più la storia naturale, e meno ...
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DE CURTIS, Antonio (detto Totò)
Goffredo Fofi
Nacque a Napoli il 15 febbr. 1898, nel popolare rione Sanità. La madre, Anna Clemente, era nubile (lo crebbe assieme alla nonna), e tirava avanti con lavori [...] clamoroso, e Totò diventò in breve tempo il divo numero uno della nostra cinematografia. A quel film seguirono Fifa e arena (1948, di Mattoli dalla luna (per il film Le streghe, 1967) e Che cosa sono le nuvole (1967, distribuito nel 1968, per il film ...
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DIEDO (Diedus, Dedus Didius), Francesco
Gilbert Tournoy
Figlio di Alvise di Marco, del ramo di Ss. Apostoli dell'antica famiglia appartenente al patriziato veneziano, e di Creusa di Giovanni Boldù, [...] alle esequie della moglie del duca Federico III.
Non si sa cosa sia esattamente successo: il 15 venne infatti di nuovo eletto per Bartolomeo Colleoni il Carrara lo chiamava "praecipue nostra aetate orator et iureconsultorum omnium princeps". Non si ...
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SINIBALDI, Bartolomeo
di Giovanni
Gianluca Amato
d’Astore (Baccio da Montelupo). – Nacque a Montelupo Fiorentino nel 1469, come egli stesso affermò nella portata all’estimo di Firenze del maggio del [...] inoltre nuovi stanziamenti per «sostenere» i suoi «lavoranti [...] a fare cosa che se ne dirà per tutto il mondo» (Ceccanti, 2014- (Filippini, 1927-1928, p. 534); Firenze, chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore (già di S. Caterina d’Alessandria ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...