CORSI, Giovanni
Paolo Malanima
Nacque a Firenze nel 1472 da Bardo (del ramo di Domenico) e Francesca Tedaldi.
Non sembra probabile che, come ipotizza Iacopo Gaddi, il padre sia da identificare con quel [...] al papa l'ammonimento severo che l'imperatore gli aveva rivolto: "Ambasciatore, voi direte da parte nostra a Sua Santità che per cosa alcuna grande che Sua Santità facci contro di me io sarò sempre obbediente figliuolo alla sedia apostolica ...
Leggi Tutto
BUONVISI, Vincenzo
Michele Luzzati
Nacque a Lucca nel giugno del 1500 da Benedetto e da Filippa di Martino Cenami. Morì a Lione dopo il 1572 e prima del 1576, probabilmente nel 1573.
Ultimogenito, venne [...] mercatura, "dare la maturità" dei suoi anni "alla cura della nostra Repubblica". Un motivo che era già presente nel Discorso ainobili di i più anziani a dedicarsi soltanto al governo della cosa pubblica, lasciando ai più giovani l'esercizio della ...
Leggi Tutto
SARDINI, Scipione
Renzo Sabbatini
– Figlio di Giovan Battista di Alessandro di Ippolito (detto Dino) e di Maria Giovanna di Bernardino Antelminelli, nacque a Lucca e fu battezzato in S. Frediano il [...] di Fiandra e del Brabante, luoghi ne’ quali la nazione nostra suole conversare, habitare et negociare assai»: sulle loro teste veniva posta abilità: convinsero Caterina che la legge «era cosa ordinaria, la quale non faceva alcun detrimento alli ...
Leggi Tutto
VILLANI, Matteo
Marino Zabbia
– Nacque a Firenze, ultimo dei quattro figli maschi di Villano da Stoldo di Bellincia, verso il 1290 o poco dopo.
La data si può desumere dal passo della Cronica relativo [...] e con toni assai severi («alla matta ignoranza del vario reggimento della nostra città fu licito di così fare»: IV, 43, ibid., p una finalità didattica esplicitamente connessa con il governo della cosa pubblica e, così come è educativo richiamare l’ ...
Leggi Tutto
NICCOLO da Poggibonsi
Sergio Gensini
NICCOLÒ da Poggibonsi. – Non si conoscono gli estremi biografici di questo frate nato tra il 1310 e il 1320 a Poggibonsi, nei pressi di Siena, che si definì «Frate [...] niuno sì povero, che mai cuoca in sua casa; […] e ogni cosa che vogliono, sì truovano cotto […] a tutte l’ore […] però ch lo lungo della croce fu il legno che Set, figliolo d’Adamo nostro padre, recò dal paradiso; e questo legno crebbe in valle Ebron ...
Leggi Tutto
CAGGIO, Paolo
SSantangelo
Nacque a Palermo nel primo quarto del sec. XVI.
Della sua appartenenza a nobile famiglia dà testimonianza, in una lettera all'Aretino, Ottaviano Precone, vescovo di Monopoli, [...] alimento per satiar quell'anima sua nobilissima, che nei discorsi nostri accademici". L'accademia ebbe pochi anni di vita, fino essere esempio del culto di Dio. La tirannide, invece, è "cosa pessima, e fra tutti gli altri domini il più cattivo"; il ...
Leggi Tutto
DEI, Andrea
Paolo Bertolini
Non si possiedono, allo stato attuale delle nostre conoscenze, notizie sicure su questo personaggio, ritenuto autore di una cronaca trecentesca in volgare, che narra i fatti [...] cita nel suo Trattato della vera origine, e del processo e nome della nostra lingua (Venezia 1601, pp. a2 s.) come uno dei più antichi lessico ed i moduli espressivi usati nelle due cronache, cosa che li avrebbe portati ad accertare se esse sono ...
Leggi Tutto
CAPEI, Pietro
PP. Treves
Nacque di antica e doviziosa famiglia, da Giovanni e Francesca Alberti, il 29 ott. 1796, a Lucignano in Val di Chiana. Da Lucignano passò ragazzo al seminario di Arezzo per [...] della sua, tosto dimenticata, attività critica. Come fu breve e sterile cosa la sua attività "politica".
Benché la prolusione pisana preannunziasse l'impegno a "spendere la vita nostra in servigio e a decoro della carissima patria", dunque un impegno ...
Leggi Tutto
BERNARDI, Giovanni Battista
Adriano Prosperi
Nacque a Lucca il 1° sett. 1507, da Tommaso di Iacopo e Chiara di Andrea di Poggio. Studiò legge a Padova con Mariano Sozzini il giovane, e si addottorò [...] mancato pagamento, il B. dovette nuovamente trattare la cosa con Paolo III insieme con Alessandro Guidiccioni e Gherardo ., che nella risposta del 17 gennaio alludeva ai rischi della "nostra dolcissima libertà" e invitava a non dare "ansa con questa ...
Leggi Tutto
PIAGGIA, Carlo Valeriano
Francesco Surdich
PIAGGIA, Carlo Valeriano. – Nacque nel 1827 a Badia di Cantignano, nel Comune di Capannori (Lucca), da Pietro, un mugnaio, e da Jacopa Marraccini. Era il terzogenito [...] il fiume Bahr el-Zeraf, ma non riuscì a fare la stessa cosa con il Sobat, che comunque raggiunse.
A luglio tornò a Khartoum, dalla sua cultura contadina, il modo in cui porgere la nostra civiltà senza che ciò si trasformasse in violenza e distruzione. ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...