«Ciò che è sinistro, o terribile, non tradisce mai: lo stato al quale conduce è sempre l’illuminazione. E soltanto questa condizione di brutale consapevolezza ci permette di cogliere a pieno il mondo, [...] nulla, in inglese un no-thing, nel senso di una non-cosa: questa condizione è legata al ruolo del corpo nella percezione. Il realtà ammette in sé il piano personale, ovvero scorre al nostro ritmo, secondo il tempo e lo spazio soggettivi, lo strato ...
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Medea è una figura mitica immortale nella tradizione letteraria antica e moderna. Si tratta dell’eroina della Colchide che, innamoratasi di Giasone, tradisce la propria patria e il re Eeta, suo padre, [...] del volo solitamente svolto da una divinità, è impiegato nel nostro caso da Medea sul carro del Sole, rendendola una vera il mondo della mitologia di ogni tempo e luogo. Che cosa rende allora la Medea euripidea così affascinate e scandalosa?
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Soltanto una volta riaperti gli occhi al mattino, la luce del giorno ci rivela l’inganno dei sogni. Fino allo scampanellio della sveglia, il mondo onirico, con i suoi fantasmi e i suoi miraggi, ci appare [...] arrischiarsi oltre le stranezze della sua teoria per poter scoprire cosa ci fosse ad attenderlo dall’altra parte.
A questo cioè un ricordare ciò che già si trova nell’interiorità della nostra anima. E poiché l’anima, ci avverte Platone, è immortale ...
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“Mi sono trasferita a Perugia dalla Puglia quando avevo dodici anni per via del lavoro di mio padre, che fa il medico”.
“Ricordo il giorno in cui salutai la mia migliore amica delle elementari che partiva [...] la terapia. Non è più tornata qui a Tellaro. Ma, del resto, cosa te ne fai di un paesino ligure di 1200 abitanti quando stai in collettore di modelli, ma è comunque valido per il nostro discorso per introdurre una questione finora solo sottesa: la ...
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Nel 1976 veniva pubblicato il saggio Storia sociale dei processi cognitivi di A. Lurija, sociologo e psicologo sovietico che negli anni ’30 era stato inviato in Asia centrale per condurre alcuni studi [...] analizzare le modalità in cui l’alfabeto ha trasformato la nostra forma mentis, sottolineando che le risposte date a Lurija . Sini arriva ad affermare che il linguaggio non era una “cosa” prima di poter essere trascritto: esso si è oggettivato (con ...
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La storia della metafisica occidentale, al di là di tutte le differenze specifiche proprie di autori, periodi e contesti culturali diversi, ha sempre avuto, dall’antichità all’epoca moderna, una caratteristica [...] nel tempo appare essere particolarmente intuitiva e coerente con la nostra esperienza quotidiana.
Non c’è allora da stupirsi se è l’essenza di questi sentimenti, la risposta cioè alla domanda cosa essi siano, ma il modo in cui sono esperiti, ovvero ...
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Artificem gnarum […] laudent per secula gentes.
Che le genti lodino nei secoli l'abile artefice!
(Iscrizione autocelebrativa di Nicholaus, lunetta del portale maggiore della cattedrale di Ferrara, 1135 [...] “autoritratto”. Di nuovo, la firma si può ben ritenere sintomo di una certa autoconsapevolezza e – cosa non da poco – attesta che il nostro artefice sa scrivere. Tuttavia, al di là delle perdite, indubbiamente ingenti, l’artefice altomedievale rimane ...
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Come nasce il senso di identità? E che cosa sta dietro a quel senso di unità che ci fa percepire sempre gli stessi, anche al mutare degli spazi e dei tempi? Come si struttura il nostro pensiero su di noi [...] e sulla nostra identità, sempre così stabile, eppure sempre così sorprendentemente nuova?
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Qual è il ruolo della filosofia trascendentale kantiana oggi, a più di duecento anni dalla pubblicazione della Critica della ragion pura? A rispondere sono alcuni studi neurocognitivi i cui risultati ci [...] rappresentazioni degli oggetti di cui fa esperienza. Alla domanda “cosa sono dunque tempo e spazio?”, nel 1781, Kant risponde così filogenetici in quanto la presenza di tali nozioni nel nostro cervello deriva, in ogni caso, da un lento processo ...
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Cormac McCarthy non indulge certo in ingenui concessioni alle presunte virtù di vinti o vincitori. Né la retorica manierista e pseudo-rousseauiana del “buon selvaggio” messicano, né il tono celebrativo [...] leggermente dal testo di McCarthy per allargare la nostra prospettiva, ci accorgeremo facilmente che the kid – come 257), un illuminista oltranzista alla De Sade («Qualunque cosa esista nella creazione senza che io la conosca esiste senza ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...
Cosa nostra
Còsa nòstra. – Associazione criminale di tipo mafioso, nata in Sicilia nel 19° secolo e sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia e la fine della Seconda guerra mondiale. Dopo il 2000 C. n. è stata pesantemente colpita da arresti e condanne...
Piero Innocenti
‘La Cosa nostra’ (Lcn) continua a essere la più potente, diffusa e temibile organizzazione criminale negli Usa, al primo posto per fatturato nella classifica mondiale delle mafie. Ha collegamenti stabili con altre organizzazioni...