Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire [...] stati e di livelli attraverso la mediazione comportamentale di cui l’uomo si serve per esprimere i propri contenuti di coscienza. Si parla così di una c. vigilante in contrapposizione a una c. onirica e si riconoscono diversi livelli intermedi: da ...
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È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella [...] di tempo e d'intensità tra la stimolazione e l'avvertimento cosciente. Notevoli anche le osservazioni sulle anomalie della coscienza e sui suoi rapporti con l'incosciente, che hanno oggi un nuovo orientamento con la psicoanalisi del Freud. Minore ...
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coscienza (conscienza)
Bruna Cordati Martinelli
Il termine appare nell'opera di D. una prima volta in Cv I II 7 che non li incontra sanza maliziata conscienza; si tratta dell'uomo che è indotto a lodare [...] Tomm. Verit. 17 1c), è in Cv I III 8 e 9, e nelle occorrenze della Commedia: If XI 52 la frode, ond'ogne coscïenza è morsa; XV 92 pur che mia coscïenza non mi garra; XIX 119, XXVIII 115, Pg III 8, XIII 89, XIX 132, XXVII 33; in Pg XXXIII 93 né honne ...
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Neuroscienze. Coscienza
Giulio Tononi
La coscienza si può definire in modo intuitivo come ciò che scompare quando dormiamo un sonno senza sogni, oppure quando siamo sottoposti a un'anestesia generale [...] , per quanto ci riguarda, scompare l'universo intero. Il medico crotonese Alcmenone riconobbe già nel VI sec. a.C. che la coscienza è prodotta dal cervello, ma come esso generi l'esperienza soggettiva del mondo e di noi stessi è un interrogativo che ...
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crepuscolare, coscienza
Stato di coscienza modicamente offuscata, detta più frequentemente stupor (o stato stuporoso). La sua patogenesi è legata ad alterazioni metaboliche, tossiche, farmacologiche, [...] vascolari, psicotiche. Episodi ricorrenti di c. sono causati molto frequentemente da sovradosaggio di farmaci psicolettici o comunque deprimenti le funzioni del sistema nervoso centrale, da insufficienza ...
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Figura della dialettica dell’autocoscienza nella Fenomenologia dello spirito di Hegel, che ha come riferimento storico la religione giudaica e quella cristiana. In tale figura la coscienza si sdoppia in [...] delle campane, o una calda nebulosità, un pensiero musicale che non giunge al concetto. Spinta da questa nostalgia, la coscienza si mette alla ricerca dell’immutabile come fosse qualcosa di singolo, e registra l’ennesimo scacco, poiché essa trova ...
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Classe, coscienza di
Iring Fetscher
Introduzione
Il concetto di coscienza di classe è stato sviluppato da Marx e dal marxismo, ma si è in seguito diffuso più ampiamente e viene oggi usato - in un senso [...] è ben fermo, per lui come per Lenin, che il partito possiede una conoscenza più avanzata rispetto al resto della classe). "La coscienza di classe è l'etica' del proletariato, l'unità della sua teoria e della sua prassi, il punto in cui la necessità ...
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Rifiuto di sottostare a una norma dell’ordinamento giuridico, ritenuta ingiusta, perché in contrasto inconciliabile con un’altra legge fondamentale della vita umana, così come percepita dalla coscienza, [...] professioni sanitarie, per il quale, laddove il paziente richieda al medico il compimento di azioni che contrastino con la sua coscienza, questi ha il diritto-dovere di trasferire il paziente a un altro medico per farsi sostituire. In questi termini ...
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Filosofia
La coscienza che l’io ha di sé stesso. Il termine ha trovato la più larga utilizzazione nel linguaggio idealistico, a partire da Kant in cui l’a. è la coscienza che ha di sé l’io puro quale condizione [...] ’unicità: io sono sempre uno, unico; tale modo dell’a. si perde negli sdoppiamenti della personalità, negli stati di coscienza alternante, nel sentirsi ‘suddiviso’ in certi stati mentali indotti da droghe, ‘frammentato’ o ‘fuso in altri’, in alcune ...
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Coscienza e autocoscienza
Carlo Caltagirone
Il termine coscienza indica uno stato soggettivo di consapevolezza sulle sensazioni psicologiche (pensieri, sentimenti, emozioni) e fisico-sensoriali riferite [...] , a prescindere cioè da un atto volontario e deliberato. Infatti, una distinzione qualitativa che si può operare è tra coscienza attiva e passiva: la prima implica una scelta, una volontà di focalizzare l’attenzione su contenuti o stimoli, escludendo ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...