. Scopo del presente articolo non è ripetere, sia pure in breve, quanto intorno al dogma, al rito e all'organizzazione della Chiesa è detto altrove (v. chiesa e le voci dedicate alle singole chiese e sette [...] sarebbe l'idea che Gesù ebbe del suo rapporto di figliolanza a Dio, la quale avrebbe preceduto in lui anche la coscienza della sua qualità di Messia; il concetto del Regno di Dio in Gesù sarebbe tutto spirituale, affatto indipendente e diverso dalle ...
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telepredicazione
s. f. (iron.) Sermone televisivo.
• Il primo effetto morale della società dell’informazione è che la coscienza personale può essere violata, aperta e praticata come un luogo, appunto [...] una piazza mediatica. Di qui le confessioni, gli outing, le telepredicazioni di personaggi a vario titolo sul proscenio della notorietà, che con le loro parole e pensieri e vicende entrano nelle teste ...
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robot-killer
(robot killer), s. m. inv. Automa progettato per identificare possibili minacce e annientarle.
• [tit.] Una coscienza etica per i robot killer (Corriere della sera, 19 febbraio 2010, p. 53) [...] • «Tutto quello che vediamo è fatto di atomi, ma possiamo immaginare di rimpiazzare gli atomi con chip microscopici. Riprogrammandoli, li si può indurre ad organizzarsi in modo che un oggetto solido si ...
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L’attività e l’operazione di rappresentare con figure, segni e simboli sensibili, o con processi vari, anche non materiali, oggetti o aspetti della realtà, fatti e valori astratti, e quanto viene così [...] legge.
Filosofia
Processo mediante il quale un contenuto di percezioni, di immaginazioni, di concetti, si presenta alla coscienza, e lo stesso contenuto rappresentativo. La fortuna del termine r. è stata principalmente determinata, in filosofia, dal ...
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Malattia caratterizzata da spasmi muscolari, specialmente clonici, con perdita più o meno completa della coscienza, per cui l'accesso eclampsico rassomiglia del tutto a un accesso epilettico, tanto più [...] varia notevolmente da caso a caso, talora passando dall'uno all'altro, attraverso il coma, senza mai ripresa della coscienza.
Circa la patogenesi dell'eclampsia, la sua origine tossica legata allo stato gravidico è oggi ammessa da tutti gli autori ...
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. È quella concezione filosofica che spiega la formazione del mondo fisico, delle specie viventi, della coscienza e della società umana con uno stesso processo di sviluppo naturale e si deve perciò distinguere [...] sottostante, e si ferma alla pura descrizione del processo. Ma, anche per l'Ardigò, come già per lo Spencer, la coscienza è un prodotto; e l'indistinto delle sensazioni è anteriore alla distinzione di soggetto ed oggetto. Onde egli, mentre critica ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] non vuol restare sterile "bellezza interiore", e a sua volta la volontà politica, se non vuol esser gesto precario, deve essere coscienza storica, coscienza del mondo che urge intorno a noi con i suoi vivi e i suoi morti, pur essi vivi nei loro atti ...
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sensazione
sensazióne [Der. del lat. sensatio -onis, dal part. pass. sensus di sentire "percepire"] [BFS] Ogni stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno [...] al soggetto; in partic., s. sonora, s. luminosa, l'effetto prodotto su un ascoltatore o su un osservatore da segnali acustici o luminosi: i tentativi di ricondurre questi effetti fisiologici soggettivi ...
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Scrittrice italiana (Pistoia 1896 - Roma 1974). Già nel suo primo libro di narrativa, Tempo innamorato (1928), si trova quel motivo della solitudine umana e della conseguente fuga nel mondo dei ricordi [...] rapporti palesi o arcani con la propria: il suo esito poeticamente più alto, che si confermerà nei racconti di Sulla soglia (1973) come arte squisita, sottesa da una lucida coscienza critica, e idealmente riconducibile alla Woolf e alla Mansfield. ...
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Filosofo ungherese (Budapest 1885 - ivi 1971). Fu uno dei principali esponenti del marxismo del Novecento. In Storia e coscienza di classe (1923) sottolineò il profondo nesso tra G.W.F. Hegel e K. Marx [...] e criticò la dialettica della natura di F. Engels. Per tale motivo il libro fu duramente condannato dall'Internazionale comunista. L. allora lo sconfessò, avviando la seconda fase del suo pensiero, ispirata ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...