dignitoso
Fernando Salsano
Nobile per virtù, ricco di quella dignità che nel concetto dantesco è meritorum effectus sive terminus (VE II II 3). Unica presenza in, Pg III 8 o dignitosa coscienza e netta. [...] Questo della coscienza di Virgilio non è un atteggiamento ma uno stato, e non pare accettabile l'interpretazione, in senso troppo moderno, " che vuol serbare tutta la sua dignità " (Scartazzini-Vandelli), " che ha un vivo sentimento della propria ...
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cenestesi
cenestèsi [s.f. Comp. del gr. koinós "comune" e aísthesis "sensazione"] [FME] Sensazione indeterminata connessa con lo stato generale del corpo e della mente e avvertita dalla coscienza soltanto [...] in coincidenza con cambiamenti di tale stato, con i cosiddetti disturbi cenestesici o cenestetici; questi disturbi possono essere provocati, per es., da radiazioni non ionizzanti ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] originario e sostanza della realtà. In ambito psicologico, ma con evidenti concessioni agli aspetti metafisici connessi al problema della coscienza, una forma di v. sarà affermata da W. Wundt, che considera la v. come il principio immanente a ogni ...
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Monaco cistercense, esegeta (Celico 1145 circa - San Giovanni in Fiore, secondo altre fonti Pietrafitta, 1202). Secondo i dati tradizionali, G. era figlio d'un notaio e, dopo un viaggio in Terrasanta, [...] ove prese piena coscienza della sua vocazione monastica, entrò nell'ordine cistercense, all'abbazia della Sambucina. Dopo esser passato per varî monasteri fu abate a Corazzo fino al 1187, quando da papa Clemente III fu esonerato dai suoi doveri di ...
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Linguistica
Si dice di suono (vocale o consonante) non nasale, cioè privo di risonanza nelle fosse nasali.
Psicologia
In psicologia, spazio o., la prima e primitiva fase della coscienza dello spazio, [...] determinata dal movimento di ricerca e di accostamento al seno materno. In psicanalisi, erotismo o., la manifestazione, già nella prima infanzia, delle caratteristiche della bocca e delle labbra quali ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] amici evocati specie nel Purgatorio; l'ansia di conquistar fama presso coloro che questo tempo chiameranno antico, e la coscienza che il mondan romore non è altro che fiato di vento; la rappresentazione, allucinante per evidenza di particolari, delle ...
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Uomo politico polacco (Mereczowsczyżna, Volinia, 1746 - Soletta, Svizzera, 1817); studiò a Varsavia nella scuola dei cadetti, quindi a Parigi; nel 1776 si recò negli USA, dove si arruolò e raggiunse il [...] grado di comandante del genio nell'esercito sudista. Il soggiorno negli USA fu determinante nell'infondergli una salda coscienza democratica, tanto che, tornato in Polonia (1784), dopo la seconda spartizione (1792), apparve a tutti come l'unico che ...
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sensibilità
Forma di attività del sistema nervoso che per suo mezzo diviene capace di avvertire e di analizzare gli stimoli che agiscono sull’organismo dall’esterno o dall’interno, informandone o no [...] e che si esprime in forme, cioè in sensazioni (➔ senso, organi di), particolarmente precise e nitidamente avvertite dalla coscienza (s. visiva, acustica, gustativa, olfattiva), e una s. generale, che è così denominata perché i suoi recettori sono ...
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Attività psichica attraverso la quale i singoli atti del pensiero vengono ordinati, assumendo una data struttura. La struttura e la complessità dell’i. dipendono dal grado di lucidità, di coscienza. Oltre [...] a semplici processi associativi, vi intervengono meccanismi più complessi, come quelli sui quali è basata la ‘scelta’ di una determinata associazione di idee fra tutte quelle possibili, l’influenza della ...
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allucinosi
Sindrome psicotica caratterizzata essenzialmente da un gioco di allucinazioni particolarmente insistente e svolgentesi in un soggetto in stato di lucidità o al massimo di lieve offuscamento [...] della coscienza: ne è esempio tipico l’a. alcolica. Anche, lo stesso che allucinazione, riconosciuta e criticata dal paziente come tale; può essere un indicatore di disturbo organico del SNC. Ha i caratteri di fisicità e di proiezione esterna delle ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...