neurolettico /neuro'lɛt:iko/ [comp. di neuro- e del gr. lēptikós, "atto a prendere"] (pl. m. -ci). - ■ agg. (farm.) [di farmaco, capace di abbassare il tono mentale, intellettivo e emozionale, senza provocare [...] obnubilamento] ≈ neuroplegico. ‖ ansiolitico, calmante, sedativo, tranquillante. ■ s. m. (farm.) [farmaco capace di abbassare il tono mentale, intellettivo e emozionale, senza provocare obnubilamento della coscienza] ≈ [→ NEUROLETTICO agg.]. ...
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neuroplegico /neuro'plɛdʒiko/ [comp. di neuro- e gr. plēgḗ "percossa"] (pl. m. -ci). - ■ agg. (farm.) [di farmaco, capace di abbassare il tono mentale, intellettivo e emozionale, senza provocare obnubilamento] [...] ≈ neurolettico. ‖ ansiolitico, calmante, sedativo, tranquillante. ■ s. m. (farm.) [farmaco capace di abbassare il tono mentale, intellettivo ed emozionale, senza provocare obnubilamento della coscienza] ≈ [→ NEUROPLEGICO agg.]. ...
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debito² s. m. [dal lat. debĭtum, neutro sost. del part. pass. di debēre "dovere"; propr. "ciò che è dovuto"]. - 1. (econ.) [obbligo di dare o restituire denaro] ≈ (region.) taccolo. ↔ ‖ *credito. 2. (non [...] com.) [ciò che in coscienza si sente di dovere agli altri] ≈ dovere, obbligazione, obbligo. ‖ impegno. 3. (finanz.) [situazione finanziaria in cui le passività superano le attività] ≈ deficit, disavanzo, esposizione, passivo, perdita, sofferenza. ↔ ...
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rendere /'rɛndere/ [lat. reddĕre, der. di dare "dare", col pref. red-, var. di re-, con influsso di prendere] (pass. rem. io rési [lett. rendéi, rendètti], tu rendésti, ecc.; part. pass. réso [ant. renduto]). [...] la prep. di o seguito da prop. oggettiva implicita o esplicita: r. conto della propria ignoranza; mi rendo conto di aver sbagliato] ≈ accorgersi, avvedersi, capacitarsi, capire (ø), comprendere (ø), prendere coscienza, (ant.) ravvedersi, realizzare. ...
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stenebrare v. tr. [der. di tenebra, col pref. s- (nel sign. 4)] (io stènebro, ecc.), lett. - [togliere dalla tenebra, dal buio, spesso fig.: due fanaletti piagnucolosi, affogati nella nebbia, stenebravano [...] a mala pena quel lercio budello (L. Pirandello); s. la coscienza] ≈ illuminare, rischiarare, schiarire. ↔ oscurare, ottenebrare. ...
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nozione /no'tsjone/ s. f. [dal lat. notio -onis, der. di noscĕre "conoscere"]. - 1. [percezione esatta di qualcosa: possedere la n. esatta dei propri doveri] ≈ cognizione, consapevolezza, (lett.) contezza, [...] coscienza. ↔ ignoranza, inconsapevolezza, incoscienza. 2. a. [spec. al plur., ciò che costituisce una disciplina nelle sue componenti essenziali: non avere nessuna n. di calcolo] ≈ base, elemento, fondamento, orientamento, principio, rudimento. ‖ ...
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deliquio /de'likwjo/ s. m. [dal lat. deliquium, der. di delinquĕre "venir meno (coi sensi)"]. - (med.) [oscuramento passeggero della coscienza: avere un d.; cadere in d.] ≈ lipotimia, Ⓖ mancamento, Ⓖ svenimento. ...
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obnubilamento /obnubila'mento/ (o onnubilamento) s. m. [der. di obnubilare, onnubilare], lett. - [perdita di nitidezza, anche fig.: o. della vista, della coscienza] ≈ annebbiamento, appannamento, (lett.) [...] obnubilazione, offuscamento, ottenebramento. ↔ rischiaramento ...
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avvertire v. tr. [dal lat. advertĕre, propr. "volgere l'animo, la mente"] (io avvèrto, ant. o raro avvertisco, ecc.). - 1. [acquistare coscienza di qualcosa: a. un dolore al fianco; a. la stanchezza; a. [...] la bellezza di un quadro] ≈ accorgersi (di), avere, (fam.) avvedersi (di), captare, percepire, provare, sentire. ↓ fiutare, intuire. ‖ realizzare, rendersi conto (di). 2. (lett., non com.) [fare mente ...
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occhio /'ɔk:jo/ s. m. [lat. ŏcŭlus]. - 1. (anat.) a. [organo di senso atto a ricevere gli stimoli luminosi e a trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive] ≈ Ⓖ (poet.) ciglio, Ⓖ [...] piano piano. 2. a. (fig.) [spec. al plur., con i verbi aprire e chiudere, l'occhio come emblema della coscienza] ● Espressioni: aprire gli occhi → □; fig., vedere di buon occhio [con affetto, con compiacenza e sim.] ≈ approvare, vedere bene. ↔ vedere ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...