profondo /pro'fondo/ [lat. profundus, der. del sost. fundus "fondo²", col pref. pro-¹]. - ■ agg. 1. a. [di massa d'acqua o cavità, che presenta una notevole altezza: cratere p.] ≈ alto, fondo. ↔ basso, [...] a. [parte più intima e segreta di una persona: nel p. del cuore, dell'anima] ≈ fondo, (ant.) imo, intimità, intimo, profondità. b. (psicanal., psicol.) [l'insieme degli strati della coscienza più lontani dalla consapevolezza] ≈ inconscio. [⍈ ALTO] ...
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concepire (ant. concepere /kon'tʃɛpere/ e concipere /kon'tʃipere/) v. tr. [lat. concĭpĕre, propr. "prendere insieme, accogliere, raccogliere"] (io concepisco, tu concepisci, ecc.; part. pass. concepito, [...] accogliere nel proprio animo: c. un desiderio] ≈ maturare, nutrire, provare, sentire. b. [accogliere nell'intelletto, nella coscienza: non riesco a c. come tu abbia potuto agire così] ≈ capacitarsi (di), capire, comprendere, intendere, rendersi conto ...
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smarrimento /zmar:i'mento/ s. m. [der. di smarrire]. - 1. [lo smarrire un oggetto: s. del passaporto] ≈ perdita. ‖ sparizione. ↔ rinvenimento, ritrovamento. 2. a. (non com.) [lo smarrire la strada] ≈ ‖ [...] com.) [il perdere temporaneamente i sensi: andare soggetto a improvvisi s.] ≈ deliquio, mancamento, perdita di conoscenza (o di coscienza o di sensi), svenimento. ↔ rinvenimento. c. (fig.) [stato momentaneo di chi è turbato, sbigottito e sim.: avere ...
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mettere /'met:ere/ [lat. mittere "mandare", nel lat. tardo "mettere"] (pass. rem. misi, mettésti, part. pass. mésso). - ■ v. tr. 1. a. [far sì che qualcosa occupi una determinata posizione o un determinato [...] , darsi da fare, [di più persone] mobilitarsi. □ mettersi in testa (o, scherz., nella zucca) 1. [imprimersi qualcosa nella coscienza o nella memoria, seguito da prop. oggettiva: mettiti in testa che io non me ne voglio più occupare] ≈ convincersi ...
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psiche s. f. [dal gr. psykhḗ "anima", connesso con psýkhō "respirare, soffiare"], solo al sing. - (psicol.) [complesso delle funzioni e dei processi che danno all'individuo esperienza di sé e del mondo] [...] ≈ Ⓖ anima, Ⓖ coscienza, Ⓖ cuore, inconscio, Ⓖ interiorità, Ⓖ intimo, Ⓖ mente. ↔ corpo, fisico. ...
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zucca /'tsuk:a/ o /'dzuk:a/ s. f. [lat. tardo cucutia "cocuzza"]. - 1. a. (bot.) [nome delle specie di piante erbacee della famiglia cucurbitacee, a fusto rampicante, con foglie grandi e ruvide e fiori [...] e ↔ [→ ZUCCONE s. m. (1)]. □ ficcarsi (o mettersi) nella zucca, mettersi (bene) in zucca 1. [imprimersi qualcosa nella coscienza o nella memoria, accettare una cosa come vera o inevitabile, seguita da prop. oggettiva: mettiti nella z. che di questo ...
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socialità s. f. [dal lat. socialĭtas -atis "socievolezza"]. - 1. [tendenza degli individui alla convivenza sociale: nell'uomo la s. è innata] ≈ socievolezza. ↔ asocialità. 2. [insieme di rapporti che insorgono [...] tra gli individui e la coscienza degli obblighi che essi comportano: è un uomo a cui manca ogni senso della s.] ≈ ‖ collettività, società. ...
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conoscenza /kono'ʃɛntsa/ s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre "conoscere"]. - 1. a. [facoltà umana di conoscere, di apprendere] ≈ apprendimento, cognizione, (non com.) conoscimento, processo [...] (con), pratica. 3. [stato mentale di consapevolezza, spec. in alcune espressioni: perdere, acquistare (la) c.] ≈ coscienza, sensi, sentimenti. ↔ incoscienza. ● Espressioni: perdere (la) conoscenza → □. 4. a. [il conoscere una persona, il fare ...
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consapevole /konsa'pevole/ agg. [der. di consapere]. - 1. (non com.) [che ha informazione su un fatto, anche con la prep. di] ≈ al corrente, (lett.) edotto, informato. ↔ all'oscuro, disinformato, ignaro. [...] 2. a. [di persona, che ha consapevolezza, coscienza] ≈ conscio, cosciente, (lett.) sciente. ↔ inconsapevole, incosciente. b. [di azione, comportamento e sim., fatto con consapevolezza ≈ deliberato, intenzionale, meditato, volontario. ↔ inconsapevole, ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...