Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] i. non può essere ricondotta esclusivamente all’introspezione, in quanto è ubiquitaria, cioè accade a tutti i livelli della coscienza e dell’inconscio ed è associata con tutti gli altri processi mentali.
Nell’ambito della psicopatologia sono noti due ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] . Pertanto essa predilige le forme brevi, metaforiche, analogiche, simboliche, di una liricità essenziale sorretta da una strenua coscienza critica ed elaborazione tecnica. Affermatasi nella seconda metà del 19° sec. con C. Baudelaire (sulle orme di ...
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Teologo protestante (Vallon, Ardèche, 1839 - Parigi 1901); prof. di dogmatica nell'univ. di Strasburgo (1868), fu poi tra i fondatori, a Parigi, dell'École libre des sciences religieuses, che diventò poi [...] preghiera, atto di rapporto con Dio; altro aspetto di questo rapporto è la rivelazione, intesa come soggettiva e progressiva coscienza della presenza di Dio nell'uomo. Tutto ciò che è culto, dogma, riflessione teologica va inteso come trascrizione ...
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Filosofo e pubblicista polacco (Radom 1927 - Oxford 2009). Tra i maggiori filosofi contemporanei della Polonia, dopo aver partecipato all'ottobre polacco collaborando al periodico giovanile Po prostu (1956-57) [...] 1960); Notatki o współczesnej kontrreformacji ("Annotazioni sulla controriforma contemporanea", 1962); Świadomość religijna i więź kościelna ("La coscienza religiosa e il vincolo ecclesiastico", 1965; trad. fr. 1970); Kultura i fetysze ("La cultura e ...
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Laicismo
Edoardo Tortarolo
Definizione
Il termine 'laicismo' indica l'atteggiamento di coloro che sostengono la necessità di escludere le dottrine religiose, e le istituzioni che se ne fanno interpreti, [...] In particolare nei paesi luterani si affermò il principio che la coscienza non può essere costretta con la forza e che la Chiesa e l'eguaglianza civile, l'onnipotenza papale e la libertà di coscienza del genere umano" (cit. in Jemolo, 1963, p. 222 ...
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BOZZETTI, Giuseppe
Virgina Cappelletti
Nacque a Borgoratto (Alessandria) il 19 sett. 1878 da Romeo, prima garibaldino poi ufficiale dell'esercito regolare, e da Edvige Gianani. Il B. compì gli studi [...] : la ricerca e il possesso della Verità, la libera adesione alla Legge morale con la conseguente formazione della coscienza, la consapevolezza di una destinazione eterna, oltre questa vita mortale" (ibid., pp. 2924 s.).
Dopo la laurea, entrò ...
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Scrittore e pensatore spagnolo (Bilbao 1864 - Salamanca 1936). U. è il maggior rappresentante, con Á. Gavinet e B. Pérez Galdós, degli intellettuali innovatori della "generazione del '98". Partito dalla [...] , U. identificò il ruolo della hispanidad nel mantenimento del "senso tragico della vita", cioè nella viva coscienza delle antinomie fondamentali (ragione e fede, vita e intelletto) che il moderno razionalismo non potrà risolvere. Nella ...
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LEVINAS, Emmanuel
Marco M. Olivetti
Filosofo francese, nato il 30 dicembre 1905 a Kaunas, in Lituania, dove visse l'esperienza della rivoluzione russa. Ha compiuto gli studi universitari a Strasburgo [...] sur l'exteriorité (L'Aia 1961), L. elabora la nozione di "volto" come esprimente un significato irriducibile al per sé della coscienza rappresentativa; il volto dell'altro è la mia condizione etica e la mia responsabilità per lui. "Eccomi" è la prima ...
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Filosofo francese, nato a Birmandreis (Algeria) il 16 ottobre 1918, morto a La Verrière (Yvelines) il 23 ottobre 1990; è stato uno dei più importanti esponenti del pensiero marxista in Francia. Nelle sue [...] 'uomo totale', 'rovesciamento del soggetto in predicato', ecc.; Marx si è distaccato veramente da Feuerbach solo quando ha preso coscienza del fatto che la critica feuerbachiana a Hegel era una critica che proveniva dall'ambito della stessa filosofia ...
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Machiavelli, Niccolo
Machiavelli, Niccolò
Pensatore e letterato (Firenze 1469-ivi 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de’ Nelli. Studiò grammatica dal 1476, [...] della forza: tale valore positivo va dunque perseguito con totale inflessibilità, anche quando ciò obblighi a «entrare» in azioni cui la coscienza morale dà il nome di «male» (Principe XVIII). Il principe nuovo e l’uomo di Stato si muovono per un ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...