. Il vocabolo ebraico 'ādhām è originariamente nome comune che designa in genere la razza umana, o in particolare un suo individuo (latino homo); eccezionalmente, l'uomo in contrapposto alla donna (latino [...] sulla terra (II, 28) e gli ha insegnato i nomi di tutte le cose (II, 29-31); poi ha imposto agli angeli di prostrarsi ad Adamo, Basso che è del sec. IV (Grotte Vaticane) se ne ha un bell'esemplare, e in un sarcofago lateranense, pure del sec. IV, si ...
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A quasi tutte le forme della vita religiosa è comune l'esistenza di un rapporto con potenze superiori; non tutte però si possono qualificare come divinità. Negli stadî inferiori, sono oggetto della religiosità [...] a quello degli dei. Questi due culti, anche se si svolgono contemporaneamente, in generale sono tenuti distinti, come, p. es., hanno cercato un principio delle cose, ciascuno a suo modo; e sempre più ci si avvicina, in forma sia personale sia ideale, ...
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MACCHINE (XXI, p. 732)
Pietro Enrico BRUNELLI
Pier Franco BIEMMI
Velocità critiche degli alberi (p. 738). - Col nome di velocità critiche degli alberi s'indicano particolari valori della loro velocità [...] più tratti di sezione costante i punti in cui la sezione varia.
Se si hanno in complesso z intervalli la determinazione della velocità delle costruzioni nel campo delle macchine a vapore.
Le cose sono molto cambiate con l'avvento dei motori a ...
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Nacque in Catalogna verso il 1431 da Alfonso V re d'Aragona e da Giraldonna Carlino, moglie di Gaspare Reverter di Barcellona. Il padre fin dal 1439 lo volle presso di sé nell'impresa per la conquista [...] che incombeva su tutta l'Italia, fece dire allo Sforza: "Consideri bene le cose passate et veda quante volte per le interne dissensioni se sono chiamate et conducte in Italia potentie ultramontane, che poi l'hanno oppressa et tiranizata che ancora ...
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GIUSTI, Giuseppe
Plinio CARLI
Nacque a Monsummano, in quel di Pescia, il 13 maggio 1809, d'agiata e nobile famiglia. Fece i primi studî sotto la guida di un prete del paese, rozzo e manesco, presso [...] fra il '30 e il '31 avevano svegliato in lui l'estro epico - è di quel tempo un Blondel d'Azeglio, che aveva con sé la Vittorina, figlia di Alessandro Manzoni. aveva cooperato a preparare il nuovo ordine di cose, ne spiò con occhio avido la lenta ...
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SCRITTURA
Raffaele Corso
. Mezzi di comunicare ai propri simili ensieri idee, avvenimenti, sia nel tempo, sia nello spazio, esistono presso quasi tutti i primitivi, ma variano a seconda dello sviluppo [...] antichi. L'Eschimese per indicare un'isola fa un cerchio, e se l'isola è abitata, vi aggiunge nel centro un punto; per armi in pugno, ecc., è largamente adoperata per indicare il movimento e le sue modalità, il numero delle persone e delle cose, e ...
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REDI, Francesco
Giuseppe MONTALENTI
Gaetano IMBERT
Medico e poeta, nato ad Arezzo nel 1626, morto a Pisa il 1° marzo 1698. Imparò a Firenze grammatica e retorica, si addottorò a Pisa in medicina e [...] e come il primo fondamento della parassitologia, anche sein qualche punto, e massimamente sull'ardua questione dell' che riferiscono esperimenti da lui compiuti intorno a "diverse cose naturali". Degni di particolar menzione sono gli studî sulla ...
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L'amore che, infuso nelle memhra mortali, dà agli uomini dolci pensieri e unioni beate, viene da Empedocle (fr. 17 Diels) elevato a principio cosmico, quale Amicizia (Φιλία, Φιλότης) contrapposta alla [...] necessità naturale di tutte le cose, che per lo Spinoza è Dio, tale gioia si muta in amore per la sua causa: sia amicale, sociale, patrio; e quindi anche l'amor proprio o di sé, quando è ordinato al bene e alla perfezione propria, non secondo il senso ...
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INCOSCIENTE o inconscio
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Ernesto LUGARO
Termini equivalenti, usati spesso in filosofia e psicologia, ma di definizione assai controversa. In genere essi hanno significato [...] di sé, sia l'oggetto o contenuto che tale attività ha senza esserne consapevole. Ma il problema dell'inconscio è in realtà coscienza al determinismo del mondo fisico. Per chi guarda le cose da un punto di vista naturalistico e biologico, ciò si ...
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LABRIOLA, Antonio
Rodolfo Mondolfo
Filosofo marxista, nato a Cassino il 2 luglio 1843, morto a Roma il 12 febbraio 1904, discepolo e familiare di B. Spaventa, professore (dal 1874) all'università di [...] uomo si sviluppa, ossia produce sé stesso, come causa ed effetto della storia o autocritica delle cose; ma le cose sono la praxis stessa umana. L., Bologna 1923; R. Mondolfo, La filosofia politica in Italia nel sec. XIX, Padova 1924; D. Riasanoff, ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...