Poeta (Verona 1753 - ivi 1828). P. fu scrittore fecondo e versatile, celebrato ai suoi tempi quasi quanto il Foscolo e il Monti. Oggi è ricordato soprattutto per la traduzione dell'Odissea, corretta, coscienziosa, [...] l'animo alle più diverse espressioni e tendenze. Dopo alcune cose giovanili, pubblicò nel 1788 il Saggio di poesie campestri ( alla contemplazione delle bellezze naturali, che trovarono in lui un delicato se non appassionato cantore. Fra il 1788 e ...
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Attore e regista cinematografico e teatrale italiano (n. Roma 1965). Figlio di V. Gassman e J. Mayniel, ha mosso i primi passi nel cinema e in teatro ancora adolescente, sotto la guida del padre. Dopo [...] delle cose. Nel 2013 G. si è cimentato nella regia teatrale portando in scena il Riccardo III di Shakespeare, nel 2014 è tornato nelle sale cinematografiche con Tutta colpa di Freud e I nostri ragazzi, nel 2015 con Il nome del figlio, Se ...
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Fisico tedesco (Amburgo 1857 - Bonn 1894). Autore nel 1887 della scoperta delle onde elettromagnetiche (poi dette onde hertziane), che ottenne facendo circolare in dipoli metallici lineari (dipoli hertziani) [...] uno studio sull'inerzia delle cariche elettriche in moto (1880). Assistente all'istituto entrò nel dominio delle cose acquisite e indiscutibili. uniforme è dovuta a un vincolo con altre masse: se non vi sono masse "visibili" è necessario ipotizzare l ...
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Filosofo greco (n. 360 circa - m. 270 circa a. C.). È considerato il fondatore dello scetticismo. La sua dottrina, esposta da Timone di Fliunte (ca. 320-ca. 230 a.C.) e Diogene Laerzio, riconosce l'assoluta [...] della corrispondenza del conosciuto con il reale, appare in luce assolutamente negativa. Così il sofistico δισσὸς λόγος non si sa se è vero o falso: donde la piena indifferenza circa la valutazione pratica delle cose, che assicura all ...
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Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). Il nome di T. è noto soprattutto per la Sofonisba (1514-15, pubbl. 1524), prima tragedia 'regolare', cioè composta secondo le regole di Aristotele, e per il Castellano [...] , e a Clemente VII, che lo inviò in varie legazioni a Venezia e lo condusse con sé al congresso di Bologna. Carlo V lo creò le altre cose, propose d'introdurre nell'ortografia italiana anche lettere greche (ε, ω), e di utilizzare in senso funzionale ...
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Scrittore italiano (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944). Compì gran parte dei suoi studi a Parigi e si affermò dapprima come poeta in lingua francese (La conquête des étoiles, 1902; Destruction, [...] pubblicava, sempre in francese, la tragedia satirica in quattro atti Le Roi Bombance, opera assai notevole anche se non risponde a all'avanguardia d'un rinnovamento totale. Pertanto le sue cose più importanti restano i "manifesti" del primo periodo, ...
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Filosofo greco (6º-5º sec. a. C.), soprannominato per il suo stile ὁ σκοτεινός ("l'oscuro, il tenebroso"). Autore dell'opera in prosa ionica Περί ϕύσεως ("Intorno alla natura"), che si riallaccia, almeno [...] della filosofia di Eraclito. Ciascuna realtà non può essere sé stessa se non opponendosi alle altre, in un'eterna guerra che è la madre di tutte le cose, il lògos del mondo. Che poi in questa filosofia, anche per la sua opposizione a quella ...
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Giornalista e scrittore italiano (n. Torino 1947). Dopo essersi laureato in Medicina a Torino nel 1971, ha lavorato come medico presso l’ospedale Mauriziano Umberto I. A metà degli anni Settanta ha iniziato [...] e non illustri che se ne sono andati (con A. Jacchia) e Il vile agguato, mentre è del 2013 La felicità in America, raccolta di L'ultima moglie di J.D. Salinger e Patria. 2010-2020; Cose che voi umani (2021); Qualcuno visse più a lungo. La favolosa ...
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Poeta (Firenze intorno al 1258 - ivi 1300). Di famiglia guelfa (dice Giovanni Villani che era una "delle più possenti case di genti, di possessione e di avere in Firenze"), figlio di Cavalcante, fu promesso [...] suo filosofare (secondo motivi aristotelico-averroistici) e della sua arte. Il Villani dice che "era, come filosofo, virtudioso uomo in più cose, se non ch'era troppo tenero e stizzoso", e il Boccaccio lo definisce "un de' miglior loici che avesse il ...
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Musicista (Parigi 1835 - Algeri 1921), allievo di C.-M. Stamaty, P. Maleden, Fr. Benoist e D. Halévy. Esordì quale pianista nel 1846, e come compositore nel 1852. Organista (1853) di St. Merry e (1857) [...] . Svolse una varia attività di concertista, compositore, scrittore (oltreché di cose musicali si occupò anche di letteratura e di scienze astronomiche). Quale concertista fu acclamato in tutta Europa e riscosse la stima dei più celebri virtuosi del ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...