BRUNI DE' PARCITADI, Giovanni
Gianni Ballistreri
Nacque a Rimini il 26 dic. 1474 da Matteo e Laurenzia de' Raibanini, ultima discendente della nobile famiglia ghibellina dei Parcitadi; morto il padre [...] anno pregava Isabella d'Este di raccomandarlo al papa. Non sappiamo se poi il B. si recasse realmente a Roma, tanto più momento in cui trascriveva il codice Battaglini, il B. aveva da tempo affidato alle stampe ampi saggi delle sue rime con Le cose ...
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Sisifo
Emanuele Lelli
L’inesorabile castigo divino
Colpevole di numerosi misfatti ma soprattutto di aver ingannato ripetutamente Zeus, Sisifo viene rinchiuso nell’Ade e condannato a un’eterna fatica: [...] Apollo su come liberarsi del fratello, e viene a sapere che se si unirà con la nipote Tiro – figlia di Salmoneo – questa formiche dell’isola in uomini, popolando quella terra fino ad allora disabitata.
La punizione divina
Sistemate le cose a Egina, ...
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BONACCIOLI, Alfonso
Elpidio Mioni
Nacque a Ferrara nel 1502 da Alessandro e Girolama Bendedei. Niente è noto né dei suoi anni giovanili, né dei suoi studi, umanistici ed eruditi, che compì nella città [...] l'altra di tutti i nomi e cose notabili che in questo libro si contengono (in Venezia, Francesco Sanese, 1562). Questo libro usu partium corporis humani di Galeno, ma quest'opera, se pur condotta a termine, rimase inedita ed è probabilmente perduta ...
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Metamorfosi
Emanuele Lelli
Mutare la propria forma
In tutte le mitologie e le religioni antiche sono presenti racconti in cui persone o cose si trasformano in altro da sé: è la metamorfosi, una mutazione [...] e medievali, compare per esempio la figura del lupo mannaro, un uomo che nelle notti di luna piena si trasforma in lupo assassino.
Le metamorfosi in Grecia e a Roma
La civiltà che più di ogni altra ci ha lasciato un repertorio assai nutrito di miti ...
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BELPRATO, Giovanni Vincenzo
Romeo De Maio
Nacque a Napoli o, più probabilmente, in Anversa (Aquila) nel primo decennio del sec. XVI, se nel 1528 egli poteva succedere nella contea a suo padre Giovanni [...] versione dei De mirabilibus mundi di Solino: Solino, delle cose meravigliose del mondo..., Venezia, G. Giolito de' Ferrari, de' Ferrari, II, Roma 1895, p. 19).
Nello stesso anno in cui usciva la versione del Solino il B. si ritirò dalla vita pubblica ...
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Gian Burrasca
Emilio Varrà
Un piccolo eroe scapestrato
Tra il 1907 e il 1908 Gian Burrasca irrompe con le sue monellerie sul Giornalino della domenica, il giornale per bambini rimasto famoso per la [...] degli uomini … e anche quelle delle donne! In generale accade questo: che i grandi insegnano ai piccini una quantità di cose belle e buone … ma guai se uno dei loro ottimi insegnamenti, nel momento di metterlo in pratica, urta i loro nervi, o i loro ...
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Moro, Tommaso
Stefano De Luca
Il padre dell’utopia
Sebbene la Chiesa cattolica abbia proclamato santo Tommaso Moro a causa della sua opposizione allo scisma anglicano del 1534, opposizione che pagò [...] duplice significato: qualcosa che non c’è, ma che sarebbe bello se ci fosse.
Se la parola era nuova, l’idea – quella di una società Machiavelli aveva affermato che in politica conta soltanto la realtà effettuale, ossia le cose come sono e non ...
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CAPILUPI, Giulio
Tiziano Ascari
Figlio naturale di Ippolito, poi vescovo di Fano, e d'una popolana di Roma chiamata Francesca Stinchi, nacque a Roma probabilmente nei primi anni del soggiorno d'Ippolito [...] ad Sacros Ordines et habere quaecumque beneficia"; si ignora se abbia effettivamente ricevuto gli ordini: da alcuni versi che si trovano frequenti accenni a cose romane. Scrisse versi latini e anche qualcuno in volgare, e fa rinomato soprattutto ...
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Melville, Herman
Riccardo Capoferro
Il mare e gli abissi dell’animo umano
Tra i grandi scrittori che a metà Ottocento fondarono la letteratura americana, Herman Melville ha legato il suo nome a Moby [...] , il Pequod, comandata dall’enigmatico capitano Achab. Giunti in mare aperto, Achab contagia la ciurma con la sua ricavarne un senso. Se per Achab la balena bianca rappresenta una natura malefica, per il narratore le cose non sono così nette ...
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BOLIZZA, Marino
Gino Benzoni
Nacque a Cattaro, da nobile famiglia, nel 1603. Studiò a Padova e, abbracciata la vita sacerdotale, si trasferì a Venezia, dove ebbe incarichi di segreteria dal nunzio G. [...] attenta e ragionevole consideratione le cose lasciateci dall'autorità pagana". Poiché : perciò "non si può se non ridere delle tragedie e commedie .: U. R. (Urbano Raffaelli), Cenni intorno a M. B., in La Dalmazia, II (1846), pp. 65-67; S. Gliubich, ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...