vuoto Lo spazio vuoto, privo di qualsiasi materia, anche dell’aria.
Antropologia
Il concetto di v. e il termine corrispondente nelle varie lingue europee è talora usato erroneamente per indicare lo stato [...] a ‘forze magiche’ in attesa della manipolazione cosmogonica.
Il v. come ‘nulla di cose e di essenze’ 1-10–5 Pa e ultra-alto v. (o v. ultraspinto o ultravuoto) se è minore di 10–5 Pa. Gli intervalli di pressione di questa classificazione corrispondono ...
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Scrittore e filosofo (Parigi 1694 - ivi 1778). Nato da famiglia borghese, ricevette un'eccellente educazione umanistica al collegio Louis-le-Grand tenuto dai gesuiti. Precocissimo autore di versi leggeri [...] in Francia nel 1734, sono l'espressione più matura del primo periodo della sua attività di scrittore. Dietro il simulato scopo di un'informazione sulle cose desta su di sé l'attenzione di tutta l'Europa colta, impegnandosi in una polemica contro la ...
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Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensiero greco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] problema delle origini e del principio ultimo delle cose, due fanno riferimento alla nozione di i.: che g(x) è un i. di ordine superiore rispetto a f(x) se
f(x)
limx→x0 −−−− = 0
g(x)
[in forma intuitiva: g(x) tende a ∞ «più rapidamente» di f(x)], ...
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Filosofo (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854); studiò nel seminario teologico protestante di Tubinga, dove strinse amicizia con Hegel e Hölderlin e dove conseguì il titolo di magister [...] fase). Frattanto la situazione accademica a Jena era molto cambiata in seguito alla partenza di Fichte coinvolto nell'Atheismusstreit, e all complessive del pensiero schellinghiano. Le cose stanno diversamente se dal piano delle interpretazioni si ...
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L’insieme degli effetti calorifico e luminoso della combustione, che si manifestano nella fiamma. Il termine ha un uso figurato in fisica e in matematica.
Antropologia
Il possesso del f. è una delle più [...] ., e identificarono con esso la divina religione cosmica: tutte le cose derivano dal f. e nel f. ritornano quando, compiuto il morte), si spengono i f. e se ne accendono di nuovi; in questi casi, come pure in altri complessi rituali, l’accensione del ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] senza avere prima conseguito una conoscenza chiara e distinta delle cose; essa è, perciò, la causa dell’errore sia teoretico agli stimoli della sensibilità che tendono a condizionarla; se, in ultima analisi, tale facoltà possegga l’attributo della ...
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Antropologia
U. fantastici Nella dottrina vichiana, generalizzazioni operate dalla mente dei popoli nelle età ferina ed eroica quando prevale la fantasia (detti anche caratteri poetici, in quanto poetica [...] mentali, oppure avessero una realtà oggettiva al di fuori della mente e, in quest’ultimo caso, se fossero realtà corporee o incorporee, se esistessero separate o solo nelle cose sensibili. La formulazione del problema si trova nelle prime righe dell ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] si distingue l’i. in «facoltà di produrre le percezioni delle cose sensibili assenti» e in facoltà capace di «produrre netta differenza tra l’i. produttiva, se è «soltanto spontaneità», e l’i. riproduttiva se è «sottoposta alle leggi empiriche dell’ ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] a ricerche di principî ultimi e di qualità originarie delle cose. Il risultato è una rivalutazione del sentire e una per esempio leggere un libro come se fosse un romanzo o come se fosse una vera storia. È indubbio che in entrambi i casi le idee ...
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Filosofia
Il concetto filosofico di c. è essenzialmente caratterizzato dalla nota dell’assoluta novità che quanto si presenta come ‘creato’ manifesta rispetto alla situazione in cui esso ancora non sussisteva. [...] è il principio dell’universo, creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e corporali, che, per una coppia nucleone-antinucleone e così via. Se si ricorda che le energie in gioco nei processi atomici e nucleari sono rispettivamente ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...