GIACOSA, Giuseppe
Giorgio Taffon
Nacque a Colleretto Parella (dal 1953 Colleretto Giacosa), nel Canavese di Ivrea, il 21 ott. 1847, da Guido e Paolina Realis, entrambi di famiglia altoborghese. Compiuti [...] (8 dic. 1881), Del vero in teatro (19 marzo 1882), Castelli e principi dell'epoca del Rinascimento (primavera del 1892), Il cosmopolitismo e il teatro (autunno 1895) e L'art dramatique et les comédiens italiens (tenuta il 17 febbr. 1899 a Parigi e ...
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LEONCAVALLO, Ruggiero (Ruggero)
Johannes Streicher
Nacque il 23 apr. 1857 nel quartiere Chiaia di Napoli, secondogenito del magistrato Vincenzo, pugliese, e di Virginia D'Auria, figlia del pittore Raffaele. [...] .L'uomo, il musicista, il panorama europeo, a cura di G. Biagi Ravenni - C. Gianturco, Lucca 1997, ad ind.; Nazionalismo e cosmopolitismo nell'opera fra '800 e '900. Atti del III Convegno internazionale…, Locarno 1995, a cura di L. Guiot - J. Maehder ...
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PEDAGOGIA
Ernesto Codignola
(gr. παιδαγωγία).
La pedagogia greca. - La riflessione scientifica sul problema dell'educazione si sveglia in Grecia coi sofisti, con i quali s'inizia propriamente il pensiero [...] talune delle affermazioni più caratteristiche e feconde dello stoicismo, la proclamazione della fratellanza umana e del cosmopolitismo e la condanna della schiavitù. Affermazioni che attestano l'abbandono non soltanto dell'ideale politico ma dei ...
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MONARCHIA
Felice BATTAGLIA
Ugo Enrico PAOLI
Plinio FRACCARO
Enrico BESTA
Emilio CROSA
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L'esame delle forme che il governo di uno stato può assumere e dell'eccellenza di una forma rispetto a un'altra [...] , che caratterizza la civiltà ellenistica, pervade anche la polis e gli uomini che la costituiscono. E in questo mondo cosmopolitico alla concezione di uomo polites si sostituisce una nozione di uomo intesa con un senso di umanità più vasto: mentre ...
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Significato e storia del termine. - Con questo nome coniato da J. G. Droysen (v.) si suole designare quel periodo della storia della nazione e della civiltà greca che va dalla morte di Alessandro il Grande [...] solo in minima parte, ed esso già propende a identificare grecità con cultura greca, tende cioè a una forma chiara di cosmopolitismo. Già nel sec. IV, appunto per conseguenza della divisione tra colti e incolti, tendono a formarsi almeno due classi ...
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Antichità. - Origine del consolato. La tradizione romana racconta che, cacciati i re, i loro poteri passarono nelle mani di due sommi magistrati eletti annualmente, di guisa che la loro potestà non fu [...] lo sviluppo delle grandi industrie e dei mezzi di comunicazione, le moltiplicate relazioni economico-commerciali, il pieno cosmopolitismo della vita sociale moderna, l'imponente fenomeno dell'emigrazione. Al console oggi fa capo la protezione - nel ...
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GARIBALDI, Giuseppe
Nino CORTESE
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Nacque in Nizza Marittima il 4 luglio 1807, secondogenito di Domenico, un piccolo armatore e capitano di navi da cabotaggio, e di Rosa Raimondi, che forse più del [...] della sua vita, che si chiuse in Caprera il 2 giugno 1882, fu ripreso dai suoi giovanili sogni di cosmopolitismo e di fratellanza universale, senza per altro riuscire a dare ordine alla sua inquieta attività; e tentò divenire scrittore, aggiornando ...
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Compositori od esecutori sul clavicembalo e strumenti affini (spinetta, virginale, clavicordo, ecc.): strumenti essenzialmente domestici, usati nelle case, nelle sale, nei conventi, specialmente i più [...] tedeschi di fronte ai grandi italiani: di essere l'espressione di una tendenza conservatrice. Egli è l'erede del cosmopolitismo raffinato del Froberger, ad un secolo di distanza, nei suoi Galanterie-Stücke.
Un conservatore al quale non fanno difetto ...
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Regia
Teatro
di Antonio Audino
Il termine regia continua a essere centrale nella riflessione contemporanea sul teatro. Per quanto di recente acquisizione (e, peraltro, di uso esclusivamente italiano), [...] , si è identificato negli esiti di un cinema, e quindi di una r., in grado di coniugare un cosmopolitismo 'apolide'con un rinnovato sguardo su identità, appartenenze, conflitti storici, paesaggi umani. Tali scelte hanno comportato una necessaria ...
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"Un'ordinaria forma non alletta". Arte, riflessione sull'arte e società
Lionello Puppi
Ruggero Rugolo*
Il Seicento rappresenta nella complessa compagine della storia di Venezia l'estrema grande occasione [...] per "l'Italia più volte [...] la Germania, Francia, et anco buona parte dell'Hungaria" traduce una condizione di cosmopolitismo culturale che scaturisce dalla realtà storica particolare nella quale l'architetto si era formato e si muoveva. Nel ...
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cosmopolitismo
s. m. [der. di cosmopolita]. – 1. Tendenza a considerare sé stesso e tutti gli altri uomini come cittadini di un’unica patria, il mondo; in senso più ampio, dottrina della fratellanza universale, corrente ideale che non ammette...
cosmopolitia
cosmopolitìa s. f. [der. di cosmopolita e, in qualche accezione, comp. del gr. κόσμος «mondo» e πολιτεία «forma di governo»], letter. – Carattere cosmopolitico; aspirazione a un governo universale: l’Italia ... a Roma volle tornare,...