FEDOZZI, Prospero
Carlo Bersani
Nato a Matelica (Macerata) il 12 luglio 1872, da Carlo ed Emilia Ranucci, nel 1894 si laureò a Padova, dove prese la libera docenza nel 1896. Fino al 1899 fu nell'amministrazione [...] fondamento dell'esistenza di una nazione quello della coscienza nazionale, caro alle teorie di Mancini (p. 23). Ma cosmopolitismo e socialismo non hanno definitivamente sopito il sentimento nazionale (p. 22), anche se, aggiunge il F., "bisogna pur ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il concetto di "cinema classico" si riferisce solitamente alla storia di Hollywood. [...] degli anni Venti, si afferma l’esistenza di un cosmopolitismo molte volte sottovalutato dagli storici e dai critici: cosmopolitismo di guerra, figlio delle emigrazioni forzate, e cosmopolitismo borghese e aristocratico, praticato con dovizia di mezzi ...
Leggi Tutto
TARDIGRADI (lat. scient. Tardigrada; ted. anche Bärtierchen)
Pasquale Pasquini
Animali microscopici, articolati, a movimenti lenti (da cui il nome), a simmetria bilaterale, fra i più piccoli Metazoi [...] esistenza, fa sì che i Tardigradi siano diffusi nelle più varie regioni, e a differenti altitudini; ciò che spiega il loro cosmopolitismo.
Come i Nematodi e gli Artropodi, con i quali hanno anche in comune lo sviluppo per mute, sono privi di elementi ...
Leggi Tutto
Nazione, idea di
Francesco Tuccari
Nazione e idea di nazione
Nel corso degli ultimi due secoli la 'nazione' ha costituito un punto di riferimento fondamentale nei processi di formazione e di consolidamento [...] promuovere consapevolmente l'amor di patria e persino il pregiudizio contro lo straniero, opponendosi agli inganni di un cosmopolitismo il quale pretenderebbe di cancellare ogni carattere nazionale. In rapporto a questa seconda idea di nazione si è ...
Leggi Tutto
società Insieme di individui o parti uniti da rapporti di varia natura, tra cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti, che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione [...] che altera l’originario e naturale stato dell’umanità. Un modello diverso è rappresentato dall’ideale stoico del cosmopolitismo (inteso come comunità dell’intero genere umano), che consente di dissociare l’aspetto sociale da quello statuale, e ...
Leggi Tutto
Patria
Maurizio Viroli
Dall'inizio degli anni Novanta del 20° sec., la cultura e il linguaggio politici hanno riscoperto un concetto democratico di p. profondamente diverso dalle interpretazioni nazionalistiche [...] li educherebbe in modo contrario ai principi della vera educazione democratica.
A queste obiezioni avanzate dai fautori del cosmopolitismo, i sostenitori dell'idea di p. hanno ribattuto che nel suo significato democratico e civico il patriottismo non ...
Leggi Tutto
VILNA (A. T., 51-52)
Giuseppe CARACI
Feliks KOPERA
*
Città della Polonia nord-orientale (in polacco Wilno, in lituano Wilnius: Vilna è forma dovuta a influenza russa), della quale è il centro più notevole [...] un posto distinto nella controriforma religiosa, è rimasta, ad onta di ogni influenza orientale e dello stesso cosmopolitismo conseguente alla sua funzione commerciale, in maggioranza cattolica (60% della popolazione urbana contro il 35% di Ebrei ...
Leggi Tutto
Sovranità
Danilo Zolo
(XXXII, p. 188)
Le diverse concezioni della sovranità
Alla fine del 20° secolo è necessario considerare un fattore che accentua la crisi dell'idea europea di sovranità: il processo [...] . Kelsen intese opporsi fermamente alla filosofia politica di Hegel e dei suoi epigoni e nel farlo si ispirò al cosmopolitismo giuridico, proposto da Kant in Zum ewigen Frieden, e più in generale all'epistemologia neokantiana della scuola di Marburgo ...
Leggi Tutto
Intolleranza/tolleranza
Franco Cardini
Quella che noi definiamo correntemente «tolleranza» si riferisce, com’è noto, a parametri molto precisi e a modelli concettuali fortemente ancorati ad alcuni testi [...] per un altro (e i rapporti tra le due dimensioni, al di là delle polemiche superficiali, sono ben noti), sino al cosmopolitismo e al concetto di «diritto naturale» sostenuto dalla scuola stoica e ribadito da Seneca, su cui s’innestò profondamente il ...
Leggi Tutto
Nato il 3 settembre 1743 a Langfuhr presso Danzica, ufficiale dal 1759 al 1763 nell'esercito di Federico il Grande, l'A. è conosciuto soprattutto come scrittore politico. Lo favorivano, in tale sua attività, [...] periodici, l'A. seppe procurarsi fama ed esercitò un potente influsso sull'opinione pubblica. Appassionatosi ben presto per il cosmopolitismo, la libertà e la rivoluzione francese, si stabilì a Parigi, nel 1791, per poter giudicare con i proprî occhi ...
Leggi Tutto
cosmopolitismo
s. m. [der. di cosmopolita]. – 1. Tendenza a considerare sé stesso e tutti gli altri uomini come cittadini di un’unica patria, il mondo; in senso più ampio, dottrina della fratellanza universale, corrente ideale che non ammette...
cosmopolitia
cosmopolitìa s. f. [der. di cosmopolita e, in qualche accezione, comp. del gr. κόσμος «mondo» e πολιτεία «forma di governo»], letter. – Carattere cosmopolitico; aspirazione a un governo universale: l’Italia ... a Roma volle tornare,...