Scrittore russo (Alupka, Crimea, 1936 - San Pietroburgo 2019). Le sue prime raccolte di poesie (Janvarskij liven´ "Temporale a gennaio", 1962; Triptich "Trittico", 1965; Vsadniki "I cavalieri", 1969) si [...] caratterizzano per lo sperimentalismo fonico, l'audacia delle metafore, l'intonazione vicina al parlato, che si combinano con la predilezione per temi e motivi dell'antica Rus´. Un tono più pacato e malinconico ...
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Intellettuale russa (Riga 1764 - Karasubazar, Crimea, 1824); moglie del diplomatico Burchard Aleksej Konstantinovič von K. (n. in Livonia 1744 - m. Berlino 1802), da cui divorziò nel 1796. Da un soggiorno [...] con Alessandro I (dal 1815), la K. continuò la sua predicazione mistico-ascetica un po' per tutta l'Europa, fino al suo ritorno in Livonia (1818), seguito da un breve periodo di predicazione a Pietroburgo (1821) e infine dal suo ritiro in Crimea. ...
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Scrittore russo (Rostov sul Don 1927 - Koktebel´, Crimea, 1978). Il suo nome è legato al romanzo Semero v odnom dome (1965; trad. it. Sette in una casa, 1965), analisi psicologica della vita di periferia. [...] Tra le altre sue opere si ricordano i racconti di Štorm na Cimle ("Tempesta sul Cimla", 1960), il romanzo Lastočka-zvezdočka ("Amore, tesoro", 1963) e l'incompiuto Plotina ("La diga", post., 1981), ambientato ...
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Filologo e critico letterario (Pietroburgo 1890 - Gurzuf, Crimea, 1957); fece parte del Circolo linguistico di Mosca. Esperto delle letterature russa e francese, portò nello studio delle lettere rigore [...] scientifico unito a larghezza di vedute e felicità d'intuito critico. Tra le sue opere: Russkoe stichosloženie. Metrika ("La versificazione russa. La metrica", 1923); Teorija literatury ("Teoria della ...
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Scrittore e archeologo ebreo caraita (Luck, Volinia, 1786 - Čufutkale, Crimea, 1874); svolse attiva opera in difesa dei caraiti e raccolse una eccezionale collezione di antichi testi ebraico-caraiti, nei [...] quali tuttavia è sospettato d'avere inserito dei falsi e delle interpolazioni ...
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Poeta e pittore russo (Kiev 1877 - Koktebel´, od. Planerskoe, Crimea, 1932); soggiornò a Parigi (1901-15), ove subì l'influsso della poesia francese. Raccolse le sue liriche, fastosamente fredde, in alcuni [...] volumi, fra i quali, oltre a Anno mundi ardentis (1916), merita rilievo Demony gluchonemye ("Demoni sordomuti", 1919), ove, nel ciclo Stichi o Terrore ("Versi sul Terrore"), traccia un parallelo tra la ...
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SERGEEV-CENSKIJ, Sergej Nikolaevič
Anjuta MAVER
Scrittore russo, nato nel villaggio di Preobraženskoe, nel governatorato di Tambov, il 18 (v. s.) settembre 1875 e morto ad Alušta, in Crimea, il 3 dicembre [...] che vuol ricostruire, sul modello di Guerra e pace di Tolstoj, e il paragone con quest'opera gli ha nociuto, la guerra di Crimea del 1854-55 nelle sue battaglie di terra e di mare, ma anche e soprattutto la vita russa dell'epoca, le impressioni e le ...
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Scrittore russo (Bogorodskoe, Penza, 1892 - Mosca 1938). Acquistò grande notorietà col racconto Padenie Daira ("La caduta del Dair", 1923), dove è descritta, in stile espressionistico, la vittoria dell'esercito [...] rosso in Crimea. Negli altri racconti (Vokzaly "Le stazioni ferroviarie", 1923; Fevral´skij sneg "La neve di febbraio", 1928; Sevastopol´, 1931) e nel romanzo incompiuto Ljudi iz zacholust´ja ("Gente di provincia", 1933-38) è raffigurato l' ...
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Scrittore russo (Pietroburgo 1899 - Mosca 1951), autore di racconti, dedicati a episodî di vita in Turchia e nel Turkmenistan (Aziatskie rasskazy "Racconti asiatici", 1929; Putešestvie v Turkmenistan "Viaggio [...] e la preparazione militare nel lontano Oriente (Na vostoke "In Oriente", 1936-37); sulla ripresa della vita di pace in Crimea dopo le distruzioni della guerra (Sčast´e "La felicità", 1947). Durante la guerra fu corrispondente da varî fronti del ...
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mobik s. m. Persona costretta ad arruolarsi nell’esercito dalle autorità militari della Federazione Russa. ◆ Ma la spietata illegalità dei sequestri per strada dei futuri “mobik” – come vengono chiamati sprezzantemente i neomobilitati – non...
distinguere
distìnguere v. tr. [dal lat. distinguĕre, comp. di dis-1 e stinguĕre «pungere», affine al gr. στίζω «pungere, punteggiare»] (io distìnguo, ecc.; pass. rem. distinsi, distinguésti, ecc.; part. pass. distinto). – 1. a. Riconoscere...