(App. V, i, p. 760)
Lo studio del fenomeno della delinquenza, condotto con metodo positivo, e quello del delinquente, condotto con i metodi naturalistici delle scienze comportamentali, sono trattati nell'Enciclopedia [...] alla c. organizzata (v. oltre), cfr. in partic. la voce mafia (XXII, p. 863; App. V, iii, p. 277); e come "forma criminale assimilabile alla mafia nei metodi e negli interessi", ma con origini diverse, v. anche camorra (VIII, p. 560; App. V, i, p. 68 ...
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Sanzione afflittiva comminata dall’autorità giudiziaria a chi abbia commesso un reato.
La pena criminale, o pena in senso stretto, appartiene al genere delle sanzioni punitive e si caratterizza per una [...] duplice finalità: garantire l’osservanza della norma prima che se ne verifichi la violazione e asseverare la dissuasione una volta che tale violazione sia stata commessa.
Profili teorici. - Il problema ...
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Ciascuno dei tribunali istituiti nel 1808 in ogni provincia del regno di Napoli da Giuseppe Bonaparte e mantenuti poi dai Borboni con la stessa denominazione. Giudicava in prima e unica istanza le cause di alto crimine. Dopo l’Unità fu sostituita dalla Corte d’assise ...
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Associazione criminale esistente nel Napoletano fin dall’epoca spagnola (16° sec.). Occorre distinguere tra c. tradizionale, durata fino alla Seconda guerra mondiale, e il fenomeno camorristico contemporaneo.
Nella [...] corso degli anni 1970 e 1980 la c., rinvigorita anche dalla crisi delle strutture statali preposte alla repressione della criminalità, si orienta verso l’accumulazione e l’imprenditorialità, coinvolgendo ampi settori del mondo politico ed economico e ...
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Giudice criminale, originario di San Severino nelle Marche (sec. 15º); pubblicò un trattato De indiciis et tortura (1495), che fece testo in Italia e all'estero per tre secoli. ...
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Organizzazione criminale calabrese suddivisa in cosche, particolarmente radicata nella provincia di Reggio di Calabria, ma con ramificazioni in tutto il mondo.
Nel dialetto calabrese, ’ndranghetista significava [...] modelli di comportamento. A differenza delle famiglie federate in Cosa Nostra siciliana, per lungo tempo le formazioni criminali calabresi non sono riuscite a sviluppare un effettivo meccanismo di controllo e di regolazione dei conflitti interni ...
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Secondo le antiche leggi germaniche, criminale che con la sua azione delittuosa ha perduto un bene o un diritto (alla vita, alla proprietà ecc.), ponendosi fuori della protezione della legge. ...
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AMIDEI, Cosimo
Mario Rosa
Magistrato fiorentino, "notaro criminale", stando ad una lettera di Alessandro Verri al fratello Pietro; dati biografici di lui sono pressoché inesistenti, allo stato attuale [...] della ricerca, se si esclude la notizia di suoi rapporti con il Beccaria (che l'A. conobbe personalmente e del quale fu ammiratore), desumibile da un gruppo di lettere dell'A., del 1766-68, e qualche rapido ...
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criminologìa Disciplina che studia il delitto nella sua realtà oggettiva e nelle sue cause. Sorta nell'ambito della scuola positiva di diritto penale in seguito agli studi di C. Lombroso e di R. Garofalo [...] (1851-1934), la c. è divenuta poi una scienza interdisciplinare autonoma, riunendo in sé l'antropologia criminale, la psicologia criminale e la sociologia criminale. ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Economia e criminalità
Ernesto U. Savona
Introduzione
Motivi economici sono spesso alle origini di comportamenti criminali orientati al profitto. Il comportamento criminale, a esclusione di quello provocato [...] mai chiarita fino in fondo (v. Wilson e Cook, 1985). Lo stesso vale per i rapporti tra ciclo economico e comportamenti criminali. Se nel breve periodo si possono trovare relazioni tra alcuni reati e l'andamento del ciclo economico, la ricerca di Cook ...
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criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico moderno): tribunale, processo, azione...