BARZI, Benedetto
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Di antica e nobile famiglia perugina, primogenito di otto fratelli, nacque, probabilmente in Perugia, nell'ultimo ventennio del sec. XIV.
Questa datazione sembra la più accettabile, [...] .; O. Scalvanti, Alcune notizie su B. de B., giureconsulto perugino del sec. XV, Perugia 1895; P. Salvioli, Storia della procedura civile e criminale, in Storia del Diritto italiano, a cura di P. Del Giudice, III, 2, Milano 1927, p. 664; E. Besta, La ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La progettazione della modernità: l’Illuminismo giuridico
Bernardo Sordi
Il varo delle riforme
«Changer toutes les magistratures»; «refondre les loix»: sono passati appena due mesi dall’arrivo dei lorenesi [...] come dimostrava emblematicamente, nel 1786, in campo penale la vicenda della Leopoldina, della grande riforma della legislazione criminale toscana, espressione di una mediazione particolarmente sofferta tra un progetto che aveva le sue radici nel più ...
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ISOLANI, Jacopo
Giorgio Tamba
Nacque a Bologna verso il 1356 primogenito dei quattro figli di Giovanni di Domenico e di Alenia (Alignia) di Gentile Alidosi.
Nel 1378 sposò Bartolomea, figlia postuma [...] a cura di E. De Magri, II, Milano 1856, pp. 564, 594, 601, 603; O. Mazzoni Toselli, Racconti storici estratti dall'Archivio criminale di Bologna, Bologna 1866-70, I, pp. 602-604; II, p. 198; F. Gregorovius, Storia della città di Roma nel Medioevo, VI ...
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DE GREGORIO, Pietro
Grazia Fallico
Nacque a Messina, presumibilmente intorno al 1480, da Giovanni, giureconsulto, e da Contessa (Tissa) Saccano. Nella famiglia, conosciuta e attiva in Messina fino dal [...] , pp. 386 s.; G. M. Mira, Bibliografia sicil., Palermo 1873, pp. 458 s.; V. La Mantia, Storia della legisl. civile e criminale di Sicilia, II, Palermo 1874, p. 71; F. Evola, Storia tipografico-letteri del sec. XVI in Sicilia, Palermo 1878, pp. 247 ss ...
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Giustizia, teorie della
OOtfried Höffe
sommario: 1. Introduzione. 2. La concezione della giustizia. a) La giustizia come retaggio dell'umanità. b) La giustizia formale. c) La semantica della giustizia. [...] parte dei soggetti coinvolti. In tutte e tre le posizioni non si può ancora distinguere sufficientemente il diritto dal potere criminale. Fa parte, dunque, di un concetto selettivo (v. Höffe, 1987) la giustizia che si pone come fonte di definizione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La teoria dell’ordinamento giuridico: Santi Romano
Eugenio Ripepe
Al di là del giudizio che se ne può dare, è innegabile che a nessuna opera di un giurista italiano contemporaneo la comunità degli studiosi [...] assoluto, ma solo in relazione a una determinata altra istituzione/ordinamento.
La repulsione di fronte a un’organizzazione criminale è perciò moralmente comprensibile, ma non può certo tradursi in un disconoscimento del suo carattere di istituzione ...
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Contrattualismo
John Dunn
Introduzione
L'idea di contratto o accordo ha avuto un ruolo centrale nel pensiero politico occidentale in due importanti momenti storici e in relazione a due questioni fondamentali. [...] dottrina di Hobbes, diversamente da quanto avviene in Grozio (v. Tuck, 1988, pp. 261-262), la paura fisica esime il criminale dall'obbligo di subire anche la più giusta delle punizioni. In ultima istanza, l'autorità politica umana è una risposta ...
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criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico moderno): tribunale, processo, azione...