Il governo russo zarista aveva posto sotto l'autorità d'un unico governatore tutta la regione del Caucaso, considerandola così quale un'unità geografica distinta. I suoi confini erano a nord la depressione [...] romano-bizantino cominciò a penetrare nella Transcaucasia il cristianesimo. Dal sec. IV esso prende ferme radici nel sec. VI nella lotta tra gli ortodossi e i monofisiti respinse il punto di vista ortodosso e in conseguenza di ciò si separò come ...
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IVAN III, detto qualche volta il Grande, granduca di Moscovia e di tutta la Russia
Giorgio Vernadskij
Nacque il 22 gennaio 1440 dal granduca di Mosca Vasilij II e dalla principessa Maria Jaroslavna. [...] per le dispute fra i seguaci del cristianesimo spirituale e quelli della disciplina esteriore ecclesiastica, queste aspettative andarono deluse in gran parte, poiché Sofia si dichiarò ortodossa a Mosca. Dopo due anni venne dietro a Sofia una schiera ...
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MAISTRE, Joseph de
Walter Maturi
Pensatore, nato a Chambéry il i° aprile 1753, morto a Torino il 26 febbraio 1821. Educato dai gesuiti e laureato in diritto all'università di Torino, entrò nel 1774 [...] , affermato il valore perenne del cristianesimo come dottrina religiosa e del cattolicismo de M. frenava i suoi impulsi naturali con la disciplina del cattolico ortodosso e con i timori delle conseguenze pratiche delle dottrine teoriche dell'uomo ...
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. Affiliati alla confraternita religiosa e setta musulmana eterodossa Bektāshiyyah, che è nata e si è sviluppata soltanto fra Turchi e Albanesi, e che si collega strettamente ad alcuni periodi della storia [...] del sec. XIII, professò un temperato ṣūfismo (v.) sunnita od ortodosso da lui esposto nel libro arabo al-Maqālāt, e quindi non esse riti, alcuni dei quali paiono derivare dal cristianesimo antico: confessione pubblica, con assoluzione impartita dal ...
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RITSCHL, Albrecht
Nicola Turchi
Teologo protestante, nato a Berlino il 25 marzo 1822, morto a Gottinga il 20 marzo 1889. Da principio fu sotto l'influenza di Hegel e della hegeliana scuola di Tubinga [...] e della sua subordinazione alla filosofia; ha dimostrato, contro il protestantesimo ortodosso, il valore non soltanto speculativo, ma pratico e sociale del cristianesimo; ha fondato lo studio della teologia sulla storia anziché sulla sola metafisica ...
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. Uno dei più antichi autori siriaci di cui si conoscano gli scritti. Il suo nome, che è di origine persiana, suona in siriaco Aphrahat, in greco 'Αϕραάτης. Egli suol essere chiamato "il savio persiano", [...] pochissimo. Nacque pagano e, dopo esser passato al cristianesimo, si dedicò all'ascesi e alla vita monacale. unica persona. In psicologia egli propugna qualche dottrina non del tutto ortodossa: egli afferma, a mo' d'esempio, che l'anima umana ...
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Scrittore tedesco, di famiglia inglese, nato a Portsmouth il 9 settembre 1856, morto a Bayreuth il 9 gennaio 1927. Studiò scienze naturali a Ginevra, poi arte, musica, filosofia a Dresda. Nel 1889 si stabilì [...] filosofico-religioso, dopo alcuni saggi preparatorî, si rivelò inteprete ortodosso del verbo di Bayreuth in due volumi, Das Drama : Lebenswege meines Denkens, 1919; le considerazioni sul cristianesimo in Mensch und Gott (1927) sono un testamento ...
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CLEMENTE XI, papa
Stefano Andretta
Giovanni Francesco Albani nacque il 22 o il 23 luglio 1649 ad Urbino da Carlo e da Elena Mosca, nobildonna pesarese.
La famiglia, già considerata "molto facoltosa [...] -hsi ratificò la decisione di espellere i missionari, di proibire il cristianesimo e di chiedere l'abiura ai fedeli. Un nuovo legato, scomparso fine si schierò sempre con i gruppi più ortodossi e curiali. La storiografia, soprattutto cattolica, non ...
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Appartenente alla potente famiglia aristocratica degli Anici, nacque con ogni probabilità a Roma, nella prima metà del sec. V, da Felice, il presbitero che per incarico del papa Leone I Magno aveva sovrinteso [...] e che morì nel 471.
La gens Anicia, convertitasi al cristianesimo al più tardi intorno alla metà dei sec. IV, ebbe mantenne fedele alla linea di ferma intransigenza nella difesa dell'ortodossia anche nell'ultimo periodo del suo pontificato, quando il ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] affidare a un concilio il riavvicinamento tra l'ortodossia tradizionale e le nuove dottrine maturò in Paolo indispensabile per ogni ricerca sull'assemblea. 4 J. Le Brun, Il cristianesimo e gli uomini alla fine del XVI secolo, in Nuova storia della ...
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greco
grèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale della penisola balcanica, con le isole che...
semiarianesimo
semiarianéṡimo s. m. [comp. di semi- e arianesimo]. – Nella storia del cristianesimo, forma di arianesimo moderato, originata dalla tesi del vescovo Basilio di Ancira († 362) che, per definire i rapporti tra Padre e Figlio nella...