Istituzioni a scopo pio (chiese, conventi, ospizi per pellegrini, indigenti, anziani), sorte nell’Impero romano per influsso del cristianesimo. ...
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Re dell'Essex (m. forse 616), nipote di Etelberto di Kent, regnò sottomesso allo zio; si convertì al cristianesimo poco dopo la conversione di Etelberto. Sembra abbia fondato l'abbazia di Westminster. ...
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Figlio (1040 circa -1086) di Sven II di Danimarca, salito al trono nel 1080, fu fervido propagatore del cristianesimo fra il suo popolo, al quale però si rese inviso per la dura repressione del paganesimo [...] e la risoluta affermazione del potere regio. Fu assassinato da vassalli a Odense. Venerato come santo dal 1101, se ne fissò la festa al 19 gennaio ...
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Cronista russo (11º sec.), monaco della "Pečerskaja Lavra"; a lui sono attribuiti varî scritti sui primi inizî del cristianesimo in Russia: Skazanie o svjatych Borisě i Glebě ("Storia dei santi B. e G."); [...] Žitie blažennago knjazja Vladimira ("Vita del beato principe V."); Pamjat´ i pochvala russkomu knjazju Vladimiru ("Alla memoria e in lode del principe russo V.") ...
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Khān dall'852 all'889 (m. 907); spinto anche da considerazioni politiche promosse la conversione dei Bulgari al cristianesimo. Dopo essersi rivolto in un primo momento a Bisanzio, entrò poi in contatto [...] con Roma, sperando di ottenere da Niccolò I un patriarca autocefalo. Deluso, si volse definitivamente a Bisanzio e da quel momento la Chiesa bulgara entrò nell'orbita del patriarcato di Costantinopoli, ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] veleno sparso da Costantino nella cristianità si veda G.L. Potestà, Dante profeta e i vaticini papali, in Rivista di Storia del Cristianesimo, 1 (2004), pp. 67-88.
23 Si rimanda per questo al saggio di A. Cadili, Il veleno di Costantino. La donazione ...
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Capo (m. 381) dei Visigoti; verso il 370, in lite con l'altro capo goto Atanarico, si convertì al cristianesimo (ariano) e ottenne di essere stanziato coi suoi nel territorio dell'Impero. Nel 378 invase [...] la Tracia e, insieme a schiere di Alani e Unni, sconfisse Valente presso Adrianopoli; nel 380 penetrò di nuovo nella Grecia settentr., ma i suoi successi contro Teodosio furono interrotti dalla morte, ...
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Re (m. 631) dell'Anglia orientale, figlio di Redwald, gli successe al trono nel 627 convertendosi nello stesso anno al cristianesimo. Fu assassinato da un pagano, Ricbert. ...
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Shihab, Bashir
Emiro libanese (Ghazir 1767-Istanbul 1850), discendente della nobile famiglia S., all’origine sunnita poi convertita al cristianesimo maronita, regnante sul Libano dal 1697. S. resse il [...] Paese nella prima metà del 19° sec., dopo essere stato eletto emiro nel 1788, con l’assenso del governo ottomano. Nel 1822, nello scontro che oppose gli ottomani, con gli alleati drusi, a Muhammad ‛Ali, ...
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Creato re (661) da Wulfhere di Mercia; ebbe anche i territorî di Wight e della valle del Meon. Convertitosi al cristianesimo (681), E. invitò s. Vilfrido nel Sussex. Fu assalito e ucciso nel 684 da Ceadwalla [...] re di Wessex ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...