Arte dell'Oriente cristiano. Si sviluppò dal 4° al 14° sec., avendo come centro d'irradiazione Costantinopoli. Nacque dalla sintesi tra le tradizioni classiche, vive in tutta la parte orientale dell'Impero [...] romano, e le più antiche tradizioni prettamente orientali, che sopravvivevano nelle zone interne dell'Asia Minore. L'a.b. ebbe grande diffusione in tutto il mondo cristiano, influenzandolo profondamente (➔ Bizantino, Impero). ...
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Filosofo cristiano (sec. 2º), dell'età di Commodo; le notizie sulla sua vita (fu nativo della Sicilia) e sulla sua attività sono scarse e contrastanti: di preparazione filosofica stoico-pitagorica, avrebbe [...] popoli d'Oriente, fino all'India. Il suo insegnamento dovette mirare a dare una interpretazione filosofica del messaggio cristiano, ricollegandosi, fin dove era possibile, alla tradizione del pensiero greco. Ma dei suoi scritti nulla ci è pervenuto ...
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Movimento religioso cristiano promosso e organizzato da Marcione. Diffuso fra il 2° e il 5° sec., il m. rifiutava ogni interpretazione cristiana dell'Antico Testamento e asseriva l'opposizione totale tra [...] questo e il Vangelo cristiano. Nel m. Gesù, che ha assunto un corpo apparente, non è figlio del Dio dell'Antico Testamento, che è solo un demiurgo, ma di un'altra realtà divina assolutamente buona, il Dio sconosciuto che s. Paolo aveva annunciato all ...
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Scrittore cristiano (secc. 2º-3º), autore dell'Octavius, un dialogo di intonazione e stile ciceroniani, in cui il cristiano Ottavio difende contro il pagano Cecilio (arbitro Minucio) il cristianesimo dalle [...] accuse pagane, fino a convertire il suo contraddittore; la scena si svolge a Ostia. Ottavio mostra la ragionevolezza della nuova fede usando testimonianze e aspirazioni espresse dagli autori pagani; è ...
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Apologeta cristiano (n. probabilmente in Siria tra il 120 e il 130). Educato alla cultura greca, fu forse un filosofo vagante sulla moda dei retori o cinici; convertitosi al cristianesimo, più tardi si [...] e lezioni in varie città. Verso il 150 si convertì al cristianesimo, pare a Roma, dopo aver ascoltato il filosofo cristiano Giustino. Il 172, dopo il martirio di Giustino, lasciò Roma e ritornò in Oriente, abbandonando la Chiesa e fondando, sembra ...
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Apologista cristiano (3º-4º sec.), di origine africana (Firmianus non significa "di Fermo"). Scrittore raffinato e dallo stile ciceroniano, sebbene pensatore modesto, è figura di notevole importanza soprattutto [...] poiché la fenice è anche, nei monumenti figurati, simbolo di Cristo) ascrive al periodo successivo, ma che non tutti riconoscono come Ierocle), dimostrando che la vera filosofia è quella di Gesù Cristo e, per convincere di ciò i non credenti e ...
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Martire e scrittore cristiano (n. Flavia Neapolis, od. Nabulus - m. Roma 165 circa). Ritenuto il maggiore apologista cristiano greco del II sec., fondò una scuola di dottrina cristiana e fu maestro itinerante [...] negli uomini è imperfetto e limitato: è un mero riflesso della ragione divina, il Verbo che s'è incarnato e rivelato in Gesù Cristo. Questo Logos fu strumento e mezzo per la creazione del mondo; esso è, accanto a Dio Padre, di cui G. vuole salvare la ...
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Poeta arabo cristiano (Aleppo 1692 - ash-Shuwair 1756) della comunità maronita; è una delle più notevoli figure della rinascenza letteraria siro-libanese nel sec. 18º. ...
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Poeta latino-cristiano (fine del 4º sec. d. C.): indirizzò a s. Agostino, suo amico, un poemetto in 154 esametri a noi pervenuto assieme alla risposta di Agostino stesso. ...
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cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...