Medaglista e scultore (Mantova prima del 1438 - forse Roma 1476). Fu attivo a Roma per il cardinale L. Scarampi; lavorò poi per i Gonzaga (1462) e per gli Estensi (1466). È noto per due medaglie firmate (quella di Alfonso V d'Aragona e quella con il busto di Costantino il Grande), e per quelle di Paolo II per pal. Venezia (1469). Eseguì anche il restauro della statua di Marc'Aurelio (1468) ...
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GANTI, Giovanni Cristoforo (Gian Cristoforo Romano)
Matteo Ceriana
Figlio dello scultore Isaia da Pisa, uno dei principali tra quelli attivi a Roma alla metà del XV secolo, nacque in data non precisabile [...] seppur attraverso la mediazione di esempi moderni come la medaglia di Marco Guidizani per Pasquale Malipiero o quella di CristoforoGeremia a ricordare l'imperatore Costantino (Hill, nn. 414, 755). Nel 1506 il G. era poi pagato dalla Camera papale ...
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DEL NASSARO (D'Alnassar, Delnazar, D'Elnassar), Matteo
Sergio Guarino
Nacque a Verona, forse verso il 1490, da un certo Iacopo di professione calzolaio (Vasari [1568], 1880, p. 375); la famiglia paterna [...] noti sono la medaglia commemorativa della battaglia di Cérisoles (avvenuta nel 1541), ripresa da quella coniata nel secolo precedente da CristoforoGeremia per Alfonso d'Aragona (De La Tour, 1893, pp. 552 s.) e un cammeo con i ritratti di Francesco I ...
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Disco di metallo, con iscrizione e figura, coniato a ricordo di un fatto o di un personaggio (v. fig.). Si distingue dalla moneta per la mancanza di potere di scambio, per la possibilità di essere emessa [...] Bologna, S. Savelli; a Milano e poi a Roma, il Caradosso. A Roma, notevoli anche il toscano A. Guazzalotti, e Cristoforo di Geremia (1430-76). A Firenze, alla fine del 15° sec. si ebbe una scuola indipendente di medaglisti con Bertoldo di Giovanni e ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] un pontefice che restituisse a Roma la sede del papato. Come Geremia pianse la vedova Gerusalemme, così D. la città del nuovo gran figlio e dà, nel Quattrocento, un dotto commentatore, Cristoforo Landino, che raccoglie e tramanda per le stampe il ...
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POLONIA (A. T. 51-52)
Riccardo RICCARDI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Giovanni MAVER
Stato dell'Europa, confinante a N. con la Lettonia, la Lituania, la Germania (Prussia Orientale) e il territorio [...] Korybut Wiśniowiecki (1669-1673), figlio del famoso principe Geremia che si era coperto di gloria nella lotta contro (1653-1729), pittore di scene storiche e di paesaggi, e Cristoforo (1659-1729) che soggiornò ad Amsterdam e dipinse anche scene ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] di Israele, citate dallo Schiaparelli (Isaia, XLVII, 13; Geremia, X, 2): passa poi nella letteratura patristica, nel trasporto del tempo va attribuita a Fernando Colombo (figlio di Cristoforo Colombo), che ne tratta in una proposta ch'egli fa nel ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] Venezia, come Boccaccio Boccaccini di Cremona e Cristoforo Caselli detto Temperello a Parma, mentre Tremignon, che riesce corretto invece nel prospetto di Palazzo Labia sul Campo S. Geremia, quella di Giuseppe Sardi di S. Maria del Giglio (1678-83), ...
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UNGHERIA
Elio MIGLIORINI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Pino FORTINI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Delio CANTIMORI
Carlo TAGLIAVINI
Tibor GEREVICH
Giulio de MISKOLCZY
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Ernesto [...] destino e la rovina del popolo ebreo; le lamentazioni di Geremia echeggiano nei loro versi e perfino i traduttori dei Salmi 'ungherese. I più efficaci autori scolopî (Andrea Dugonics, Cristoforo Simai) segnano il passaggio al teatro profano, del quale ...
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OPERA
Gastone ROSSI-DORIA
. Nella definizione più comune questo termine designa un componimento di genere drammatico, concepito verso il 1600 da umanisti fiorentini e romani, cui concorrono le arti [...] passi danteschi [canto di Ugolino] e biblici [Lamentazioni di Geremia] a 1 voce con accompagnamento strumentale: viola, o liuto Adriana Lecouvreur) e gl'isolati A. Franchetti (Germania, Cristoforo Colombo), A. Smareglia (Nozze istriane, Il vassallo ...
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