Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] alta espressione in G. Leibniz, per il quale la g. fondata su considerazioni di utilità e di convenienza sociale è la amministrativo, a canone e criterio generale della giurisdizione, recependo un criteriodi distribuzione delle controversie prevalso ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio [...] dai fratelli Bernoulli, celebri matematici svizzeri contemporanei diLeibniz: l’algebra è intesa essenzialmente come studio linguaggio normativo (l. deontica) si propone di stabilire criteridi validità assoluta delle proposizioni normative. Si è ...
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(fr. droit; sp. derecho; ted. Recht; ingl. law).
Sommario: Filosofia del diritto, p. 983; Storia del diritto, p. 986; Etnografia e folklore: il diritto presso i primitivi, p. 987; Il diritto popolare, [...] inglese Zouch, che introdusse l'espressione ius inter gentes, il Leibniz, il Bynkershoek, il Moser, il Martens, seguirono un indirizzo il proprio ordinamento per desumere da esso i criterîdi applicazione delle leggi nello spazio. Dal quale principio ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] cioè in quell'ambiente che era già molto imbevuto di galileianismo. Dall'altra Newton, Leibniz e, più ancora, Gassendi e Cartesio. L imperialistica, era ispirata da criterîdi utilità nazionale, di rispetto ai trattati, di "equa chiarificazione della ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] di; ferrara, concilio di; leibniz; malines; ecc.). Ci si limita qui a citare tre scritti di carattere generale forniti di Ma è sempre bene tenere presenti, anche per avere un criterio con cui coordinare in quanto possibile i varî ordinamenti positivi ...
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Diritti dell'uomo
Louis Henkin
Introduzione
I 'diritti dell'uomo' o 'diritti umani' designano quell'insieme di principî morali che governano il rapporto tra l'uomo e la società: tali principî vennero [...] uno dei tanti significativi contributi dell'epoca di Galileo e Newton, Descartes e Leibniz, Spinoza e Bacone nonché dei loro successori come criteriodi comportamento internazionale accettabile, in base al quale il mondo stabilisce di giudicare e di ...
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filosofia
Dal gr. φιλοσοφία «desiderio di sapere». Il termine indica un ambito disciplinare assai variegato e uno sviluppo storico tutt’altro che lineare. La definizione della f. occidentale è parte [...] filosofare significa usare in ogni campo un rigoroso criterio razionale di indagine su singoli problemi: per es., nella scienza tedesca prevalse invece la f. diLeibniz, grazie soprattutto alla codificazione di Wolff, versione moderna dell’ontologia ...
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Uguaglianza
Paolo Comanducci
(XXXIV, p. 621)
L'idea di uguaglianza, antichissima, multiforme e spesso sfuggente, presenta significati diversi a seconda dei contesti discorsivi in cui ricorre. Si possono [...] dell'"identità degli indiscernibili" noto anche come legge diLeibniz, che quegli oggetti sono semplicemente uno e lo stesso u. che si traducono in criteridi distribuzione che hanno a oggetto beni e, rispettivamente, criteri che hanno a oggetto il ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] Chiesa italiana. Introducendo il lavoro, la produzione e l’utilità sociale come criteridi riforma, Muratori suggeriva di proibire ai mendicanti di elemosinare in chiesa e di sfoltire l’eccessivo numero delle festività che danneggiavano «chi s’ha da ...
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Giusnaturalismo e giuspositivismo
Norberto Bobbio
Origine della distinzione fra diritto naturale e diritto positivo
La storia del pensiero giuridico occidentale, dai Greci sino a oggi, è dominata dalla [...] utile est, ut est jus civile". Qui i criteridi distinzione sono di nuovo due, ma diversi da quelli aristotelici: 1) , U., Cos'è il positivismo giuridico, Milano 1965.
Sève, R., Leibniz et l'école moderne du droit naturel, Paris 1989.
Strauss, L., ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...