La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] di fronte alle dottrine del maestro: anzi è molto probabile che le sue reazioni critiche fossero frequenti e e συν-έχεια), ed è quindi affatto compiuta, ἐντελής. Nel suo Giudizio delle vocali Luciano, facendo che la lettera δ accusi la lettera τ ...
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GIOTTO di Bondone
Pietro Toesca
Pittore, architetto e plastico. Nacque (è incerto se presso Vespignano, in Mugello, o a Firenze) nel 1266, come s'induce dai versi del banditore e cronista fiorentino [...] processo di agglomerare alle cose più certe le incerte. La critica moderna, da G. B. Cavalcaselle in qua, si è Noli me tangere, la Pietà, il Cristo e gli angiolt delGiudizio. Di questi affreschi è forza osservarne qui soltanto alcuni, mentre ...
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(XIV, p. 243; App. IV, i, p. 720)
Filosofia
di Valerio Verra
Negli ultimi anni l'e. è stata indubbiamente una delle correnti filosofiche che ha avuto maggiore diffusione e risonanza, fino al punto che [...] pubblicato poi in Holzwege (1950), e con la sua critica complessiva dell'umanismo come compimento della metafisica. Ma l applicazione nel concreto momento dell'interpretazione, per esempio nel giudiziodel tribunale" (Gadamer 1960; trad. it. 1990⁷, p ...
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Nacque a Morra Irpina (Avellino) il 28 marzo 1817; morì a Napoli il 29 dicembre 1883. Scolaro a Napoli di Basilio Puoti, fu nel 1839 preposto dal Puoti stesso a un'altra scuola privata, che durò fino al [...] dello scrittore.
Di qui la posizione del De S. nella critica romantica in generale. Mentre la vecchia critica classica s'era arrestata a giudizî generalmente formali e grammaticali, la critica romantica riallaccia vigorosamente la letteratura alla ...
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Terzogenito di Cesare principe di Arianiello e di Marianna Montalto dei duchi di Fragnito, nacque a Napoli il 18 agosto 1752. Nel 1766 divenne alfiere nel reggimento Sannio, che lasciò nel 1769 per darsi [...] sul tavolino, dicesse del suo autore: "Ce jeune-homme, notre maître à tous". Giudizio nel quale, alla stessa di Benjamin Constant. Una larga esposizione criticadel solo quarto libro è data da G. Nisio (Roma 1904), e del IV libro ha curato una buona ...
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SVEZIA (sved. Sverige o Sverge, in antico svedese [nel sec. XIII] Svearicke, cioè "Svearnas Rike [stato degli Svedesi]". Il nome appare per la prima volta in Beovulfo nella forma Swiorice; A. T., 61-62; [...] spirito sensibile a ogni forma di cultura e critico agile, rivelò alla Svezia la poesia del moderno estetismo europeo e ne ritrovò i modi contrattuali ingiustificatamente alte (par. 36), per il giudizio su clausole di decadenza e simili, come pure ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] del testo, la diminuita fiducia in meccaniche ricostruzioni genealogiche ha dato, in linea generale, più spazio al giudizio , infine, le ricadute della pregiudiziale culturale nel campo della criticadel testo.
Quanto al primo dei due campi, è un ...
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Medicina
Giuseppe Luzi
La m. è una disciplina che studia, grazie al contributo di varie scienze e tecnologie, la fisiopatologia umana con lo scopo di mantenere lo stato di salute, prevenire le malattie, [...] che si è tentato di dare per una lettura critica delle sperimentazioni descritte in letteratura; infatti la sola in mancanza di metodologie di laboratorio e di imaging, il giudiziodel medico clinico non può non basarsi su una soggettività derivata ...
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Nacque ad Arpino il 13 gennaio del 106 a. C. da una famiglia di possidenti. A Roma, dove il padre volle fosse educato, gli furono maestri di oratoria M. Antonio e L. Crasso, di diritto i due Scevola, l'augure [...] a discutere se, nel giudicare un oratore, si debba tener conto delgiudiziodel popolo, e conclude che chi non è capace di dominare gli nessuna critica di politici, di filosofi e di filologi potrà mai svalutare. Egli ebbe come critico, ricostruttore ...
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È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] temprata sulle cruciali fenomenologie del dolore e della morte; per altro verso esposta a critiche e contestazioni, perché , nel momento in cui ciò entra come elemento di giudizio sull'inutilità di un trattamento sanitario, finisce per indurre ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...