Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] tre g. dell’epica (oggettiva), della lirica (soggettiva) e del dramma (sintesi delle altre due). Un contributo importante, di critiche di Croce e la sua giusta polemica nei confronti dell’utilizzazione della nozione di g. come criterio di giudizio ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] anche quelle che noi chiamiamo critica e filologia. Questa attività trova la g. è il modello della competenza del parlante.
Fuori della tradizione occidentale merita rilievo la . Nella g. generativa il giudizio di grammaticalità è quello con cui ...
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LA PENNA, Antonio
Leopoldo Gamberale
Filologo classico, nato a Bisaccia (Avellino) il 9 gennaio 1925. Dopo gli studi universitari alla Scuola Normale Superiore di Pisa (1941-45), è stato borsista a [...] e l'adesione al marxismo, non senza riserve sul piano del metodo critico, portano La P. ad approfondire i rapporti fra letterato 'intellettuale emarginato nell'antichità (1990); Il giudizio sulla poesia del primo periodo augusteo e sul mecenatismo in ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] l’italiano. Se si pensa che, a parte il caso accennato del congiuntivo presente e della prima persona singolare dell’imperfetto in -a ( (19922), La lingua di Alessandro Manzoni. Giudizi della critica ottocentesca sulla prima e seconda edizione dei ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] tuttavia di limitata circolazione, data anche l’avversione delcritico e filosofo al regime fascista. Nell’insieme, ➔ avverbi ‘frasali’ che compendiano un’intera frase di giudiziodel parlante; la frase ipotetica con il doppio indicativo ➔ imperfetto ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] documentazione di parole e locuzioni del Trecento che a giudiziodel C. meritavano di essere resuscitate giugno 1880; A. Bertoldi, L'amicizia di P. Giordani con A.C., in Prose critiche di storia e d'arte, Firenze 1900, pp. 177-234 (pp. 224-34 sui ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] 1969: 250).
Con più diretto riferimento al giudizio linguistico della comunità e alla sanzione sociale che proposte, Napoli. Liguori.
Gramsci, Antonio (1975), Quaderni del carcere, edizione critica dell’Istituto Gramsci, a cura di V. Gerratana, ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] essendo di discendenza ebrea. La critica è ormai sostanzialmente concorde nel riconoscere A. formulò il proprio giudizio sulla Riforma che poi Carafa e il Giberti, ad opera del quale sollecitò il permesso del papa per andare in diocesi; sembra ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] la realtà e spiegare il funzionamento del meccanismo linguistico. Va notato che il giudizio di grammaticalità qui espresso non è , Pierfrancesco (1986), Regole della lingua fiorentina, edizione critica a cura di I. Bonomi, Firenze, Accademia della ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] l’esigenza di definire con chiarezza che cosa sia l’uso. Alla fine del 1827, dopo il viaggio a Firenze, egli avvia la sua «verifica dell’ 19922), La lingua di Alessandro Manzoni. Giudizi della critica ottocentesca sulla prima e seconda edizione dei ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...