Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] dal popolo) è il popolo riunito. Ora il giudiziodel popolo (e questa è la nota più tipicamente democratico questi teorici riprendono le dottrine controrivoluzionarie antilluministiche e criticano individualismo e democrazia. Il singolo non ha alcun ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] tre g. dell’epica (oggettiva), della lirica (soggettiva) e del dramma (sintesi delle altre due). Un contributo importante, di critiche di Croce e la sua giusta polemica nei confronti dell’utilizzazione della nozione di g. come criterio di giudizio ...
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La sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, concepita come esistente in sé, provvista di peso e di inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma.
La m. si presenta sotto specie [...] m. è inferiore o pari a quella critica, il volume dell’Universo è infinito e la portata (espressa, per es., in kmoli/h) del reagente A che entra nel reattore; analogamente sia mAu la è rintracciabile un analogo giudizio negativo sulla m., contrapposta ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] di D., ponendo al suo centro la critica della tradizione e dell'autorità. I temi del Discours e l'intento dichiarato di voler tedesco, Hegel e la successiva storiografia consolidarono questo giudizio, indicando nel cogito l'atto di nascita della ...
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Filosofo (Atene 470 o 469 - ivi 399 a. C.). Era figlio di uno scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Scarse le notizie sulla sua vita familiare, eccezion fatta per la figura della moglie Santippe, [...] criterî su cui esse si basano nei loro giudizî e nelle loro azioni siano frutto di è il suo nesso col grande movimento sofistico del sec. 5°, che gli è in parte egli è sì l'erede ma anche l'acerbo critico, è d'altronde il motivo determinante della sua ...
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Filosofo e uomo politico tedesco (Barmen 1820 - Londra 1895). Collaboratore e amico di K. Marx, con cui scrisse Die heilige Familie (1845), Die deutsche Ideologie (post., 1932) e il Manifest der kommunistischen [...] del ruolo decisivo del fattore economico nella storia, del rovesciamento del sistema capitalistico, della critica dell'economia politica classica e del da Engels. Questi tuttavia, con modestia a giudizio di taluno eccessiva, affermò che la maggior ...
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Propriamente, atteggiamento del gusto e del pensiero che, in quanto pone i valori estetici al vertice della vita spirituale, considera la vita stessa come ricerca e culto del bello, come creazione artistica [...] Sperelli del Piacere critica estetica propriamente detta, considera nell’opera d’arte soprattutto o esclusivamente il valore ‘musicale’ dell’espressione («ogni arte costantemente aspira alla musica», aveva affermato W. Pater), mutando il giudizio ...
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Filosofo (n. forse 436 a. C.), fondatore della scuola cinica, vissuto circa settant'anni. Discepolo prima di Gorgia e poi di Socrate, tenne scuola dopo la morte di questo nel ginnasio di Cinosarge. Sembra [...] delle dottrine della scuola cinica; assai celebre è la critica che gli viene attribuita della dottrina platonica delle idee (" conoscenza del "nome" che la esprime secondo verità. Di qui la negazione di ogni giudizio che non sia un giudizio identico ...
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(XIV, p. 447)
La riflessione etica degli ultimi decenni del 20° sec. si presenta estremamente variegata e soggetta ad alcune importanti svolte che rispecchiano spesso mutamenti di sensibilità intervenuti [...] come la capacità dei giudizi morali di motivare la condotta umana vada considerata una conseguenza diretta della natura prevalentemente espressiva ed emotiva del tipo di discorso con cui gli esseri umani enunciano e criticano norme e regole etiche ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] necessari. Istruttiva al riguardo - ma non esente da critiche (Comanducci 1992, pp. 132-40) - è la per poter essere azionati in giudizio; per un altro verso, alla libertà. Per il momento si può parlare del d. di non essere sottoposti a sofferenze e ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...