Botanica
Proiezione grafica schematica orizzontale dei tratti d’inserzione di fillomi (foglie, brattee, parti del fiore) su un asse (fusto, asse fiorale) immaginato di forma conica. Nel d. il centro corrisponde [...] allo stato liquido e solido, mentre il terzo e il quarto a componenti miscibili con un minimo della temperatura di fusione (Cu-Mn, Cu-Au, As-Sb) e con un massimo (situazione rara che si riscontra nelle forme d ed l di un composto otticamente ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] »)
b. volivi mu parra «volli che parlasse» (lett. «volli che parla»)
(16) salentino
a. ulia cu ffazzu «vorrei fare» (lett. «volevo che faccio»)
b. trasíu cu bbite «entrò per vedere» (lett. «entrò che vede»).
Si devono a Benveniste (1959) e a ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] tale in italiano antico ammetteva un plurale tai (lo stesso dicasi per quale, cui corrispondeva quai). Cotale < locuz. lat. *(ĕc)cŭ(m) tale(m). Di formazione italiana taluno < tal(e) uno, come anche certuno < cert(o) uno.
(p) Qualche: deriva ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] (per esempio vogghiu mu mangiu 'voglio mangiare'). Anche questo fenomeno è attribuito al sostrato greco e ritorna in Salento (vulia cu sacciu 'volevo sapere') e in provincia di Messina (vaju mi ccattu 'vado a comprare'). Nella Carta di Pellegrini l ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] esprime il fastidio della cortigiana Antonia per l’eccesso di eufemismi nei racconti di Nanna:
parla alla libera, e dì «cu’, ca’, po’ e fo’», che non sarai intesa […] con cotesto tuo «cordone nell’anello» […], «chiave nella serratura», «pestello nel ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] ’italiano come L2 (➔ acquisizione dell’italiano come L2) o nei semicolti, visto che lo stesso suono è reso contemporaneamente da ‹cu› e da ‹qu›: per es., cuore, ma quota. Tale asimmetria ha tuttavia una precipua motivazione storica: tutte le parole ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] la laterale palatale. Infine, si può notare il graduale abbandono delle grafie arcaiche ‹cha›, ‹cho›, ‹chu› a vantaggio di ‹ca›, ‹co›, ‹cu› per il suono velare /k/ (sulla grafia di Boccaccio cfr. Manni 2003).
Le scritture dei volgari fra XIV e XV ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] , dove può corrispondere all’incirca alla pronuncia reale: ad es., a Corsano (Lecce) c’è il detto puru all’infernu, è meju cu vai a cavaddru ca all’ampede «anche all’inferno è meglio andare a cavallo che a piedi»).
In Sicilia, il dialetto scritto e ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto al grado tenue delle consonanti semplici. In lingua italiana quindici consonanti possono essere pronunciate sia tenui sia intense: otto occlusive (/p/, /b/, /m/, ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] anche nel Meridione: per es., laziale a mmi, de ti, ecc. (che sono le forme del roman. ant.); salentino de mie, a ttie; sicil. cu mmia, di tia, ecc.; abbiamo invece la continuazione di mē e tē a Napoli, in Lucania (a mme, [pəˈtːe] «per te», ecc ...
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q, Q
(cu o qu) s. f. o m. – Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. Nell’alfabeto fenicio e poi in quelli semitici indicava la consonante enfatica traslitterata nel presente Vocabolario come q (da altri come ḳ), e resa come Ḳ nelle trascrizioni...