Antropologia
Finto volto, di cartapesta, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca.
L’uso rituale delle [...] Teatro
Le m. teatrali
L’uso delle m. nel teatro antico deriva sia dal culto degli eroi concepiti come morti divinizzati, sia dal cultodionisiaco che ha con il culto eroico addentellati, ma in cui le m. hanno funzioni più estese, probabilmente anche ...
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In senso storico, nome di cerimonie rituali, particolarmente quelle del cultodionisiaco. Poiché queste erano caratterizzate da particolare sfrenatezza dei partecipanti, il termine designa, per estensione, [...] una riunione di persone che si comportano senza alcuna inibizione, specie sessuale, e le manifestazioni stesse di tale comportamento.
L’o. rituale si ritrova tra le istituzioni di numerose religioni e ...
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L’uso di mangiare carne cruda, specie in occasione di sacrifici religiosi.
Il mangiare la carne cruda della vittima sacrificale costituisce un caso specifico del sacrificio concepito come comunione; il [...] il materiale organico solido senza sottoporlo alla manipolazione della cottura.
L’o. era praticata nel quadro del cultodionisiaco dalle menadi come momento culminante di tutta l’azione cultuale: dopo l’inseguimento della vittima animale, questa ...
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Altri possibili titoli: viaggiare nell’epoca della riproducibilità digitale del mondo; viaggi nel qui e ora dell’altrove; viaggiatori giunti al di là delle mappe spazio-temporali, oltre le vie segnate [...] nativi.
Il protagonista è Jim Carrey, non a caso già funambolico e dionisiaco interprete di una ‘faccia di gomma’ (The mask, 1994, di incute il culto delle vestigia, delle rovine e dei monumenti (cfr. M. Belpoliti, Crolli, 2005). Il culto del passato ...
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Festa
Vittorio Lanternari
Festa (dal latino festa, femminile dell'aggettivo festus, "solenne, festivo", che si ritiene connesso con feria, "feria") indica il giorno destinato alla celebrazione di eventi [...] di san Paolino, è dominata da un antico spirito dionisiaco che investe l'intera cittadinanza tra musiche, grida, danze -46.
V. Lanternari, Orgia sessuale e riti di recupero nel culto dei morti, "Studi e Materiali di Storia delle Religioni", 1953-54 ...
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Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] (v. Morgan, 1877; v. Stocking, 1987). I culti religiosi e il sacrificio comune di un animale totemico apparivano gli Benedict distinse un tipo culturale apollineo e uno dionisiaco, originati dalla selezione storica di temperamenti contrastanti. G ...
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Sacro
Giovanni Filoramo
Introduzione
Una presentazione della categoria del sacro non può non iniziare constatando la contraddizione di fondo di fronte a cui si trovano oggi le scienze sociali. Per un [...] sangue e della morte o, al di fuori della sfera del culto e delle sue peculiari regole di purità, la condotta di 136-137 e 235) o, come altri dirà, esperienza del dionisiaco sociale e cioè "ribollimento prodigioso della vita che l'ordine delle cose ...
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dionisiaco
dioniṡìaco agg. [dal lat. tardo Dionysiăcus, gr. Διονυσιακός] (pl. m. -ci). – Di Diòniso, dedicato a Diòniso, dio greco dell’ebbrezza, chiamato anche Bacco: culto d., feste dionisiache. Per estens., che è caratterizzato da uno stato...
leneo
lenèo agg. e s. m. [dal lat. lenaeus, gr. ληναῖος, der. di ληνός «torchio»; nel sign. 2, dal gr. τὸ Λήναιον]. – 1. agg. Nell’antica Grecia, epiteto classico (propr. «dio del torchio») del dio Dioniso. 2. s. m. Recinto del demo attico...