Eton
Clara Kraus
Citato in Cv IV XXIII 14 come terzo dei quattro cavalli che tiravano il carro del sole: li pagani... lo primo chiamavano Eoo, lo secondo Pirroi, lo terzo Eton, lo quarto Flegon. La [...] fonte, esplicitamente indicata da D., è Ovidio (Met. II 153 ss. " Interea volucres Pyrois et Eous et Aethon, / Solis equi, quartusque Phlegon ") ...
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resistere
Ricorre al traslato in Cv I IV 10 Quando è l'uomo maculato d'una passione, a la quale tal volta non può resistere, nel senso di " opporsi ". In un contesto affatto simile D. adopera in latino [...] ‛ resistere '? Mn II V 11 Nonne Fabricius altum nobis dedit exemplum avaritiae resistendi...? (v. anche I XI 6) ...
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disertare
Vincenzo Valente
Ricorre in Cv IV XXVII 13 Ahi malestrui e malnati, che disertate vedove e pupilli, con il significato di " derubare ", " ridurre in miseria ". Analogamente, per " rovinare [...] ", " trarre in miseria ", in Fiore CLIII 6 Di nessun mai pietà non mi n' prendesse, / ché ciaschedun vorre' aver disertato.
Per l'aggettivo verbale, v. DISERTO ...
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incolpare
. Nell'unica attestazione di Cv I XI 12 e per scusarsi dal non dire o dal dire male accusano e incolpano la materia, cioè lo volgare proprio, vale " dichiarare responsabile ": i detrattori [...] della lingua volgare attribuiscono all'insufficienza del proprio volgare la responsabilità del proprio non dire o dire male (una maliziata scusa, § 11) ...
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grossamente
Avverbio usato solo in Cv II III 5, dov'è indicato " approssimativamente " il tempo di rivoluzione apparente del Primo Mobile (che corrisponde a quello di rotazione reale della terra): la [...] quale dico che si compie in ventiquattro ore [cioè in ventitré ore] e quattordici parti de le quindici d'un'altra, grossamente assegnando ...
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menomanza
Vincenzo Valente
Solo in Cv IV VIII 2 come questa [reverenza] è bellezza d'onestade, così lo suo contrario [inreverenza o tracotanza] è turpezza e menomanza de l'onesto.
Il senso della parola [...] è " menomazione ", " mancamento "; l'idea è in Isidoro (Etym. X 116): " honestus, quod nihil habeat turpitudinis ". La specie di ‛ onestà ' che qui si considera è l'abito della ‛ discrezione ' nella forma ...
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spontaneamente
Due occorrenze, entrambe in Cv IV V 15 Chi dirà di Quinzio Cincinnato, fatto dittatore e tolto da lo aratro, e dopo lo tempo de l'officio, spontaneamente quello rifiutando a lo aratro [...] essere ritornato? Chi dirà di Cammillo... cacciato in essilio... spontaneamente essere ritornato in essilio per non offendere la senatoria autoritade?
Il senso è quello oggi vulgato, forse con un più forte, ...
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lealmente
Enrico Malato
Soltanto in Cv IV XXVI 14 ciò che promise [Enea] per le vittorie, lealmente diede poi a ciascuno vittorioso, D. usa l'avverbio - benché nello stesso contesto in cui dà una definizione [...] di ‛ lealtà ' (v.) aderente alla sua lontana ascendenza latina - nel senso di " in modo leale, fedele alla promessa ", proprio dell'etimo francese e poi acquisito all'italiano. Analogamente in Fiore X ...
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distributore
Bruno Basile
Solo in Cv IV XXVII 18 Mostra [Ovidio] che esso [Eaco] fosse giusto, quando dice che esso fu partitore a nuovo popolo e distributore de la terra diserta sua, dove i vocaboli [...] partitore e distributore appaiono mutuati da Ovidio Met. VII 652-653 " Vota Jovi solvo populisque recentibus urbem / Partior et vacuos priscis cultoribus agros ". Ovidio nel settimo Metamorfoseos è infatti ...
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franchigia
Vincenzo Valente
Appare in Cv IV V 18 quando uno solo Romano ebbe la franchigia di Roma, e si alterna con ‛ franchezza ' nel medesimo capitolo (§ 19) con lo stesso significato di " libertà [...] ", " indipendenza ". La parola muove dell'antico francese franchise, e trova uso nella lingua del Trecento: " a recare lo 'mperio di Roma in suo stato e franchigia " (G. Villani II 6).
Per Franchigia (o ...
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cavallo-vapore
cavallo-vapóre locuz. usata come s. m. (pl. cavalli-vapore). – Unità pratica di misura della potenza meccanica, pari a 75 kgm/s ovvero a 735,5 watt (simbolo CV), così denominata in quanto la potenza che può sviluppare un cavallo...
hypercar (Hypercar, ipercar) s. f. inv. Auto di lusso, considerata un’evoluzione della supercar e caratterizzata da prezzi più alti a fronte di prestazioni superiori in termini di manovrabilità e leggerezza e dal disegno innovativo. ◆ Ma kers...