oca
Ricorre solo due volte: Cv IV V 18 quando li Franceschi [cioè i Galli]... prendeano di furto Campidoglio di notte... solamente la voce d'una oca fé ciò sentire, e If XVII 63 vidine un'altra [borsa, [...] che portavano al collo i cambiavalute] come sangue rossa, / mostrando un'oca bianca più che burro, vale a dire l'o. in campo rosso che era lo stemma araldico della famiglia fiorentina degli Obriachi ...
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felicemente
Nell'unica occorrenza di Cv IV IV 4 qualifica il vivere dell'uomo in quello stato di felicità terrena (v. FELICITÀ) che solo la Monarchia può assicurargli: ne la quale [pace] si posino le [...] cittadi, e in questa posa le vicinanze s'amino, in questo amore le case prendano ogni loro bisogno, lo qual preso, l'uomo viva felicemente; che è quello per che esso è nato (v. FELICE) ...
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ordinatamente
Federigo Tollemache
. Ricorre in Cv II I 13 la natura vuole che ordinatamente si proceda ne la nostra conoscenza, cioè procedendo da quello che conoscemo meglio in quello che conoscemo [...] non così bene; anche in IV XXIV 8 altri costumi e altri portamenti sono ragionevoli ad una etade più che ad altra, ne li quali l'anima nobilitata ordinatamente procede per una semplice via. In entrambi ...
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dispregiamento
Mario Pazzaglia
Soltanto in Cv III XIII 11 Lo quale amore... conduce mirabili bellezze, cioè contentamento in ciascuna condizione di tempo e dispregiamento di quelle cose che li altri [...] fanno loro signori. Indica l'azione del togliere pregio e valore, e quindi del disprezzare, considerata in astratto, mentre ‛ dispregio ', nell'uso dantesco, denota atto concreto dal quale ridonda infamia ...
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bolino
Lucia Onder
In Fiore CV 3 se si truova al mondo di buon vino / e' convien ch'i' me ne empia lo bolino, traduce panse del Roman de la Rose 1234, e dal contesto s'intuisce il valore del termine [...] che dovrebbe essere " ventre ", " pancia ", già usato al v. 1 Di buon morselli [bocconi] i' sì m'empio la pancia. E assai dubbio se si debba considerare b. diminutivo o piuttosto derivativo di ‛ bolo ', ...
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fragile
Vincenzo Valente
Solo in Cv III VIII 14 per lo modo che soverchia lo sole lo fragile viso, non pur lo sano e forte. Poiché queste parole commentano i vv. 59-60 della canzone che apre il trattato [...] (Elle [le cose del v. 55] soverchian lo nostro intelletto / come raggio di sole un frale viso), se ne può dedurre che f., sebbene del tutto isolato, vuol essere forma dell'uso prosastico, mentre ‛ frale ...
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maturitade
Ricorre due volte in Cv IV XXVII 3, con riferimento all'adolescenza e alla gioventù, a significare il grado perfetto di sviluppo che ciascuna di queste età può raggiungere: Onde sì come a [...] l'adolescenza dato è, com'è detto di sopra, quello per che a perfezione e a maturitade venire possa, così a la gioventute è data la perfezione, e [a la senettute] la maturitade.
L'integrazione - che è ...
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disconcio
Alessandro Niccoli
Solo in Cv I IV 10, con il significato di " deforme ", " deturpato da gravi difetti fisici ": quando è [l'uomo] maculato d'alcuno disconcio membro.
È vocabolo largamente [...] diffuso nella lingua del tempo (cfr. per es. Guittone Alberigol de Lando 2; volgarizz. di A. Cappellano, ediz. Battaglia, p. 391), in tutte le accezioni che oggi sono proprie del semplice ‛ sconcio ' (v.).
Al ...
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umanitade
Domenico Consoli
Solo in Cv III XI 14 fine de l'amistade vera è la buona dilezione, che procede dal convivere secondo l'umanitade propriamente, cioè secondo ragione, sì come pare sentire Aristotile [...] nel nono de l'Etica.
Il passo aristotelico qui richiamato è il seguente: " Consentire igitur oportet amicum, quoniam est: hoc autem utique fiet in convivere et communicare sermonibus et mente. Sic enim ...
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commisurare (commensurare)
Andrea Mariani
In Cv I X 2 la esperienza... onde le cose usate e servate sono e nel processo e nel fine commisurate, sembra che il verbo valga non solo " giudicare " (" le [...] si giudica sia nel loro procedere sia nel loro risultato finale ", Chiappelli) ma anche " confrontare " (una cosa con l'altra, in base al modo in cui esse avvengono e alla loro conclusione). In Pd VI 118 ...
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cavallo-vapore
cavallo-vapóre locuz. usata come s. m. (pl. cavalli-vapore). – Unità pratica di misura della potenza meccanica, pari a 75 kgm/s ovvero a 735,5 watt (simbolo CV), così denominata in quanto la potenza che può sviluppare un cavallo...
hypercar (Hypercar, ipercar) s. f. inv. Auto di lusso, considerata un’evoluzione della supercar e caratterizzata da prezzi più alti a fronte di prestazioni superiori in termini di manovrabilità e leggerezza e dal disegno innovativo. ◆ Ma kers...