. Famiglia romana d'origine molto antica, che pervenne a grande notorietà e importanza verso la seconda metà del sec. XV, allorché le lotte fra le fazioni erano vivissime. Nemici acerrimi dei D. V. erano [...] di parte Orsina; di conseguenza iD. V. divennero tra i più validi sostenitori dei Colonna. Per diversi secoli essi ebbero le loro abitazioni nel rione di Sant'Eustachio, dove il card. Andrea edificò il famoso palazzo D. V., che diede il nome ...
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. La famiglia amalfitana d'Alagno, di cui s'hanno notizie dal sec. X, ricevuta poi a Napoli nel seggio di Nido, diede al regno uomini di spada, di toga e di chiesa fin dal tempo di Roberto d'Angiò. Notevole [...] di Lucrezia, nata intorno al 1430. Di bellezza affascinante, la fanciulla non tardò a richiamare l'attenzione di Alfonso Id'Aragona, che se ne invaghì perdutamente. Ben prestt) le fu riconosciuta ufficialmente la posizione di favorita del re: tanto ...
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Uomo di stato e umanista olandese, nato ad Amsterdam nel 1522, morto a Gouda il 29 ottobre 1590. Prima notaio, poi segretario e pensionario (cioè avvocato consigliere) della città di Haarlem, venne in [...] Tornato in patria nel 1572, dopo la cacciata degli Spagnoli, fu nominato segretario degli stati d'Olanda, ma, per l'imparzialità con cui perseguitò i delitti commessi da alcuni capi fanatici degl'insorti, fu costretto ad abbandonare il suo impiego e ...
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Nacque, secondo maschio, da Carlo Id'Angiò e da Beatrice di Provenza circa il 1256. Guglielmo II di Villehardouin principe di Acaia, vinto dai Greci a Pelagonia (ottobre 1259), rimasto prigioniero, poi [...] al padre il titolo di principe di Acaia. Fu sepolto nel duomo di Trani.
Bibl.: C. Minieri Riccio, Genealogia di Carlo Id'Angiò, Napoli 1857; F. Cerone, La sovranità napoletana sulla Morea, ecc., in Arch. stor. per le provincie napoletane, n. s., II ...
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Medico greco nato in Attalia nel sec. Id. C. Fu il fondatore della scuola pneumatica, la quale ai quattro elementi conosciuti dagli antichi scrittori medici aggiunse un quinto, lo pneuma, che è principio [...] tono allo pneuma.
A. fu maestro di Agatino e di Teodoro, e la sua scuola ebbe grande sviluppo; Galeno (I, 457) lo cita fra i più autorevoli medici antichi. In un ampio compendio di medicina (almeno in trenta libri) egli criticava e sfruttava l'opera ...
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. Famiglia veneziana d'antica origine, partecipe alla vita politica del nucleo aristocratico dominante nel governo (iD. compariscono frequenti in cariche primarie nei secoli XII e XIII); emerge soprattutto [...] nel sec. XV in momenti delicatissimi della storia patria. Antonio, podestà a Verona nel 1439, capitano di Padova nel 1445 e nel 1455, procuratore di S. Marco nel 1457 (morto nel 1459), è una delle personalità ...
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Figlia del Bano di Bosnia, Stefano Kotromanic, nacque verso il 1330. Andò sposa a Ludovico il Grande d'Angiò, re d'Ungheria, nel 1353; ma non ebbe nessuna influenza sulla corte durante la vita di suo marito [...] suocera, Elisabetta, vedova di Carlo Id'Angiò. Dopo la morte del re Ludovico, invece, diresse il governo dell'Ungheria, a nome della figlia minorenne, Maria: infelicemente, poiché sacrificò alle sue passioni i grandiosi progetti politici del defunto ...
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Figlia del re di Polonia Wladislaw Lokietek e moglie di Carlo Id'Angiò re d'Ungheria, nacque verso il 1300. Non ebbe parte nella politica del regno prima della morte di suo marito, avvenuta la quale ella [...] andò a Napoli (1343) per assicurarsi personalmente della posizione di suo figlio Andrea, marito della regina Giovanna. Ma questa e la sua corte riuscirono a nasconderle il pericolo mortale che sovrastava ...
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. Moneta d'argento fatta coniare in Aquila dalla regina di Napoli Giovanna II (1414-1435), corrispondente al quarto del carlino del valore di 30 denari e che però ebbe anche i nomi di quartarolo e di irentina [...] cella nel linguaggio volgare). Questa moneta non ebbe lunga durata e fu coniata soltanto da Renato (1435-1442) e da Alfonso Id'Aragona (1443-1458); nel 1458 ne venne proibita la coniazione; subì notevoli riduzioni di valore e nel 1480 era scomparsa ...
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Il ducato d'oro di uguale bontà e peso di quello veneto, fatto coniare da Ferdinando Id'Aragona nella zecca di Napoli (1465), venne detto ferrandino dal nome del sovrano. Ferrandino venne del pari chiamato [...] il carlino d'argento, che lo stesso sovrano fece battere a Sulmona.
Bibl.: V. Lazari, Zecche e monete degli Abruzzi, Venezia 1858, p. 98; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, p. 154. ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
A.D.I.
– Nelle datazioni di documenti medievali, abbreviazione di Anno Dominicae Incarnationis («nell’anno dell’Incarnazione del Signore») per indicare un anno secondo lo stile dell’Incarnazione (v.) o anche un anno qualsiasi dell’era cristiana...