Tecnica. - È un metodo di pittura che adopera pigmenti colorati temperati con gomma, e, come l'affresco, richiede grande prontezza e sicurezza di esecuzione; ed è tanto più pregevole, quanto più sono intatte [...] e coloriti, nel modo detto". Questo acquerello fu dunque nella pratica degli antichi maestri; tra gli altri lo usò specialmente Alberto Dürer per colorire i suoi disegni a penna o per eseguire i suoi rapidi schizzi di viaggio. Più l'usarono, nel'600 ...
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È, nell'apocalittica il personaggio contrapposto al Messia o Cristo, prima del giudizio finale. Lo sviluppo massimo di questa credenza si ha nel cristianesimo, ma molti indizî mostrano che essa aveva una [...] in Germania, come attestano incunaboli, incisioni in legno e in rame, quadri e disegni di grandi pittori (p. es. Dürer) che si compiacevano dell'Apocalisse. Perciò, nella lotta di Lutero contro il papato, l'anticristo riappare nella controversia fra ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dario Ippolito
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’Europa in cui si consolidano gli Stati nazionali, l’Impero asburgico appare all’inizio [...] lo scenario ormai diventato abituale, che si spinge persino a episodi di cannibalismo. Dispersi tesori come i disegni di Dürer, decimata la popolazione, acuite l’intolleranza e la miseria, sospese attività come quella mineraria, già da tempo in crisi ...
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CONDIVI, Ascanio
Giorgio Patrizi
Nacque a Ripatransone, nel Piceno, nel 1525, da una famiglia non illustre, ma abbastanza nota nel piccolo centro urbano.
Il padre, Latino, piccolo proprietario terriero, [...] , di cui quello lamentava l'ignoranza tra i pittori contemporanei, criticando, ad esempio, la rigidità delle pur proporzionate figure del Dürer.
Ma se queste promesse non furono poi mantenute, il C. si mantenne aderente al progetto di annotare, di ...
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BALDINUCCI, Filippo
Sergio Samek Ludovici
Nacque a Firenze il 3 giugno 1625 da Giovanni e da Caterina da Valle. Membri della sua famiglia, fin dal Trecento, avevano avuto pubblici uffici ed esercitato [...] in cui essa prendeva coscienza della sua autonomia, anche rispetto alla pittura. Il volume, che si apre con il Dürer, apprezzato ancorché troppo "naturalista", non dimentica Rembrandtl di cui, nonostante la pregiudiziale classicistica, il B. riesce a ...
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GENTILUCCI, Armando
Gianluigi Mattietti
Nacque a Lecce l'8 ott. 1939 da Ottorino, compositore, e Margherita Sallusti, autrice di testi poetici e teatrali. La famiglia si trasferì a Milano quando il [...] di uno specchio, per ensemble (1984); Ai confini dell'aurora, per trombone e pianoforte (1985); Le clessidre di Dürer, per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte (1985); Selva di pensieri sonanti, per clarinetto e pianoforte (1988); L'aria ...
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MEDICI, Lorenzo
Elisabetta Stumpo
de’. – Nacque a Firenze il 1° ag. 1599, quinto figlio maschio del granduca Ferdinando I e di Cristina di Lorena. Dopo un primo battesimo impartito privatamente, fu [...] il soggiorno a Roma nel 1623 o nei suoi viaggi all’estero; in Germania, per esempio, comprò numerose stampe di Albrecht Dürer che fece copiare da Cesare Dandini. Già nel 1617 il M. aveva ricevuto in dono alcune stampe dall’incisore lorenese Jacques ...
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FERRAMOLINO, Antonio (detto dagli scrittori spagnoli Herman Molin)
Rita Binaghi Picciotto
Nacque tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo probabilmente a Bergamo, dal momento che, nella letteratura [...] delle mura di difesa dell'antichità e del Medioevo.
Tali archi di scarico sono riprodotti anche da A. Dürer (Etliche underricht zur Befestigung der Stett, Schlosz, und Flecken, Nürenberg 1527) proprio intorno agli anni Trenta del Cinquecento ...
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DANDINI, Cesare
Evelina Borea
Fratello maggiore del pittore Vincenzo e zio di Pietro anch'egli pittore, nacque a Firenze nel 1596. Allievo successivamente, al dire del primo biografo Filippo Baldinucci [...] con i SS. Carlo Borromeo, Lorenzo e Apollonia (ubicazione ignota: Cantelli, 1983).
Dei suoi studi giovanili sulle stampe di Dürer, cui egli si sarebbe interessato anche come collezionista, al dire dei Baldinucci, non è traccia se non in certi disegni ...
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VOLPONI, Giovanni Battista detto lo Scalabrino
Alessandro Nesi
– Nacque a Pistoia l’8 aprile 1489, figlio di Piero Volponi e di Cosa di Lazzaro di Jacopo; il soprannome Scalabrino, cioè furbo, gli derivò [...] parole o tramite confronti fotografici (Chiarini, 1992; Tamborino, 2005). Lo Scalabrino paesaggista appare influenzato dalle stampe di Albrecht Dürer e dai dipinti di Giovanni Larciani e di Antonio di Donnino del Mazziere, ma trovò una vena personale ...
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nazareno
nażarèno (pop. nażżarèno) agg. e s. m. [dal lat. tardo Nazarenus, gr. Ναζαρηνός]. – 1. agg. Di Nàzareth, città della Galilea, nella Palestina settentr.: Gesù n. (e assol., come sost., il N.), Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse...
rame
s. m. [lat. tardo aeramen, der. di aes aeris «rame, bronzo»]. – 1. a. In chimica, elemento di simbolo Cu (dal nome lat. cuprum, der. di aes Cyprium «bronzo di Cipro»), peso atomico 63,55, numero atomico 29, metallo di colore rosso caratteristico,...