Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’introduzione del sonoro comporta una serie di conseguenze importanti sia sotto l’aspetto [...] Anche se alcuni registi continuano a esplorare le possibilità del montaggio nel nuovo regime audiovisivo – è il caso soprattutto di DzigaVertov e Walter Ruttman che con Entuziasm (1931), e Melodie der Welt (1929), si sforzano di ridefinire in chiave ...
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Majakovskij, Vladimir Vladimirovič
Ornella Calvarese
Poeta, drammaturgo, attore teatrale e cinematografico, sceneggiatore, pittore, cartellonista e giornalista russo, nato a Bagdadi (Georgia) il 7 luglio [...] teatrale, 1913; trad. it. 1958, in Opere, 7° vol., 1980³, p. 342).
M. si appassionò poi alle teorie di DzigaVertov e di Sergej M. Ejzenštejn, nonché a Chaplin e alle comiche americane e, ispirandovisi, scrisse per il Fotocinecomitato panucraino, tra ...
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Makavejev, Dušan
Riccardo Martelli
Regista cinematografico serbo, nato a Belgrado il 13 ottobre 1932. Cineasta eminentemente politico, tra la metà degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta è stato [...] viene periodicamente interrotta dall'immaginaria conferenza di un sessuologo e da spezzoni di un documentario del 1930 di DzigaVertov, Entuziazm (Entusiasmo). Ancora più innovativo è Nevinost bez zaštite, che prende spunto da un film omonimo di ...
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Solanas, Fernando Ezequiel (detto Pino)
Lorenzo Quaglietti
Regista cinematografico argentino, nato a Olivos (Buenos Aires) il 16 febbraio 1936. Tra i protagonisti del cinema argentino, è stato una figura [...] proprio Paese. Dopo aver elaborato una forma originale di documentario militante, che trae ispirazione dalle avanguardie europee e da DzigaVertov, ha saputo misurarsi anche con il cinema di finzione. Nel 1985 ha ottenuto il Gran premio della giuria ...
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Malevič, Kazimir Severinovič
Massimo Galimberti
Pittore, teorico, urbanista russo, di origine polacca, nato a Kiev il 23 febbraio 1878 e morto a Leningrado il 15 maggio 1935. Grande pittore d'avanguardia, [...] 'adesione a strutture linguistiche e narrative pre-tecnologiche.
L'accusa mossa al cinema di Sergej M. Ejzenštejn e di DzigaVertov, o alle teorie rivoluzionarie di Boris Arvatov, è di combattere i modelli borghesi con gli stessi mezzi espressivi che ...
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Brik, Osip Maksimovič
Pietro Montani
Teorico russo della letteratura e del cinema, sceneggiatore, nato a Mosca il 16 gennaio 1888 e morto ivi il 22 febbraio 1945. Fu tra i protagonisti del movimento [...] di un cinema senza intreccio narrativo, assai vicina al progetto di un cinema non-recitato avanzato e in parte realizzato da DzigaVertov negli anni Venti. In entrambi i casi, del resto, lo sfondo più generale è quello della condanna decretata dai ...
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ŠKLOVSKIJ, Viktor Borisovič
Angelo Maria RIPELLINO
Prosatore russo e teorico del formalismo, nato nel 1893. Il suo opuscolo Voskresenie slova (Resurrezione della parola, 1914) può essere considerato [...] letteratura del secolo diciottesimo, elaborarono una poetica del cinema, le cui tracce si trovano in Eisenstein e DžigaVertov. Lo stesso Šklovskij è un esperto cinesceneggiatore. Nelle pagine di questo scrittore il materiaie narrativo s'intreccia ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] non quelli filmici. Questa idealizzazione, spesso enunciata sul piano teorico (negli anni Venti il regista dell'avanguardia sovietica DzigaVertov aveva teorizzato la possibilità di costruire una geografia ideale e dei corpi ideali) ha trovato il suo ...
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Il paesaggio nel cinema: tre sguardi
Sandro Bernardi
Dal cinema al digitale, dal digitale al cinema
Negli ultimi anni del Novecento, l’affermazione del cinema digitale ha prodotto una svolta che quasi [...] der Grossstadt (1927) di Walter Ruttmann, e Čelovek s kinoapparatom (1929; L’uomo con la macchina da presa) di DzigaVertov, e sembra rievocare in particolare Manhatta, ritratto di New York girato nel 1921 dai fotografi Paul Strand e Charles Sheeler ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] anche di effettuare fruizioni trasversali e distaccate del film stesso. Sono da un lato i film documentari e non recitati di DzigaVertov e di Robert Flaherty, di John Grierson e di Alberto Cavalcanti, o i film politici di Fernando E. Solanas o di ...
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