Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] cinema circostanziata e di ampio respiro si ebbe negli anni Venti in Unione Sovietica.
Lev V. Kulešov, Vsevolod I. Pudovkin, DzigaVertov, S.M. Ejzenštejn e altri operarono nell'ambito di un movimento teorico e operativo colto e assai ampio, in un ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] altro e di cui ci si può appropriare attraverso il medio della rappresentazione. Pensare, come negli anni Venti del Novecento pensava DzigaVertov, che il cinema sia "la vita colta sul fatto" e che grazie al cinema si possa finalmente arrivare a dire ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] of the North (1922; Nanouk o Nanuk l'eschimese) senza avere in tasca un appunto preso la sera prima; e DzigaVertov assorto nei suoi stravaganti montaggi di immagini avrà pur avuto, accanto alla moviola, una 'scaletta' o un promemoria scritto. Troppo ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] non quelli filmici. Questa idealizzazione, spesso enunciata sul piano teorico (negli anni Venti il regista dell'avanguardia sovietica DzigaVertov aveva teorizzato la possibilità di costruire una geografia ideale e dei corpi ideali) ha trovato il suo ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] anche di effettuare fruizioni trasversali e distaccate del film stesso. Sono da un lato i film documentari e non recitati di DzigaVertov e di Robert Flaherty, di John Grierson e di Alberto Cavalcanti, o i film politici di Fernando E. Solanas o di ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] artisti o sul cinema riflessivo. Pressoché coevo fu Čelovek s kinoapparatom (1929, L'uomo con la macchina da presa) di DzigaVertov, che racconta una giornata a Mosca, con tutto il carico possibile di emozioni e banalità. In conclusione, questo tipo ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] , che ebbe i suoi picchi durante gli anni Venti e Trenta in Unione Sovietica, per opera di registi-teorici come DzigaVertov, Vsevolod I. Pudovkin e soprattutto Sergej M. Ejzenštejn. Ciò che venne messo in luce fu la diversità dei possibili metodi ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] (Bazin è criticato da Pascal Bonitzer e Serge Daney), sul cinema cinese e su J. Ivens. Intanto Godard lavorava con il Gruppo DzigaVertov, e il suo Tout va bien (1972; Crepa padrone, tutto va bene) fu proposto a modello nel quadro del discorso su ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] set ma come realtà da filmare ha invece particolare importanza nel documentario, soprattutto con alcuni grandi maestri come DzigaVertov, Robert J. Flaherty, Joris Ivens e John Grierson, che hanno creato almeno quattro differenti tendenze. Mentre ...
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Bianco e nero
Maurizio De Benedictis
Rivista italiana di cinema pubblicata dal 1937 a Roma a cura del Centro sperimentale di cinematografia (ora Scuola nazionale di cinema), con periodicità variabile [...] , l'ambito del confronto critico si riaprì, e apparvero rilevanti saggi storici; tra questi, nel nr. 7 del 1964, DzigaVertov e i futuristi italiani di Sadoul. Tra i temi trattati, sul piano tecnico-formale e sociologico, spuntò anche la principale ...
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