disincentivare /dizintʃenti'vare/ v. tr. [der. di incentivare, col pref. dis-¹]. - 1. (burocr.) [limitare la spinta a determinati comportamenti: d. i consumi] ≈ frenare, scoraggiare. ↔ incentivare, incoraggiare, [...] stimolare. 2. (estens.) [con riferimento a persona, far scemare l'interesse a fare qualcosa] ≈ demotivare, frenare, scoraggiare. ↔ incentivare, incoraggiare, motivare, stimolare ...
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Fabio Rossi
fine. Finestra di approfondimento
Problemi di genere - Il sign. principale di f., parola dall’area semantica molto estesa, è quello temporale di «stadio terminale di un evento o momento preciso [...] giovinezza, un vapor torbido l’aveva intristita (G. D’Annunzio); nessuno aveva nominato Rocca Imperiale e tutti cinque , la parte più esterna e sim.: dei candelieri vuoti, con i bordi di latta dorata (F. Tozzi); dinnanzi alla fila dei casolari ...
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inganno /in'gan:o/ s. m. [der. di ingannare]. - [espediente illegale per ostacolare o agevolare la riuscita di un'impresa: carpire con l'i. la buona fede di qualcuno; un pietoso i.] ≈ frode, imbroglio, [...] per lo più ritenuto molto grave), allo scopo di trarre vantaggi personali: siete cascato in mano d’un impostore che cercherà in tutti i modi d’approfittarsi di voi e della roba vostra, facendosi complici tutti (L. Pirandello). Chi compie inganni è ...
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ingegnosità /indʒeɲosi'ta/ s. f. [dal lat. tardo ingeniosĭtas -atis]. - 1. [complesso delle qualità intellettuali e delle capacità inventive: coltivare la propria i.; dare prova d'i.] ≈ e ↔ [→ INGEGNO [...] (1. a)]. 2. [qualità di cosa che rivela ingegno: i. di una trovata] ≈ acutezza, brillantezza, genialità, originalità. ↔ banalità. 3. (lett.) [abuso di artifici e di accorgimenti retorici] ≈ artificiosità, ricercatezza. ↔ essenzialità, naturalezza, ...
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ingenuità s. f. [dal lat. ingenuĭtas -atis]. - 1. a. [l'essere ingenuo, riferito a persona, sentimento, espressione e sim.: dare prova d'i.; l'i. di una affermazione] ≈ candore, innocenza, purezza. ‖ schiettezza, [...] b. [eccessiva fiducia nei rapporti sociali: abusare dell'i. altrui] ≈ buonafede. ↑ credulità, dabbenaggine, semplicioneria, (estens.) [atto, comportamento, parole di persona ingenua: dire delle i.] ≈ imprudenza, leggerezza. ↑ sciocchezza, sventatezza. ...
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disporre /di'spor:e/ [lat. dispōnĕre] (coniug. come porre). - ■ v. tr. 1. [mettere più persone o cose in un certo ordine: d. le schede in ordine alfabetico] ≈ collocare, distribuire, ordinare, posizionare, [...] di servirsi liberamente di qualche cosa o di qualcuno, con la prep. di: d. di molto denaro] ≈ avere (ø), possedere (ø). 2. [fare affidamento v. rifl. 1. [mettersi in un certo ordine: i ragazzi si disposero in fila] ≈ collocarsi, ordinarsi, ...
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ingresso /in'grɛs:o/ s. m. [dal lat. ingressus -us, der. di ingrĕdi "entrare"]. - 1. a. [atto di entrare: gli sposi fecero il loro i. nella sala] ≈ entrata. ‖ apparizione, comparsa. ↔ (non com.) sortita, [...] uscita. b. [facoltà di entrare in un luogo: i. libero, a pagamento; biglietto d'i.] ≈ accesso, entrata. 2. (estens.) a. [spazio per cui si entra in un luogo: entrare dall'i. principale] ≈ accesso, (non com.) adito, entrata. ⇓ porta, portone. ↔ uscita ...
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riserva /ri'sɛrva/ s. f. [der. di riservare]. - 1. [il fatto di riservare per sé o per determinate persone e finalità un diritto, un bene o una facoltà: r. dell'esercizio di un'attività, del godimento [...] ≈ dubbio, perplessità. ▲ Locuz. prep.: con riserva [in dipendenza da condizioni particolari: i libri all'indice potevano essere letti solo con r.] ≈ con beneficio d'inventario. ↔ liberamente; senza riserve [di sentimento positivo, che ha il carattere ...
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capire [lat. capĕre, con mutamento di coniug.] (io capisco, tu capisci, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere, ma i tempi comp. sono rari), non com. [poter entrare in un luogo, esservi contenuto, spec. fig.] [...] e ancor di più intendere: niuna meglio di voi intende i doveri della dama savia, della femmina onesta (C. Goldoni), formale) è afferrare: da prima non afferrai la verità (G. D’Annunzio). Se si capisce qualcosa fulmineamente, e sulla base di pochi ...
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innovare v. tr. [dal lat. innovare, der. di novus "nuovo", col pref. in- "in-¹"] (io innòvo, ecc.). - [mutare uno stato di cose introducendo norme, metodi, sistemi nuovi, anche assol.: i. i programmi scolastici; [...] necessità d'i.] ≈ ammodernare, modernizzare, riformare, rimodernare, rinnovare, svecchiare. ‖ modificare, variare. ↔ conservare, mantenere. ...
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Cardinale (Ferrara 1479 - ivi 1520). Terzogenito di Ercole I duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, fu destinato alla carriera ecclesiastica, nella quale raggiunse rapidamente le più alte cariche: a sette anni, infatti, era nominato arcivescovo...
Secondogenito (n. 1451 circa - m. Tours 1504) di Ferdinando I, dopo una lunga residenza in Francia, tornato in patria nel 1482, rifiutò la corona offertagli durante la Congiura dei baroni. Dopo la morte prematura del nipote Ferdinando II (1496)...