Genere di piante indo-malesi, già classificato nelle Bombacacee, famiglia che non risulta essere monofiletica. Per questo motivo, la moderna sistematica cladistica ritiene più opportuno includere il genere [...] più ampia famiglia delle Malvacee.
D. zibethinus dà frutto grosso, di circa 2-3 kg, con buccia coriacea coperta di fitte squame rigide e polpa zuccherina di odore disgustoso, ma di sapore gradevole; si consuma cotto: anche i semi si mangiano, come le ...
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Botanico italiano (Torino 1856 - ivi 1947). Professore di botanica nelle univ. di Bologna, Firenze e dal 1900 al 1932 di Torino; socio nazionale dei Lincei (1901). Importanti i suoi studî sui tegumenti [...] seminali delle Papiglionacee, sui Basidiolicheni, gruppo da lui interpretato e descritto, sui funghi ipogei d'Italia e delle regioni vicine. Illustrò la vita e le opere di molti botanici italiani e si occupò di problemi di botanica applicata. ...
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Lessicografo greco di Alessandria (sec. 1º d. C.), aristarcheo, autore di un lessico (Glosse e nomi), vasta opera (in 95 libri) ridotta in seguito da Giulio Vestino e infine da Diogeniano; di un Prato [...] (gr. Λειμών), forse tutt'uno col lessico; di un onomastico botanico ricordato da Galeno; di un commento a Nicandro. La sua opera fu fondamentale per i successivi grammatici, dai quali si sono potuti trarre suoi frammenti. ...
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Medico, botanico e patriota (Laigueglia, Genova, 1798 - San Paolo, Brasile, 1830); per aver partecipato ai moti piemontesi del 1821, esulò in Brasile, dove, a San Paolo, esercitò con successo la professione [...] medica e, continuando i suoi studî di botanica già iniziati in patria, fu direttore del giardino d'acclimatazione. Redattore del giornale Observador Constitucional, vi sostenne i principî di libertà; morì assassinato da mani e per cause ignote. ...
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Cecidio, o galla, dovuto all’azione di batteri che a contatto con tessuti meristematici provocano sviluppo di ipertrofie e iperplasie, in conseguenza delle quali si formano tumori irregolari, tubercoli, [...] escrescenze ecc. In particolare: tubercolosi o rogna dei fusti di olivo, di vite, di oleandro, di pioppo, del pino d’Aleppo, del colletto radicale e radici di pesco, ecc.; sono b. anche i tubercoli radicali delle Leguminose. ...
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Pianta priva di valore agricolo che si diffonde a discapito delle coltivazioni, sottraendo loro i sali nutritizi del terreno, acqua, spazio e luce.
Per estensione, in botanica, si definiscono specie i. [...] quelle sfuggite alle colture o introdotte accidentalmente dall’uomo in aree geografiche distanti dai loro luoghi d’origine, in grado di diffondersi autonomamente in ambienti naturali, entrando in competizione con le specie autoctone. ...
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Famiglia di piante Dicotiledoni. Hanno fiori mancanti di calice e corolla, unisessuali e riuniti in amenti; il frutto è una capsula; i semi sono provvisti di un ciuffo di peli alla base. Comprende più [...] di 300 specie legnose, quasi tutte dell'emisfero boreale, presenti lungo i corsi d'acqua e i laghi, tra cui il pioppo (Populus) e il salice (Salix). ...
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In botanica, fiore d., che ha i suoi antofilli ordinati a spirale, di cui gli esterni sono diversi dagli interni (per es., fico d’ India), oppure fiore che ha gli antofilli in 2 o più verticilli; i filli [...] possono essere uguali fra di loro: tepali (fiore omeoclamide, per es. Gigliacee), oppure disuguali: sepali e petali (fiore eteroclamide, per es. stramonio) ...
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Genere di piante, famiglia Droseracee, con l'unica specie D. muscipula, pianta perenne insettivora, con una rosetta di foglie, un picciolo largamente alato e una lamina le cui due metà si chiudono se un [...] corpo estraneo (insetto) tocca i tre peli posti al centro di ogni metà; la pagina superiore della foglia ha numerose e piccole ghiandole digestive. ...
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In botanica, si dice di frutto secco, originato da almeno due carpelli, che a maturazione si divide in pezzi uniseminati (di solito acheni), corrispondenti ai singoli carpelli (per es., nelle Apiacee) [...] o a mezzo carpello (per es., nelle Lamiacee). Frutti d. sono considerati anche i lomenti, alcuni dei quali (per es., nelle Fabacee) tuttavia sono unicarpellari. ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
A.D.I.
– Nelle datazioni di documenti medievali, abbreviazione di Anno Dominicae Incarnationis («nell’anno dell’Incarnazione del Signore») per indicare un anno secondo lo stile dell’Incarnazione (v.) o anche un anno qualsiasi dell’era cristiana...