Romanziere, poeta e saggista nigeriano, nato a Ogidi il 16 novembre 1930 da genitori ibo. Compiuti gli studi allo University College di Ibadan, ove ha studiato prima medicina e poi letteratura, ha in seguito [...] , The legacy of Caliban, in Black Orpheus, ii (1968); A. G. Stock, Yeats and Achebe, in The Journal of Commonwealth Literature, 5 1969; G. D. Killam, The novels of Chinua Achebe, Londra 1969; D. Carroll, Chinua Achebe, New York 1970; G. Griffiths ...
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Scrittori francesi. Marcel nato a Parigi nel 1873, morto a Chantilly nel 1932, fu uomo sportivo e uno dei primi scrittori a introdurre lo sport nella letteratura. Le sue opere - romanzi, critica, storia [...] des étrangers (1913); Charlotte en guerre, ou le front de Paris (1918); Réponse à G. D'Annunzio (1919); Les aventures d'un dandy (1921); Chez Gabriel d'Annunzio (1925); Nouvelles lettres de Chantilly (1925); Èloge du snobisme (1927); Le beau mariage ...
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Scrittore politico, nato ad Avellino il 30 maggio 1892, morto ivi il 5 gennaio 1947. Avvocato militante, cominciò a occuparsi di politica nel Corriere dell'Irpinia di Avellino con una serie di articoli [...] opere inedite: una Vita di Mussolini sino alla marcia su Roma (molto ampia e documentata), uno studio sulla Dittatura: origine storica, essenza e un altro sulla classe politica.
Bibl.: C. Muscetta, G.D., in Belfagor, II (1947), pp. 575-587; T. Fiore ...
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Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, [...] tematiche (si pensi, per es., al lessico volutamente quotidiano di G. Gozzano in opposizione al lessico classicheggiante di G. Carducci o al lessico raro, alto, arcaizzante di G. D’Annunzio) e molto meno le restrizioni metriche, che possono tuttavia ...
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Scrittore e sceneggiatore italiano (Firenze 1913 - Roma 1991). Considerato uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento, alcuni dei racconti e romanzi di P., rappresentano il momento migliore [...] L'anno successivo con L. Visconti e S. Cecchi D'Amico lavorò alla sceneggiatura di Cronache di poveri amanti, anche La domenica della buona gente di A. G. Majano (tratto dall'omonimo radiodramma di P. e di G.D. Giagni); l'anno seguente a Terza liceo ...
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Pittore e scrittore italiano (Viareggio 1882 - Lido di Ostia 1936). Artista dalla pittura influenzata dall'espressionismo tedesco, come scrittore di racconti, prose di viaggio e ricordi V. si colloca tra [...] come a una sorta di rapsodia popolaresca dei "vàgeri", "gente d'onore e di rispetto", in verità il suo amore per il come i naturalisti, per studio di fedeltà al vero, ma come G. D'Annunzio usa fare con gli arcaismi, per ragioni di risalto verbale. ...
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Termine con cui si suole designare quella poetica e quel gusto che furono propri, in Italia, degli scrittori posteriori a G. D’Annunzio, raccolti per lo più intorno alla Voce; e quindi la letteratura e [...] un’eredità dannunziana.
Ma nell’insieme i frammentisti, da A. Soffici, appunto, a G. Papini, a C. Linati a C. Sbarbaro, da G. Boine a P. Jahier, contribuirono a creare una nuova prosa d’arte, che esercitò grande influsso sulla letteratura successiva. ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] F. Vielé-Griffin (Joies, 1889) e H. de Régnier. In Italia fu importato agli inizi del 20° sec. da D. Gnoli, E. Thovez, G.P. Lucini e G. D’Annunzio. L’influenza maggiore fu esercitata da quest’ultimo, che impiegò il v. libero in In memoriam delle Odi ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] au (aur «oro») e dei gruppi ca- e ga- (canson, di contro al fr. chanson); lenizione delle sorde intervocaliche p, c, t in b, g, d (pagar, seda, riba, di contro al fr. payer, soie, rive); esiti č e it del nesso ct (fach e fait dal latino factus: cfr ...
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Scrittore francese (Parigi 1871 - ivi 1922). Figlio di Adrien, prof. universitario di medicina, e di Jeanne Weil, di ricca famiglia ebrea, donna sensibile e colta alla quale restò morbosamente legato, [...] le numerose corrispondenze. La critica proustiana, sterminata, è assai varia: si va dai tentativi di sintesi (G. Cattaui, R. Fernandez, H. Bonnet, G. D. Painter) all'analisi di aspetti particolari, come lo stile (L. Spitzer), la morale e la filosofia ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...