Compositore italiano di musica per il cinema (n. Roma 1946). Dai primi anni Settanta ha collaborato con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e tuttavia [...] Monicelli, F. Fellini, P. e V. Taviani, N. Moretti, G. Bertolucci, L. Magni, R. Benigni, P. Del Monte), adattandosi 2001), Pinocchio (2002), La tigre e la neve (2005, Nastro d'argento). Sin dall'inizio della sua carriera ha affiancato al lavoro nel ...
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L’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, [...] di rilevante importanza ai fini della varietà e della ricchezza d’atteggiamenti del discorso polifonico. Su di esso, per es stile si trovano anche tra i compositori italiani (G. Pierluigi da Palestrina, L. Marenzio, G. di Venosa) e spagnoli (T.L. de ...
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Musicista (Firenze 1632 - Parigi 1687). Giunto in Francia giovanissimo entrò al servizio di Luigi XIV come ballerino e mimo, e poi come sovrintendente della musica e compositore di corte. Fu il riformatore [...] strumentale (danze e brani descrittivi) e di grandi pezzi d'insieme e corali. La forma dell'opera francese così configurata Germania (si vedano le musiche di G. Muffat, di J. S. Kusser, di J. Fischer, di G. Ph. Telemann, di G. F. Händel e J. S. ...
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Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] in qualunque senso.
Dal tardo Rinascimento (Institutioni harmoniche di G. Zarlino, 1555) in poi, l’accezione del termine possono andare dalla rielaborazione letteraria a un vero e proprio lavoro d’intarsio di frasi e di parole. Del primo tipo si ha ...
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Strumento musicale a corde e ad arco, appartenente alla famiglia degli archi, nella quale occupa il posto del contralto, con un’estensione intermedia tra quella del violino e quella del violoncello, dal [...] Settecento per realizzare il basso continuo, ma anche come solista (G.F. Händel, G.P. Telemann, J.S. Bach), è sopravvissuta in Francia in caduta in disuso all’inizio dell’Ottocento, e la v. d’amore (fig. B), che si imbraccia come un violino, ...
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Compositrice russa (Čistopol´ 1931 - Appen 2025). Esponente tra i più autorevoli del panorama musicale internazionale, alla base della sua musica, oltre che una personale appropriazione delle tecniche [...] culturali ufficiali; importante in questo quadro il sostegno negli anni Sessanta e Settanta di esecutori e compositori come D. Šostakovič e G. Kremer (al quale è dedicato il concerto per violino Offertorium, 1980-86, sul tema dell'Offerta musicale di ...
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Ernesto Assante
Gruppo rock inglese, originario di Liverpool, considerato come il principale e più importante esponente della musica degli anni Sessanta. Ha esercitato una profonda influenza sulla musica [...] J. W. Lennon (1940-1980), P. J. McCartney (n. 1942), G. Harrison (1943-2001) e da R. Starkey (n. 1940), noto come do e nel 1963 con Please please me, diventarono la band più amata d'Inghilterra, e nell'anno seguente, con l'uscita del singolo I want to ...
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Compositore statunitense (New York 1922 - Ojai, California, 2004). Ha legato il proprio nome alla storia del cinema scrivendo oltre 200 colonne sonore, tra cui alcune fra le più celebri di Hollywood. Lo [...] di scrivere gli arrangiamenti dei canti tradizionali americani per G. Miller e la banda dell’aviazione, quindi di musiche per The man with the golden arm (L’uomo dal braccio d’oro), The ten commandments (I dieci comandamenti) e The magnificent seven ...
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Musicista (Venezia 1678 - Vienna 1741). Studiò col padre, Giovanni Battista, violinista della cappella di San Marco, e forse con G. Legrenzi. Di salute cagionevole, fu ordinato sacerdote nel 1703, e nello [...] 1740. Al 1705 risale la prima pubblicazione a stampa di composizioni vivaldiane: si tratta delle Suonate da camera a tre, d'ispirazione corelliana. Nel 1713 fu rappresentato il melodramma Ottone in villa, primo di una lunga serie grazie alla quale V ...
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Musicista (Aversa 1749 - Venezia 1801). Di povera famiglia, orfano di padre a sette anni, fu accolto (1761) nel conservatorio napoletano della Madonna di Loreto come "figliuolo". Quivi studiò con G. Manna. [...] sul trono il re non perdonò tale gesto, offendendosi ancor più in seguito all'offerta, fattagli dal C., di una cantata d'omaggio. Il C., passato qualche giorno in carcere, dovette poi abbandonare Napoli e raggiungere Venezia, dove poco dopo si spense ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...