Macchina da presa
Redazione
La m. da p. è lo strumento con il quale nella tecnica cinematografica le scene vengono fissate sul supporto fotosensibile costituito dalla pellicola nel caso analogico e [...] di otturazione, il motore e i dispositivi di trascinamento; l'obiettivo per la ripresa b; il sistema ottico di controllo il sistema di controllo dell'otturatore e dell'avanzamento pellicola d; i magazzini o scatole portafilm e; e vari accessori, ...
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Thailandia
Cinematografia
Il cinema thailandese è nato solo alla fine degli anni Venti, più tardivamente di quello di altri Paesi asiatici, e ha dovuto attendere la fine degli anni Cinquanta per conoscere [...] mm tramite una drastica riduzione delle tasse sulla pellicola a 35 mm (1973), e favorì l'incremento della produzione tramite l'aumento delle tasse d'importazione sui film stranieri (1976). Alla fine degli anni Settanta il cinema thailandese divenne ...
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Schermo
Costante De Simone
Lo s. è il luogo dell'attualizzazione dell'opera cinematografica, la finestra sull'universo delle immagini. Per questo in film come The purple rose of Cairo (1985; La rosa [...] . Tra questi fu molto importante definire il formato relativo dell'immagine, cioè il rapporto tra l'altezza e la larghezza del rettangolo dello schermo. Ragioni d'ordine tecnico ed economico indussero ad assumere la larghezza dell'immagine come i 4/3 ...
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SJOBERG, Alf
Riccardo Martelli
Sjöberg, Alf (propr. Alf Sven Erik)
Regista teatrale e cinematografico svedese, nato a Stoccolma il 21 giugno 1903 e morto ivi il 17 aprile 1980. Fu, insieme a Gustaf [...] cineasti svedesi, e gli fece ottenere diversi premi, tra cui la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1946 per Hets (1944; Spasimo) 1940, Il tempo dei fiori) e Hem från Babylon (1941; L'uomo che smarrì se stesso), dal romanzo di Sigfrid Siwertz (che ...
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Lumet, Sidney
Emiliano Morreale
Regista teatrale, televisivo e cinematografico statunitense, nato a Philadelphia il 25 giugno 1924. Autore fortemente legato al teatro per formazione personale e culturale, [...] in film che contribuirono a rinnovare Hollywood 'dall'interno', affrontando temi scabrosi con uno stile che guardava al cinema d'autore europeo (L. fu uno degli ultimi registi hollywoodiani a rinunciare al bianco e nero): Fail safe (1964; A prova di ...
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Benjamin, Walter
Daniele Dottorini
Filosofo, saggista e critico letterario tedesco, di famiglia ebrea, nato a Berlino il 15 luglio 1892 e morto a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Nell'ambito [...] 'immagine non solo comporta la generale distruzione dell'"aura", vale a dire della costellazione simbolica che avvolge l'opera d'arte intesa come unica, autentica e irripetibile, ma anche un cruciale mutamento delle forme artistiche, assimilate ai ...
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Casablanca
Gualtiero De Marinis
(USA 1942, bianco e nero, 102m); regia: Michael Curtiz; produzione: Hal B. Wallis per Warner Bros.; soggetto: dal testo teatrale Everybody Comes to Rick's di Murray Burnett [...] America isolazionista che non sa o non vuole prendere parte a quella strana guerra d'oltreoceano. E Rick è l'americano isolato (ancora Dienstfrey) che in qualunque posto sperduto del mondo porta con sé i principi più sani della nazione. Ma che, messo ...
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Islanda
Giuseppe Gariazzo
Cinematografia
La cinematografia islandese, tra le più giovani e originali del continente europeo, occupa un posto a sé anche in rapporto a quelle degli altri Paesi nordici. [...] materiale di un suo documentario del 1924 per raccontare una storia d'amore ambientata nel 19° secolo. Tra gli anni Cinquanta e e vendette in Hrafninn flygur (1984, Il volo del corvo). L'opera prima di Thorsteinn Jónsson, autore di lavori per la ...
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Dieterle, William (propr. Wilhelm)
Bruno Roberti
Regista e attore tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Ludwigshafen am Rhein (Renania-Palatinato) il 15 luglio 1893 e morto a Ottobrunn l'8 dicembre [...] Eolie con Anna Magnani. Negli anni Cinquanta, dopo gli eccessi sentimentalistici di September affair (1950; Accadde in settembre), D. girò, tra l'altro, due cupi noir urbani, Dark city (1950; La città nera) e The turning point (1952; Furore sulla ...
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Stevens, George
Anton Giulio Mancino
Regista, direttore della fotografia, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Oakland (California) il 18 dicembre 1904 e morto a Lancaster [...] effetti spesso esilaranti. L'eccezionale capacità di portare alle estreme conseguenze le situazioni comiche, ereditata dall'apprendistato con Laurel e Hardy, gli consentì di contaminare i codici del musical in Swing time (1936; Follie d'inverno), con ...
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d-l-
〈di-èlle〉 [dalle iniziali di destrogiro e levogiro]. – Simbolo che, premesso a un composto chimico, indica che in esso i due antipodi ottici, d e l, sono presenti in quantità uguali e quindi il composto è otticamente inattivo.
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...