Scrittrice (Saumur 1654 circa - Parigi 1720). Figlia del filologo Tanneguy Lefèvre, sposò un discepolo di questo, André Dacier (1651-1722). Pubblicò traduzioni e commenti di opere classiche; soprattutto [...] vantata una sua fedele versione di Omero. L'Houdart de la Motte se ne servì per una libera versione dell'Iliade (1713), alla quale la D. oppose (1715) le dissertazioni Des causes de la corruption du goust: ...
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Scrittore (Bologna 1652 - Modena 1733). Fu a lungo in Francia. Con le sue Considerazioni (1703) sopra La manière de bien penser di D. Bouhours, e con quattro Lettere (1705) a M.me A. Dacier diede origine [...] a una polemica italo-francese sulla superiorità tra le due lingue e letterature, che è un episodio della querelle sugli antichi e moderni ...
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Egittologo (Figeac 1790 - Parigi 1832), fratello di Jacques-Joseph; alunno a Parigi di S. de Sacy, si dedicò presto agli studî egittologici, e dopo una vasta indagine geografica (L'Égypte sous les Pharaons, [...] 1814) lesse (27 sett. 1822) all'Académie des Inscriptions la Lettre à M. Dacier sull'alfabeto fonetico usato dagli Egiziani per scrivere i nomi dei sovrani greci e romani (aveva studiato la "pietra di Rosetta" e la stele di File, ritrovata da W. J. ...
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Scrittore francese (Parigi 1672 - ivi 1731). Iniziò la sua attività letteraria con opere per musica (L'Europe galante, 1697, ecc.); più tardi compose Odes (1709), Fables (1719) e tragedie (fra cui notevole [...] fase, pubblicando (1713) una Iliade ridotta in dodici canti, sulla base della traduzione in prosa del poema omerico eseguita da Anne Dacier: questa protestò con un trattato, Causes de la corruption du goût. La M.-H. replicò con le Réflexions sur la ...
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PIOVENE, Agostino Gaetano
Francesco Giuntini
PIOVENE, Agostino Gaetano. – Nacque a Venezia il 17 ottobre 1671, figlio primogenito del conte Coriolano e di Cecilia Soranzo.
Scarse sono le notizie sulla [...] ) che Piovene tradusse due tragedie del repertorio classico, l’Edipo sofocleo attraverso la fortunata versione francese di André Dacier (1693), e Le Feniciane da Euripide.
La traduzione dell’Edipo fu recensita in termini lusinghieri sul Giornale de ...
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LANDI, Ferdinando
Francesco Millocca
Nacque a Piacenza il 18 febbr. 1778 da Giambattista, di famiglia nobile, di cospicuo censo e di origini risalenti all'età medioevale, e da Isotta Pindemonte, sorella [...] riguarda la sua produzione sia scientifica sia letteraria data alle stampe, sono da menzionare: Elogio storico di madama Dacier, in Prose e versi pubblicati in occasione delle faustissime nozze Bellisomi Landi, Piacenza 1800; Trattato elementare di ...
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PACIAUDI, Paolo Maria
Lisa Roscioni
– Nacque a Torino il 23 novembre 1710 da una «honestissima familia» (Fabroni 1789, p. 180).
Il padre Giuseppe era protomedico presso la corte sabauda sotto la reggenza [...] nei quali, con «une critique saine et judicieuse, une sagacité rare, beaucoup de méthode et de clarté dans la discussion» (Dacier, 1809, p. 230) proponeva un’interpretazione della collezione di antichità dei fratelli Nani di Venezia e gettava le basi ...
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MALCOVATI, Enrica
Claudia Montuschi
Nacque a Pavia il 21 ott. 1894, da Angelo e da Maria Lardera. A Pavia frequentò il liceo-ginnasio Ugo Foscolo e, nel 1913, si iscrisse alla facoltà di lettere classiche [...] di Saffo nella letteratura latina, in Athenaeum LIV [1966], pp. 3-31) al Seicento, con la filologa Anna Le Fèvre (Madame Dacier, una gentildonna filologa del gran secolo, Firenze 1952, e in Athenaeum, LXV [1977], pp. 415-417), nella quale si era ...
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DE' NOBILI (Cherea), Francesco
Giovanna Romei
Nacque a Lucca e fu attivo nella prima metà dei sec. XVI: le scarne notizie biografiche coincidono con quelle riguardanti la professione di attore, vissuta [...] "a Sant'Aponal in cha' Morexini": il Sanuto sottolinea il fatto che i committenti erano modesti ("Zuari Francesco Beneti daçier e alcuni soi compagni"), che lo spettacolo era popolare e a pagamento ("se intrava per bolletini") e svolto in "loco ...
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Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] ; ma anche difeso, per es., da N. Boileau. Nel Settecento la cultura francese si riapre a O. (traduzione di Anne Dacier, 1699); Fénelon nel Télémaque si rifà ai motivi pedagogici della Telemachia. Rinasce intanto in Francia la conoscenza del greco e ...
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