La sestina, detta anche sestina lirica per distinguerla dalla sestina narrativa, o sesta rima (➔ ottava rima), è una forma lirica fissa riconducibile al genere della ➔ canzone (Beltrami 20024: 264-268; [...] interesse Canettieri (1993), il quale ha osservato come le corrispondenze 1-6, 2-5, 3-4 siano quelle delle facce opposte dei dadidagioco.
Il modello dantesco dell’unica sestina delle Rime (la già citata “Al poco giorno e al gran cerchio d’ombra”) è ...
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poliedro
Walter Maraschini
La forma di un mattone, di un dado, di un cristallo
Un libro, i mattoni per muratura, ma anche i dadi per giocare o un pallone da calcio sono oggetti dalle forme geometriche [...] fig.)non sono regolari. Un esempio di poliedro regolare è invece il cubo perché le sue facce sono costituite da sei quadrati uguali.
I dadidagioco sono a forma di cubo. La regolarità del cubo è importante, perché ne garantisce la simmetria. Essendo ...
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Vedi CERVETERI dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CERVETERI (v. vol. ii, p. 518-521)
M. Torelli
M. Moretti
Negli ultimi anni gli scavi, i restauri e le ricerche magnetometriche sono procedute con particolare [...] e graziose fibule d'oro, mentre sottili spirali sempre in oro dovevano ornare i capelli: resti di sandali snodati in ferro, dadidagioco, bottoni e balsamari sono forse l'aspetto più umano del corredo; mentre un'anfora attica a figure nere e una ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Hieronymus Bosch è uno dei casi più enigmatici della storia dell’arte fiamminga. [...] i dannati nel cosiddetto Inferno musicale, sportello destro del Trittico delle delizie: manufatti come strumenti musicali, dadidagioco e pattini da ghiaccio divengono abnormi strumenti di tortura, in balia dei quali vediamo un’umanità straziata e ...
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EBORARIUS
I. Calabi Limentani
L'artefice specializzato in lavori di avorio si chiamava in Roma eborarius o eburarius; le iscrizioni hanno anche eborarius faber (C. I. L., vi, 9397, 33432) e politor [...] di limitata grandezza, cofanetti, pissidi, e oggetti del mundus femminile, impugnature di armi e di coltelli, tessere e dadidagioco, strumenti musicali. Caligola aveva fatto fare d'avorio la greppia di un suo cavallo prediletto (Suet., Caius, 55 ...
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Esercizio singolo o collettivo a cui si dedicano bambini o adulti, per passatempo, svago, ricreazione, o con lo scopo di sviluppare l’ingegno o le forze fisiche. Anche, pratica consistente in una competizione [...] assumevano valori e significati differenti).
Nel Medioevo furono diffusi giochi con dadi (zara) e altri strumenti (dischi, birilli, trottole). .-É. Borel), è stata riottenuta in forma più completa da J.L. von Neumann.
Sono stati studiati sistemi in ...
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Gioco di carte di provenienza americana, diffuso in tutto il mondo. Prende nome da uno dei punti più difficili che si possono realizzare, la combinazione di quattro carte dello stesso valore, la più alta [...] la scala reale.
Il numero dei giocatori può variare da 3 a 5; generalmente si gioca in 4. Si usa un mazzo di 52 carte dal diverse varianti del p. le più note sono: il p.-dadi che si gioca con 5 dadi nelle cui facce sono riportati i segni: asso, re, ...
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. Il lat. cohors, chors, o cors (connesso etimologicamente con hortus e col ted. Garten) indica anzitutto il cortile, il terreno adiacente alla villa; da questo significato si è svolto quello di gruppo [...] in presenza del pubblico. I giochi degli scacchi o dei dadi ingannavano gli ozî della corte nelle XVIII (1891), pp. 406-14. Per i giuochi: G. Campori, Le carte dagioco dipinte per gli Estensi nel sec. XV, in Atti e memorie della Deputaz. di ...
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Nel linguaggio scientifico, in presenza di fenomeni casuali (o aleatori), p. di un evento è il numero, compreso fra 0 e 1, che esprime il grado di possibilità che l’evento si verifichi, intendendo che [...] primi studi conosciuti di questioni di p. si riferiscono al gioco dei dadi, e sono il De aleae ludo di G. Cardano e di p. (Ω, ℱ, P) e uno spazio (misurabile) S, una variabile casuale da Ω a valori in S è una funzione (misurabile) ξ definita su Ω e a ...
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L'Arsenale: i quattro direttivi
Franco Rossi
Sul finire del XIV secolo, all'indomani dell'ultimo conflitto dichiarato veneto-genovese, la guerra di Chioggia e di Tenedo, l'organizzazione del lavoro [...] del solito lire 834, maxime che a molti de dicti marangoni li vien dadida soldi .30. fin .42. al zorno, et ulterius toltone molti non del tutto convincente la spiegazione, legata sostanzialmente al gioco della domanda e dell'offerta, che di ...
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gioco
giòco (letter. giuòco) s. m. [lat. iŏcus «scherzo, burla», poi «gioco»] (pl. -chi). – 1. a. Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la ricreazione...
giocare
(letter. giuocare, ant. giucare) v. intr. e tr. [lat. iŏcare, iŏcari «scherzare»] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare, sia fuori d’accento sia anche sotto accento; come intr., aus....