zara
Emilio Pasquini
Di origine araba (zahr, nome popolare del " dado "), è in D. affidato a un unico luogo della Commedia (dove si può anche leggere azara o azzara, più prossimo alle forme galliche: [...] da luogo a luogo, nel gettare sul tavoliere tre dadi: era considerato vincitore chi riusciva ad ottenere egual numero sui tre dadi o almeno su due dadi 4, 17 e 18 per il gioco con tre dadi; 2 e 3, 11 e 12 per il gioco con due dadi).
Bibl. - G. Libri, ...
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ambassi
Luigi Vanossi
Francesismo di Fiore LXIII 5 S'a coderon giocaste, pigni a ambassi, / e fa ched ella sia la vincitore, che designa la combinazione minima, del doppio asso, nel gioco dei dadi. [...] ) ambesas), essa potrà significare semplicemente " gettare in modo da farne uscire la combinazione del doppio asso " (Parodi, Petronio della manipolazione operata, cioè " accompagnare" i dadi in modo da farli cadere su una data posizione: dettaglio ...
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gioco
giòco (letter. giuòco) s. m. [lat. iŏcus «scherzo, burla», poi «gioco»] (pl. -chi). – 1. a. Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la ricreazione...
giocare
(letter. giuocare, ant. giucare) v. intr. e tr. [lat. iŏcare, iŏcari «scherzare»] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare, sia fuori d’accento sia anche sotto accento; come intr., aus....