Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] dei generi sopravvissuti (Robert Altman); include sperimentatori che rischiano la marginalità (Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, Chantal Akerman), ma anche registi che vogliono interloquire con il grande cinema (Bernardo Bertolucci, ancora ...
Leggi Tutto
Il paesaggio nel cinema: tre sguardi
Sandro Bernardi
Dal cinema al digitale, dal digitale al cinema
Negli ultimi anni del Novecento, l’affermazione del cinema digitale ha prodotto una svolta che quasi [...] più radicali del Cinematografo Lumière e delle avanguardie francesi sono Jean-Marie Straub (n. 1933) e la sua compagna DanièleHuillet (1936-2006), che propongono un cinema di assoluta visione, in cui la storia, se c’è, viene raccontata generalmente ...
Leggi Tutto
Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] Dziga Vertov (Godard, Jean-Pierre Gorin), ma anche di Philippe Garrel o di Chantal Akerman, di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet o di Hans-Jürgen Syberberg, di Marguerite Duras o di Marcel Hanoun, o ancora i film formalisti e strutturali dell ...
Leggi Tutto
Montaggio
Pietro Montani
Con il termine montaggio si intende in genere l'operazione tecnica che consiste nel selezionare e combinare segmenti più o meno estesi di pellicola impressionata secondo diversi [...] fatto un elemento distintivo: per non citare solo i casi estremi e conclamati, come quelli di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet o di Daniele Ciprì e Franco Maresco, si pensi a molte opere di Abbas Kiarostami o di Wim Wenders o di Lars Von Trier ...
Leggi Tutto
Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] estremo della presenza fisica dell'autore che legge il proprio testo, come in Fortini/Cani (1976) di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, un film 'su' piuttosto che 'da' I cani del Sinai (1967) di Franco Fortini. In questo film, ricavato dal diario ...
Leggi Tutto
Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , Paulo Cesar Saraceni, Jan Němec, Miloš Forman, Jerzy Kawalerowicz, Miklós Jancsó, Jean-Daniel Pollet, Shirley Clarke, Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, Alexander Kluge, Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz, Ōshima Nagisa, Wim Wenders, Chantal ...
Leggi Tutto
LATTES (Fortini), Franco
Simona Foà
Nacque a Firenze il 10 sett. 1917 da Dino e da Emma Fortini del Giglio, della quale il L. avrebbe adottato il cognome dal 1940.
Il padre, che proveniva da una famiglia [...] Israele e i paesi arabi.
In questo testo, dal quale nel 1976 venne tratto un film per la regia di DanièleHuillet e Jean-Marie Straub, il L. accompagna alla trattazione di questioni di carattere politico e ideologico, riflessioni più personali sul ...
Leggi Tutto
Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] su un asse che parte da Carl Theodor Dreyer, passa per Robert Bresson e arriva fino a Jean Marie Straub e DanièleHuillet. È un cinema rigoroso, spoglio, essenziale, in cui ogni dettaglio, ogni oggetto, si carica di senso e insieme si avvicina alla ...
Leggi Tutto
Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] della riflessione sul p. nel cinema moderno è costituito dall'opera di due cineasti radicali come Jean-Marie Straub e DanièleHuillet, in cui la cinepresa spesso rimane ferma per tutta la durata di un rullo o muove panoramiche lentissime accompagnate ...
Leggi Tutto
Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] esempi di p.-s. in De la nuée à la Résistance, noto anche come Dalla nube alla Resistenza (1979) di Jean-Marie Straub e DanièleHuillet; o ancora in O thiasos (1975; La recita) di Anghelopulos, regista che ha fatto del p.-s. e del long take la sua ...
Leggi Tutto