madonna /ma'dɔn:a/ s. f. [comp. di ma, ant. riduzione di mia, e donna]. - 1. (ant., lett.) [titolo d'onore che si usava anticamente (senza art.) rivolgendosi a una donna o parlando di essa: Madonne, lo [...] fine del mio amore fue già lo saluto di questa donna (Dante)] ≈ (ant.) monna, signora. 2. (con iniziale maiusc.) (teol.) [per antonomasia, la madre di Gesù: la M. Immacolata; la M. delle Grazie] ≈ corredentrice, Maria, Nostra Signora, Vergine (Maria ...
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frate (anche fra, frà o fra', nel sign. 2, se seguito da un nome proprio) s. m. [lat. frater "fratello"]. - 1. (ant., region.) a. [ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel rapporto dell'uno con [...] altri da un vincolo d'affetto, di carità, da comunanza di patria, ecc.: o dolce f., che vuo' tu ch'io dica? (Dante)] ≈ [→ FRATELLO (2. a)]. 2. (eccles.) [membro di un ordine religioso e, in partic., di ordini religiosi mendicanti] ≈ ‖ monaco, padre ...
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dio s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l'art. è il, al plur. gli; al sing., la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico). - 1. (relig.) a. (solo [...] ), con alcuni nomi propri (Belzebù, Lucifero, Satana: luogo è là giù da Belzebù remoto / tanto quanto la tomba si distende [Dante]; aveva mona Onesta portato in casa di Roderigo, insieme con la nobiltà e con la belleza, tanta superbia che non ne ebbe ...
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miracolo /mi'rakolo/ s. m. [dal lat. miracŭlum "cosa meravigliosa", der. di mirari "meravigliarsi"]. - 1. (teol.) [intervento straordinario concesso all'uomo da Dio o dalle creature celesti: chiedere un [...] con qualità fuori del comune: par che sia una cosa venuta Da cielo in terra a miracol mostrare (Dante); i m. della scienza, della natura] ≈ meraviglia, mirabilia, miracolo, (scherz.) mostro, portento, prodigio, [di persona] fenomeno. ● Espressioni ...
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reverendo /reve'rɛndo/ [dal lat. reverendus "che deve essere riverito"]. - ■ agg., ant. [degno di riverenza: nel segno Che fé i Romani al mondo reverendi (Dante)] ≈ onorabile, (lett.) onorando, venerabile, [...] (lett.) venerando. ↔ disprezzabile. ■ s. m., fam. [ministro del culto cattolico: ne parlerò al r.] ≈ prete, sacerdote ...
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salvazione /salva'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo salvatio -onis, der. di salvare "salvare"]. - 1. (lett.) [il salvarsi o l'essere salvato] ≈ [→ SALVEZZA (1. a)]. 2. (teol.) [il salvarsi o l'essere salvato, [...] con riferimento all'anima: quella fede Ch'è principio alla via di s. (Dante)] ≈ redenzione, (non com.) salvamento, salvezza. ↔ dannazione, perdizione. ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...