Ferrazzi, Giuseppe Iacopo
Enzo Esposrro
Sacerdote, patriota e letterato (Cartigliano 1813-Bassano 1887). Compilò il Manuale dantesco (5 volumi, Bassano 1865-1877), opera piuttosto farraginosa in cui [...] il lor pensiero... può giovare assai a discoprire e bene usare i segreti dell'arte ".
Bibl. - O. Brentari, Della vita e degli scritti di G. I. F., Bassano 1890; I. Bernardi, L'Enciclopedia dantesca del Prof. F., in " Il Baretti " IX (1877) 479. ...
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connaturale
Giorgio Stabile
. Aggettivo, esclusivo del Convivio, con significato di " innato ", " congenito ", " conforme alla natura ". L'uso dantesco del termine riporta al corrispondente latino connaturalis [...] , complessione-consuetudine, rimarca l'accezione spiccatamente ‛ fisica ' (coerente con la tradizione) del termine c. nel contesto dantesco. L'opposizione c.-consuetudinaria è ribadita in III VIII 18 (il termine ricorre due volte) con riferimento a ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] alcuni vocaboli o in alcune forme verbali, un'alternanza tra tipo o. e tipo piano, che oggi è scomparsa. Così, per es., D. usa feo, rompeo, apparìo, fallìo, ecc., accanto alle corrispondenti forme o. (fé, ...
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rompere [ind. imperf. III plur. rompieno; pass. rem. III singol., in rima, rompeo]
Andrea Mariani
Nell'uso dantesco r. ha un ambito semantico molto vasto, come del resto il latino rumpo. Il verbo è [...] usato per lo più come transitivo, ma ricorre anche nella forma pronominale; una volta è in costrutto assoluto. Il passivo ha spesso valore mediale; il participio ‛ rotto ' è adoperato di frequente, con ...
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confessione
Gilles Gerardo Meersseman
. Il sostantivo, a differenza del verbo ‛ confessare ' (v.), non ha mai nell'uso dantesco lo stesso senso penitenziale di " manifestazione e accusa " dei propri [...] peccati al sacerdote (per il quale v. oltre). A tale valore si accosta soltanto in Pg XXXI 6, quando Beatrice richiede a D. un' esplicita rivelazione delle sue colpe: a tanta accusa / tua confession conviene ...
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Della Casa, Giovanni
Michele Messina
Letterato (Firenze, o Mugello, 1503 - Montepulciano 1556); nei suoi scritti sentì il mondo dantesco lontano dall'ideale di sereno equilibrio che è alla base della [...] del Cinquecento. Il suo modello ideale per la prosa è il Boccaccio, e il Petrarca per la poesia. Del vigoroso vocabolario dantesco non avverte la potenza espressiva, la forza della passione, e lo vede a volte scadere sul piano della trivialità, anche ...
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Caina
Emilio Bigi
Nome della prima delle quattro zone, in cui è distinto il nono cerchio dell'Inferno dantesco (If V 107 [dove la variante Cain, attestata da alcuni codici, risulta evidentemente dalla [...] in particolare, per la caratterizzazione critica, quelli del Momigliano e del Sapegno, cfr. A. Chiappelli, I primi traditori del Cocito dantesco, in " Rivista d'Italia " V (1902) 51-71 (poi nel vol. Dalla trilogia di D., Firenze 1905, 85-117); e ...
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fort
Gianluigi Toja
Aggettivo femminile francese, " crudele ". La forma sigmatica del caso diretto, fors, ricorre nel ‛ descort ' pseudo-dantesco: e tant d'aspresse que, ma foi, est fors (Rime dubbie [...] V 28). Al v. 20 ricorre con valore di avverbio, nel senso di " fortemente ", " molto ": Fort me desplait pour moi ...
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(o In morte di Ugo di Bassville) Poemetto (1793) di V. Monti. Nella cantica, in terzine e su modello dantesco, Monti esprime la propria contrarietà alla violenza rivoluzionaria: ne è, infatti, protagonista [...] il diplomatico francese da poco assassinato a Roma Nicolas-Jean Hugou de Bassville o meglio il suo spirito che, pentito e accompagnato da un angelo, assiste alla rovina della Francia a causa della rivoluzione, ...
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CALBOLI, Fulcieri da
Augusto Vasina
Nacque presumibilmente nel terz'ultimo decennio del sec. XIII da Guido, fratello del dantesco Ranieri. Come lo zio, deve la sua notorietà all'Alighieri, anche se [...] 1960, pp. 179, 338 ss., 675, 690, 701, 915; A. Vasina, I Romagnoli fra autonomie cittadine e accentramento papale nell'età di Dante, Firenze 1964, ad Indicem; J.Lamer, The lords of Romagna, London 1965, ad Indicem; Enc. dantesca, I, pp. 761-762. ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...