vizio
Alessandro Niccoli
Una definizione del concetto di v., qual è assunto dal pensiero e quindi nel lessico dantesco, può essere ricavata dal passo del Convivio nel quale D., dopo aver enumerato le [...] undici virtù morali, precisa che ciascuna di queste vertudi ha due inimici collaterali, cioè vizii, uno in troppo e un altro in poco; e queste tutte sono li mezzi intra quelli (IV XVII 7). Per v. deve ...
Leggi Tutto
Bonaccorsi, Piero
Marcello Aurigemma
, Notaio e letterato fiorentino (Firenze 1410-1477), concepì gli studi, nei quali ebbe larga parte l'argomento dantesco, come consolazione all'assiduo lavoro. Secondo [...] l'uomo senza la Fede, e il poeta esclama: " Or superbite, e via col viso altero ecc. ": che è una delle molte reminiscenze dantesche presenti nell'opera.
Bibl. - Il testo delle due lettere a frate Romolo in G. Bruschi, Ser P.B. e il suo " Cammino di ...
Leggi Tutto
modesto
Andrea Mariani
Tutti i commenti antichi mettono in evidenza lo stretto rapporto fra l'uso medievale, e quindi dantesco, dell'aggettivo e la base latina modestus, da modus. In realtà questa relazione [...] è inequivocabile solo in Pd XXIX 58, dove l'aggettivo non è usato da solo ma regge un'intera proposizione: Quelli che vedi qui furon modesti / a riconoscer sé da la bontade / che li avea fatti a tanto ...
Leggi Tutto
Va, rivesti San Gal prima che dichi
Eugenio Chiarini
Quarto sonetto della ‛ Tenzone ' e secondo di Forese, replicativo del dantesco Ben ti faranno il nodo Salamone (v.; la lezione del Barbi Va, rivesti, [...] poi riveduta in Va rivesti, è stata dal Contini corretta in Va' rivesti). Il sonetto ha l'aria d'ignorare le accuse vituperose lanciate dall'avversario (ghiottoneria, scioperataggine, insolvenza, ladroneccio), ...
Leggi Tutto
S'io fosse quelli che d'amor fu degno
Domenico Consoli
Sonetto (Rime LIII) di Guido Cavalcanti in risposta al sonetto dantesco Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io (LII). Al richiamo voluttuoso, ispirato [...] senso il sonetto Biltà di donna e di saccente core che pur in altra situazione si approssima, nelle quartine, al tono dei versi danteschi e può aver offerto a D., con l'immagine degli " adorni legni 'n mar forte correnti " (v. 4), l'idea del vasel ...
Leggi Tutto
Mini, Mino de'
Pietro Mazzamuto
Secondo la proposta di G. Rondoni, che si valse di chiose senesi a un codice dantesco, sarebbe l'amico che, fatto prigioniero da Carlo I d'Angiò nella battaglia di Tagliacozzo [...] (1268), Provenzano Salvani riscattò, pagando la taglia di diecimila fiorini, parte dei quali ebbe in elemosina dai suoi stessi sudditi (Pg XI 133-138). Tale proposta non trova però conferma nei primi commentatori ...
Leggi Tutto
progenie
Alessandro Niccoli
Vale " stirpe ", " schiatta ", " insieme di persone discendenti da un capostipite comune ". È vocabolo dotto penetrato nel lessico dantesco tramite l'‛ auctoritas ' virgiliana; [...] altri casi ricorre nel IV trattato del Convivio, sempre in connessione con due temi centrali della speculazione dantesca: la provvidenzialità della fondazione di Roma, avvenuta contemporaneamente alla nascita di David, da cui sarebbero discesi Maria ...
Leggi Tutto
Con l'Acheronte (v.) e il Piriflegetonte, è presso gli antichi uno dei corsi d'acqua infernali; lo troviamo anzitutto menzionato in Omero e nei frammenti orfici, ai quali sembra si sia ispirato anche Platone [...] d'acqua fra loro, e con la grande palude Stigia (v. stige) è variamente accennato in Omero e Virgilio; nell'Inferno dantesco Cocito è formato dalla confluenza di tutti i fiumi infernali, e forma la "gelata" dell'ultimo cerchio ove sono confitti i ...
Leggi Tutto
Rosa Morando, Filippo
Steno Vazzana
Morando, Letterato (Verona 1732 - ivi 1757), autore di tragedie, sonetti e canzoni pindariche. Nel campo dantesco sono da ricordare le sue Osservazioni sopra il commento [...] , Venezia s.d. (poi Firenze 1859); A. Fiammazzo, Per la fortuna di D., in " Giorn. d. " VIII (1900) 323; M. Zamboni, La critica dantesca a Verona nella seconda metà del sec. XVIII, Città di Castello 1901, 4; A. Zardo, La censura e la difesa di D. nel ...
Leggi Tutto
diversitade (diversitate)
Giovanni Aquilecchia
Il sostantivo ricorre otto volte nella prosa di D. e una volta nel Fiore. L'uso dantesco rientra nei due significati prevalenti che d. ebbe nella lingua [...] ", come risulta anche dal passo del Liber de causis [lect. 20] su cui poggia l'affermazione dantesca: " Quod est quia recipientia bonitates non recipiunt aequaliter: immo quaedam eorum recipiunt plus, quaedam vero minus ").
" Divergenza ...
Leggi Tutto
dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...