imparadisare
Voce di probabile conio dantesco, sul tipo parasintetico di ‛ incielare ' (Pd III 97) e ‛ impolare ' (XXII 67), per i quali si vedano le acute osservazioni di G. Contini, in Lect. Scaligera [...] III 1011-1012; ricorre una sola volta per indicare Beatrice, quella che 'mparadisa la mia mente (Pd XXVIII 3). Il significato del verbo è stato inteso sia come " innalza alla contemplazione del paradiso ...
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unghiato
Emilio Pasquini
Aggettivo, ‛ hapax ' dantesco, di forma e genesi participiale (ungulatus, " provvisto di unghie ", in Tertulliano, Minucio Felice e Marziano Capella), ma nel significato intensivo [...] (che è già nel latino di Festo) di " munito di unghioni, artigli "; si appoggia a un unico luogo della Commedia cui i lessici fanno seguire appena un altro esempio, volgare, dal volgarizzamento trecentesco ...
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ottenere
Alessandro Niccoli
Nel linguaggio dantesco il verbo conserva un valore molto vicino a quello del latino obtinere, e cioè più che " riuscire ad avere o a raggiungere " significa " possedere [...] ", " mantenere ", " conservare ". Il modello latino è evidente in Cv IV IV 11 con ciò sia cosa che a quello [l'officio d'imperio, § 8] ottenere non sanza grandissima vertude venire si potesse... [il popolo ...
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sentimento
Alessandro Niccoli
Nel linguaggio dantesco indica la " capacità di ricevere impressioni esterne ", la " facoltà sensoriale ", e ha quindi un valore affine a quello di ‛ senso ' nel suo significato [...] più generale. E' questa un'accezione largamente diffusa nella lingua del tempo, attestata, fra l'altro, dalla chiosa del Buti a If XXXIII 101: " Li sentimenti apprendono e ministrano alla ragione, ed ella ...
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ringavagnare
Parasinteto verbale di conio dantesco usato nell'immagine del villanello che, sbigottito dai campi bianchi di neve che egli crede coperti di brina, poi... la speranza ringavagna, / veggendo [...] 'l mondo aver cangiata faccia / in poco d'ora (If XXIV 12), " idest, recuperat spem perditam. Et nota quod autor facit pulcerrimam transumptionem vocabuli in tali casu; nam cavagna est cista rusticana, ...
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idolo
Alfonso Maierù
Nell'uso dantesco il termine vale " figura ", " immagine ", conservando il significato etimologico.
Per Pg XXXI 126 Pensa, lettor, s'io mi meravigliava, / quando vedea la cosa in [...] sé star queta, / e ne l'idolo suo si trasmutava, l'Anonimo osserva: " l'idolo, cioè la figura che di lui si mostrava nell'occhio di Beatrice, avea ora una forma, cioè divina, ora un'altra, e cioè umana ...
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latte
Sebastiano Aglianò
Nell'uso dantesco questo termine tende a valicare i limiti dell'accezione letterale, per arricchirsi di indicazioni allusive o simboliche, in direzione spirituale e intellettuale. [...] Non fate com'agnel che lascia il latte de la sua madre, raccomanda Beatrice dall'alto dei cieli (Pd V 82), intendendo richiamare i cristiani alle fonti prime della fede, i libri sacri e il magistero del ...
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idea
Alfonso Maierù
Nel linguaggio dantesco, il termine i. vale " causa esemplare e formale ", " modello ", e ritiene il significato proprio della dottrina platonica, cui D. spesso esplicitamente si [...] more) e mediatamente (ciò che può morire) è effetto del Verbo, generato dal Padre con atto d'amore.
L'esposizione dantesca fa propria la dottrina neoplatonica che presenta l'emanazione dall'Uno come il diffondersi della luce da un unico centro (cfr ...
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ruggine
Figuratamente, a proposito del discorso dantesco sulla nobiltà, che si propone di non lasciar nulla ruggine (Cv IV XV 1), cioè nessun " danno " o " guasto " di false ragioni nella mente disposta [...] a verità ...
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inferno
infèrno [Con allusione all'I. dantesco] [MTR] [ASF] Denomin. internazionale proposta nel 1968 da G. Gamow per un'unità di misura delle temperature stellari, pari a 109 K, non approvata ancora [...] uffic. (1996) ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...