Genere di spettacolo misto di musica, danza e prosa, legato da un sottile filo conduttore che offre il pretesto per una serie di quadri o scenette, d’intonazione comica o ironica, ispirati all’attualità.
La [...] parola revue (da cui l’italiano rivista) compare per la prima volta nel 1728 in un lavoro di P.F. Biancolelli e G.A. Romagnesi; già agli inizi del 18° sec. si rappresentavano a Parigi nelle baracche delle ...
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Una delle principali forme drammatiche giapponesi, sorta all’inizio del 17° secolo. Erede di molti generi di spettacoli popolari basati su danza, recitazione e canto, secondo la tradizione ha avuto origine [...] dalle rappresentazioni elaborate da una danzatrice, Okuni, ed eseguite con altre compagne sul greto del fiume Kamo a Kyōto nel 1603. L’iniziativa ebbe un immediato successo, ma ben presto il governo proibì ...
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Attrice (Bruxelles 1929 - Tolochenaz, Losanna, 1993); studiò danza ed esordì a Londra nel balletto. Negli USA dal 1951, interpretò numerosi film, affermandosi in ruoli sia sentimentali sia drammatici; [...] tra le sue interpretazioni: Roman holiday (1953), che le valse l'Oscar; Sabrina (1954); Guerra e pace (1956, in Italia); Love in the afternoon (Arianna, 1957); The nun's story (1959); Breakfast at Tiffany's ...
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Termine non tecnico usato genericamente per indicare uno stato di alienazione mentale.
Danza cinquecentesca d’origine iberica, in movimento moderato e misura in 3/4, spesso trattata dai compositori italiani [...] (G. Frescobaldi, A. Corelli, B. Pasquini, A. Scarlatti ecc.) in forma di tema variato ...
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Nome d'arte della danzatrice e insegnante di danza di origine polacca Cyvia Rambam, poi Miriam Ramberg (Varsavia 1888 - Londra 1982). Studiò danza a Varsavia e medicina a Parigi. Attratta dalle teorie [...] . Nel 1918 sposò il drammaturgo A. Dukes (1885-1959), ottenendo la cittadinanza inglese. Dopo aver aperto una scuola di danza a Londra (1920), fondò (1930) il Ballet Club, compagnia che nel 1935 divenne il Ballet Rambert. È considerata, insieme ...
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Nome d'arte della danzatrice e coreografa Evgenija Fëdorovna Borisenko (Kerč´ 1902 - Roma 1970); compiuti gli studî classici e quelli musicali, passò a Ginevra a studiare medicina. Venuta in Italia, si [...] dedicò solo alla danza, esibendosi al Teatro degli Indipendenti di Roma; diresse poi la scuola di ballo della Scala (1932-34), a Roma la sua scuola di danza, da cui poi doveva derivare l'Accademia nazionale di danza, da lei diretta fino alla morte ...
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SCHOTTISCH (dall'ingl. scottish)
Indica un tipo di danza di società che si ballava in tondo (round dance), molto affine alla polka e però, come questa, in due tempi, ma di movimento alquanto più moderato. [...] Non è da confondersi, come taluni fanno, con l'écossaise, che era invece una danza di carattere popolare, originaria della Scozia, dove veniva ballata al suono della bag-pipe, di ritmo ternario e introdotta in Francia sul finire del sec. XVIII. Lo ...
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Pseudonimo dell'impresario e direttore di compagnia di danza Vasilij Grigorevič Voskresenskij (Kaũnas 1888 - Parigi 1951). Fondatore dei Balletti russi di Monte Carlo (1932) con R. Blum, dopo la rottura [...] con quest'ultimo (1936) diede vita a una propria compagnia ...
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Disciplina sciistica, consistente nel compiere acrobazie, passi di danza, salti dal trampolino, eseguendo in aria figure prestabilite: sforbiciata, divaricata, avvitamento ecc. Nato agli inizi degli anni [...] 1970, il f. è stato inserito nei Giochi olimpici invernali dal 1992 (Albertville); è suddiviso in tre specialità: salto, gobbe, balletto (detto anche acroski) ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...